Si è conclusa una nuova edizione del Festival di Venezia e ancora una volta il film vincitore farà discutere gli addetti ai lavori, appena dopo un anno dal primo Leone d’Oro targato Netflix assegnato a Roma di Alfonso Cuaròn. È un cinecomics a guadagnarsi il premio come miglior film, Joker di Todd Philips, l’origin story del supercattivo più celebre della storia dei fumetti (interpretato da un Joaquin Phoenix già in odore di Oscar).
Il favorito della competizione, J’Accuse di Roman Polanski, film storico sul Caso Dreyfus si “accontenta” del Gran Premio della Giuria, in una mossa che, si sospetta, intesa a evitare polemiche dai movimenti per i diritti delle donne.
Sono due le soddisfazioni italiane: dal premio speciale della giuria assagnato a La Mafia Non è più Quella di una volta di Franco Maresco e la Coppa Volpi a Luca Marinelli per Martin Eden, film di Pietro Marcello tratto dal romanzo omonimo di Jack London.
Il regista svedese Roy Andersson, già Leone d’Oro nel 2014 per Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, si aggiudica il Leone d’Argento alla regia per About Endlessness mentre, nella categoria Orizzonti, il premio al miglior film va va all’ucraino Valentyn Vasyanovych per Atlantis.
Leone d’oro per il miglior film: Joker, di Todd Philips

Gran premio della giuria: J’accuse, di Roman Polanski

Leone d’argento per la miglior regia: Roy Anderson, per il film About Endlessness

Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile: Ariane Ascaride, per il film Gloria Mundi

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile: Luca Marinelli, per il film Martin Eden

Miglior sceneggiatura: No. 7 Cherry Lane, di Ji Yuan Tai Qi Hao

Premio Marcello Mastroianni (a un attore emergente): Toby Wallace, per il film Babyteeth

Premio speciale della giuria: La mafia non è più quella di una volta, di Franco Maresco

Miglior film della sezione Orizzonti: Atlantis di Valentyn Vasyanovych

Premio Leone del futuro per la miglior opera prima: You will die at twenty di Amjad Abu Alala
