Rurik: L’alba di Kiev – prime impressioni sul nuovo gioco di Stanislav Kordonskiy

Abbiamo testato il nuovo gioco di Giochix e vestito i panni degli eredi di Vladimir il Grande. Ecco le prime impressioni su Rurik

Claudia Pintore
Di Claudia Pintore Analisi Lettura da 5 minuti

Era il primo agosto 2018 quando è terminata con successo la campagna kickstarter di Rurik – L’alba di Kiev, con la quale la Piecekeeper Games (già editrice di Gearworks) ha raccolto ben 172,812 dollari. Quest’anno grazie a Giochix che ha localizzato il titolo, anche chi non ha sentito parlare della campagna kickstarter avrà la possibilità di provare Rurik in edizione tutta italiana.

Abbiamo avuto modo di giocare qualche partita di prova e, in attesa di un’analisi più approfondita del gameplay, vediamo qualche prima impressione sulle meccaniche di gioco, le quali per molti versi sono innovative. Cimentiamoci quindi nei panni dei principi e principesse, figli di Vladimir il Grande, e scontriamoci senza esclusione di colpi per il titolo di Gran Principe di Kiev.

orso rurik

La dinastia Rurik

Rurik è un boardgame ambientato nel Kievan Rus, un’impero medievale nel quale molti popoli est europei affondano le proprie radici. Rurik è proprio il nome della dinastia che ha governato tale impero dal IX al XIII secolo. I giocatori interpretano i figli di Vladimir il Grande in lotta per il potere sull’impero. Ogni principe/principessa, assegnato a inizio partita assieme alla corrispettiva miniatura a ciascun giocatore, ha un potere particolare (che ha oltretutto un fondamento storico, dettaglio apprezzabile); si tratta quindi di un gioco leggermente asimmetrico, anche se a prima vista si direbbe abbastanza equilibrato (qualche partita in più confermerà le prime impressioni).

rurik plancia giocatore

La meccanica di “asta programmata”

Ciò che già all’epoca del kickstarter aveva colpito la nostra attenzione era la particolare meccanica di scelta delle azioni che caratterizza il gameplay. Infatti, la classica dinamica di controllo territorio è affiancata al piazzamento dei propri consiglieri sulla plancia azioni, che a prima vista potrebbe sembrare un piazzamento lavoratori, ma non lo è, almeno non nel senso più stretto del termine.

Ogni giocatore dispone di “consiglieri/lavoratori” con un diverso potere, da 1 a 5, i quali vanno tutti posizionati sulle azioni che si vuole poi svolgere nella fase di gioco successiva. La plancia di scelta azioni è fatta a colonne; ogni colonna contiene un certo numero di spazi tutti indicanti la stessa azione ma via via meno potente di spazio in spazio. In pratica, lo spazio più in alto avrà un’azione più forte, quello più in basso un’azione decisamente più debole. Il numero stampato sul meeple consigliere indica, da un lato il suo “potere“. Consiglieri dal numero più basso possono essere spostati sull’azione più debole della stessa colonna da un meeple di valore superiore di un avversario (o anche di se stessi).

Il numero indica però anche “l‘iniziativa” di quello stesso consigliere, ossia in che ordine agirà successivamente. La programmazione delle azioni risulta così cruciale, dal momento che poi le stesse verranno svolte tutte insieme in una seconda fase, una per giocatore, a partire dal consiglieri con il numero più basso. Pare necessario trovare un equilibrio tra ordine delle azioni e intensità delle stesse.

rurik plancia azioni

Miniature e inserti

Altro aspetto che colpisce di Rurik a prima vista è sicuramente la mole di materiali (miniature di plastica per ogni giocatore, miniature più grandi e accurate per i personaggi, token di legno, plance, monete, carte), tutti perfettamente organizzati in uno degli inserti più funzionali che abbia visto ultimamente, il che non guasta per velocizzare i tempi di setup e riporre la scatola in verticale senza fare confusione al suo interno. Anche il regolamento è molto chiaro e neanche eccessivamente prolisso considerato il peso del gioco.

rurik panoramica

Le prime impressioni su Rurik – l’alba di Kiev sono quindi più che positive: un eurogame dalle regole semplici ma profondissimo, con qualche tocco di innovazione nelle meccaniche che è sempre più raro trovare ultimamente. Non vediamo l’ora di approfondirne la conoscenza con qualche partita in più.

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Disegnatrice e appassionata di libri, serie tv, cinema e giochi da tavolo