Come avevamo già prontamente comunicato qualche giorno fa, una grave svista dell’organizzazione dell’E3 2019 ha permesso la fuoriuscita dei dati personali di oltre 2.000 partecipanti alla fiera – sia dei semplici giornalisti che dei più famosi esperti del settore. La ESA, acronimo di Entertainment Software Association, è la compagnia che ogni anno si occupa di gestire l’evento, e proprio recentemente è tornata a parlare della spiacevole faccenda.
Come comunicato sulla nota ufficiale inviata e divulgata da GamesIndustry, l’azienda ha dichiarato quanto segue:
“La nostra assoluta priorità è quella di riguadagnare la fiducia dei nostri media partner. Stiamo lavorando con un consulente esterno e altri esperti indipendenti per indagare sulla situazione e intensificare i nostri controlli di sicurezza per evitare che ciò si ripeta nuovamente”.
Ciò che effettivamente rischia la ESA è una seria ripercussione legale, data la presenza di numerosi dati di cittadini europei e data anche la legge sulla privacy alla quale essi rispondono. Il fatto che la compagnia abbia prontamente posto temporaneo rimedio alla faccenda, e il fatto anche che non abbia ufficialmente sede in Europa, non farebbero perciò escludere delle eventuali sanzioni piuttosto salate.