Continua ad essere al centro dell’attenzione la vicenda legata agli scandali di casa Ubisoft avvenuta ormai circa uno/due mesi fa. Più volte vi abbiamo scritto di come la compagnia, estranea alla vicenda, abbia preso le distanze dall’accaduto e adottato seri provvedimenti nei confronti dei responsabili ma non solo, cercando di istituire nuovi metodi comunicativi e molto altro per rendere l’azienda un posto migliore che in passato.
Decisamente in ritardo (ma come si dice: meglio tardi che mai), il numero uno della compagnia, Yves Guillemot, si è scusato pubblicamente con i propri 18.000 dipendenti attraverso un video messaggio affermando di essere “desolato per l’accaduto”. Non solo le scuse erano racchiuse in quel filmato, ma anche tutta una serie di provvedimenti che la compagnia ha iniziato ad attuare e che continuerà a fare per rendere il posto di lavoro un ambiente più sano. Tra queste i dipendenti seguiranno corsi sulla problematica; sarà potenziamento il dipartimento delle risorse umane consentendo ai responsabili di interloquire direttamente con il Consiglio di Amministrazione; verrà incrementato ulteriormente il focus sulla diversità e numeri altri provvedimenti.
Insomma, quest’ultimo anno non è stato dei migliori per Ubisoft, anzi. Se da un lato la sfera lavorativa, umana e non solo è sotto l’occhio del ciclone, dall’altro anche la divisione gaming, con i bassi profitti ricavati negli ultimi mesi, non aiuta di certo la compagnia a vedere con lucidità l’immediato futuro.