La seconda stagione di What If…? è stata accolta dai fan con molti buoni propositi, non solo per la buonissima qualità visiva della serie animata, quanto più per l’ottima formula che la prima stagione è stata in grado di proporre. Oggi vi parliamo in recensione proprio della stagione 2, che ha visto – come solo la Casa delle Idee ha saputo fare negli anni – unire i puntini in modo a dir poco perfetto con la prima stagione di What If…?. Tra ritorni, nuove epoche e facce nuove, ecco cosa ci hanno riservato questi nuovi episodi.
Il multiverso è di nuovo in pericolo!
Nonostante la prima stagione sembrasse una sorta di “antologia” del multiverso, almeno fino a un certo punto, era arrivata a quel climax che ha portato tutto a un collegamento più che inaspettato, ma a dir poco gradito. Ebbene, anche in questa seconda stagione la struttura è rimasta la stessa, anche se questa volta c’è stata una contaminazione un po’ diversa tra un episodio e l’altro. Soprattutto però, cosa ancora più importante, in questa stagione 2 troviamo un personaggio che funge effettivamente da protagonista, colei che è l’unica speranza di salvare il multiverso: come da titolo, parliamo di Captain Carter.
Mantenendo la forma del passato, questa stagione è formata anch’essa da 9 episodi da circa mezzora l’uno, con i primi due che potremo definire “di riscaldamento”, mentre con gli altri dal terzo in poi che iniziano pian piano a costruire quello che è il filo conduttore di questa nuova “missione”.
Da Gamora a Peter Quill, da Hela a Nebula, fino a una sorprendente new entry quale Kahhori, la Marvel in questi episodi ha voluto dare il giusto spazio un po’ a tutti, ma mettendo poi in chiaro – esplicitamente – dal quinto episodio in poi che la storia sarebbe girata intorno alla nostra cara Peggy.
Pazze avventure e una missione da compiere
Non si può dire che What If…? Stagione 2 non sia stata in grado di intrattenerci, e soprattutto, come format vuole, a regalarci degli scenari alternativi rispetto a quelli che si sono manifestati nell’universo di riferimento. Alcuni episodi sono ovviamente riusciti meglio di altri, e nel loro piccolo anche a tenerci col fiato sospeso, soprattutto per alcuni risvolti davvero inaspettati e colpi di scena (cosa non proprio facile da attuare in soli 30 minuti).
Il ritmo di ogni episodio è snello, altro marchio di fabbrica, ma su un paio di episodi in particolare la vostra attenzione potrebbe vacillare. Per fortuna non mancano anche i momenti spensierati e i risvolti simpatici (vedremo finalmente Happy Hogan nella sua scorza violacea), ma si farà davvero sul serio quando arriverà il momento di essere seri, perché la posta in gioco è grandissima.
Soprattutto negli ultimi due episodi ci saranno tanti cameo e partecipazioni che si ricollegano agli avvenimenti della prima stagione, così da intrecciare per bene il filo, e tutto grazie alla partecipazione di un personaggio ben preciso che non vi sveleremo se non avete ancora visto la stagione. Il problema più grande però della Stagione 2 di What If…? sta nella mancanza di un vero e proprio guizzo, che vada a rendere il tutto ancora più interessante.
Non fraintendiamoci, non andiamo a rimangiarci tutto ciò che abbiamo detto di buono, ma soprattutto nelle battute finali – più che nella stagione 1 – si è fatta sentire pesantemente la mancanza dello “spazio” per raccontare, e il doversi attenere alla lunghezza dei singoli episodi (insomma, lo stesso problema che di solito si ha quando si crea un film adattando un libro ndr).
Tolto questo, ci sono anche molte altre cose degne di nota, come la stragrande potenza delle eroine, che senza mezzi termini si sono prese (e hanno meritato) il palcoscenico della serie. Una presenza possente che ha sottolineato, in sordina ma neanche molto, quanto Disney voglia portare avanti la propria campagna d’amore e rispetto verso il gentil sesso, allo stesso tempo però descrivendo le donne come una categoria forte, e con la doverosa delicatezza che non ha portato mai, nemmeno in un singolo episodio, a fare inutili paragoni.