Marvel’s Spider-Man PS4 – Provato, da grandi poteri derivano grandi responsabilità

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 17 minuti

Qualche giorno fa siamo stati invitati all’evento Sony, tenutosi in quel di Milano, per provare con mano il tanto atteso Marvel’s Spider-Man, nuova esclusiva PlayStation 4 targata Insomniac Games, storica casa di sviluppo conosciuta soprattutto per la saga di Ratchet & Clank. La software house non ha nascosto il fatto che la stessa Sony le abbia lasciato carta bianca sulla scelta del supereroe da portare su console. Tuttavia la decisione è stata facile, ecco dunque che circa due anni fa durante l’E3 2016 è stato mostrato al mondo il videogame dedicato all’uomo ragno. Le aspettative, dopo soprattutto la non brillante parentesi dedicata a The Amazing, erano altissime, anche grazie al blasone del team che ha preso in mano le redini del progetto. Dai trailer rilasciati abbiamo avuto modo di capire gran parte delle meccaniche del prodotto, ma ora che siamo riusciti a provare con mano l’opera possiamo dire di essere rimasti completamente senza parole. Tra un salto, un’arrampicata e una costante lotta alla criminalità organizzata, c’è stato modo di approfondire la nostra conoscenza con il supereroe e specialmente le vicende dell’uomo dietro la maschera, ovvero Peter Parker.

Purtroppo però molte domande e curiosità sono ancora avvolte dietro una fitta coltre di mistero. Abbiamo visto l’arrampicamuri in tutte le sue salse, ma Sony questa volta vuole alzare l’asticella: si è parlato molto del videogame e di come possa diventare ben presto la nuova pietra miliare del nuovo MGU, Marvel Games Universe. Per ora accontentiamoci di quanto testato, ovvero di due corpose ore, per altre considerazioni ovviamente dovrete attendere la recensione completa. Vestire i panni di Spider Man non è mai stato così emozionante, un’esperienza apparentemente completa sotto molteplici punti di vista. La cosa che incuriosisce però è sapere che il titolo sarà molto più di quanto rilasciato fino a questo momento. Ovviamente però, nonostante le aspettative tanti dubbi legati a particolari funzioni del titolo erano da dissipare, e la nostra prova ha dato le sue risposte. Tra paure e certezze, ecco a voi il nostro hands on!

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Come una falena verso la fiamma

Per prima cosa è giusto parlarvi della trama, però per ovvi motivi non ci soffermeremo troppo su quanto visto, anche perché rischieremmo di rovinarvi l’esperienza a causa di qualche spoiler importante. Per prima cosa sarete subito scagliati nell’azione più adrenalinica, con l’unico obiettivo di catturare definitivamente Kingpin, storico malvagio di Spider Man. Neanche a dirlo sarete catapultati subito in inseguimenti, esplosioni, oscillazioni e combattimenti di tutto rispetto. Il caos e i ritmi serrati fanno da padrone al gioco, sia durante gli scontri sia durante gli spostamenti, ma su quanto detto torneremo più avanti. Dopo una serie di sezioni che, oltre a sconfiggere nemici, prevedevano anche la liberazione di qualche ostaggio, abbiamo affrontato Kingpin in un combattimento che ci è sembrato abbastanza guidato. Come nella battaglia contro lo Shocker vista durante lo scorso E3, anche questa sfida era divisa in fasi, per l’esattezza due. In ogni caso i nostri movimenti e le nostre azioni contro questo personaggio si ripetevano in modo piuttosto eccessivo, modus operandi che ha trasformato un’epica boss fight in un duello lineare e abbastanza privo di pathos. Nonostante questo c’è da dire che prima del combattimento eravamo carichissimi, coinvolti al massimo e sbalorditi da quello che stava accadendo davanti ai nostri occhi.

Inutile dirvi che la missione è stata compiuta con successo, e la prigionia di Kingpin porta inevitabilmente alla fine di un periodo storico che vedeva il boss della malavita come unico padrone della criminalità. La sua scomparsa dalla scena però automaticamente conferisce pieno potere a tutti quei cattivi che, prima di questo drastico avvenimento, si limitavano a operare più sottotraccia, senza dare fastidio ai territori sotto il dominio di Kingpin. Per quanto concerne la trama, direi che possiamo tranquillamente chiudere qui il discorso, ma ci sarebbero davvero tanti altri aspetti da dover approfondire che vi risparmiamo per la stessa motivazione citata poco fa. Il comparto narrativo non si limita allo Spider Man supereroe, ma si concentra anche su un Peter Parker studente e la sua vita “normale”. Spesso le due identità, come succede d’altro canto anche nei fumetti o nei film, coincideranno, mettendolo in situazioni davvero al limite della sopportazione. Nella vita privata il ragazzo si diletta con la scienza, con lo scopo di aiutare le persone e diventare un ricercatore importante. Oltre al protagonista dunque, caratterizzato alla perfezione sia nei panni dell’eroe che in quelli del ragazzo (irriverente e premuroso) abbiamo personaggi comprimari che andranno ad aiutare l’uomo ragno in situazioni spinose.

Mary Jane come sappiamo sarà un personaggio giocabile: la ragazza è fortemente decisa e lanciata nella sua carriera giornalistica, proprio per questo sarà fondamentale per aiutare il buon Peter in questa avventura. Purtroppo sul rapporto tra i due non abbiamo grandi informazioni… qualcosina in realtà è emerso, ma evitiamo di scendere troppo nei dettagli e lasciamo a voi la scoperta. Ultimo personaggio da analizzare è Yuriko Watanabe, nel gioco Yuri, ma nel fumetto è conosciuta meglio come Wraith. La donna è uno dei membri di spicco della polizia, e comunica costantemente con Spider Man per coordinarsi o chiamarlo quando ci sono dei problemi troppo grandi da risolvere. Scontata anche la presenza di Zia May, che abbiamo avuto modo di conoscere già nelle prime fasi di gioco, anche se la sua relazione con il nipote è ancora da approfondire poiché il dialogo non è durato molto. Nella prova dunque abbiamo potuto notare come la casa di sviluppo si sia voluta fortemente concentrare sulla stesura di una narrazione profonda, piena di personaggi comprimari di spessore e che non si limitino ad essere delle semplici spalle per il protagonista. Sarà curioso vedere l’evoluzione dei vari rapporti, soprattutto quello tra Peter e MJ, così come fare la conoscenza ufficiale di Miles Morales, fanboy accanito dell’arrampicamuri e personaggio – almeno da quanto detto dalla casa di sviluppo – determinante per le imprese dell’eroe mascherato.

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“Se non sei niente senza il costume non meriti di averlo”

Adesso arriviamo al punto della nostra prova che premeva di più ai fan, ovvero il sistema di combattimento. È inutile girarci intorno, il combat system del nuovo Marvel’s Spider-Man prende esattamente spunto da quanto visto in Batman. Nonostante questo però non pensiate che sia un copia e incolla spudorato, poiché Insomniac Games ha fatto suo quell’importante lascito, adattandolo alla perfezione alle esigenze dell’uomo ragno. Cominciamo con il dire che la spettacolarità e la fluidità dei movimenti rendono tutto più immersivo, fino al punto di distogliere l’attenzione dal combattimento per concentrarsi sulle mosse del protagonista. Al contrario di Batman però, nel titolo non ci sarà un tasto dedicato alla parata, con questa sostituita dalla schivata: molto più coerente e attinente al personaggio in questione. Potrete sfruttare le ragnatele per spostarvi ovunque, oppure per raggiungere più velocemente i vostri avversari e anticiparli nello scontro, perché ben si sa, chi mena per primo mena due volte. Ma non solo, potrete usare le ragnatele anche per far avvicinare i nemici a voi stessi, bloccarli, appiccicarli al muro, e davvero tanto altro. Il risultato è un sistema di combattimento profondo e ben strutturato, che getta le sue fondamenta su basi più che solide.

Altro elemento d’importanza più che rilevante sono i costumi: Insomniac Games ha promesso che ci saranno “diversi” vestiti, ognuno con un bonus specifico e che potrà essere ulteriormente migliorato. Durante la nostra prova ne abbiamo visti alcuni di quelli già annunciati, ma all’effettivo ne abbiamo provati solamente due. Il primo è quello classico di Spider Man, che potete tranquillamente vedere nei fumetti, il secondo ovviamente è quello creato ad hoc per il gioco. L’ultimo citato ha il potere di ricaricare la barra del focus, così da averla sempre a disposizione. Sfruttando parte di questa carica, potrete ripristinare a vostro piacimento parte della vita, oppure eliminare con un solo colpo i nemici minori. Il sistema di combattimento diventa ulteriormente più profondo se sfrutterete anche i gadget disponibili. Le armi sono sempre state un tocco di classe per Insomniac Games, come confermato anche da quelle presenti in Ratchet & Clank. Oltre alla raffica di ragnatele ne avevamo una che grazie a un singolo colpo ci permetteva di mettere immediatamente fuori combattimento un avversario, così da ridurre velocemente il numero di rivali. L’uso di questi speciali attrezzi comunque sarà limitato a un numero di utilizzi specifici, ma che se esauriti si ricaricheranno con il tempo. I gadget sono ulteriormente migliorabili, andranno dunque ad aumentare il numero di colpi, l’area dell’effetto e così via.

Dulcis in fundo a completare il sistema di combattimento c’è un albero delle abilità che si divide sostanzialmente in tre rami: combattimento, spostamento e “gadget”. Iniziamo col dire che ognuna di queste specialità è ricca di sfaccettature, così da poter adattare Spider Man al vostro stile di gioco. Ci saranno utenti che magari prediligeranno uno stile di combattimento più rapido, chi come al solito punterà tutto sulla forza bruta e chi sfrutterà le stravaganti armi a disposizione. In ogni caso sarete felici della vostra scelta poiché la produzione permette anche di unire tutte queste abilità, così da creare una sorta di “supereroe perfetto”. Come detto in precedenza anche Mary Jane sarà giocabile, le sue sezioni saranno principalmente stealth, suddivise da puzzle ambientali apparentemente non troppo complessi e, speriamo, diversificati tra di loro, Purtroppo ne abbiamo potuto affrontare solamente uno, ma anche questa fase era piuttosto guidata. Come con MJ anche quando vestirete i panni di Peter non aspettatevi il massimo della libertà: la fase in cui abbiamo controllato il ragazzo non abbiamo fatto altro che interagire con alcuni elementi dello scenario e approfondire determinate conoscenze.

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Nel blu dipinto di blu

Il sistema di movimento e la gestione della telecamera erano uno dei dubbi che più ci attanagliava prima della prova. Per fortuna questa paura si è trasformata in entusiasmo fin da subito, appena dopo la prima oscillazione. Infatti la presenza dei palazzi sarà fondamentale per sfruttare le ragnatele, però state tranquilli, perché potrete muovervi in maniera rapidissima. Infatti il gioco, oltre al classico spostamento, vi darà la possibilità anche di prendere lo slancio, avvicinarvi rapidamente ad alcune estremità per aumentare la velocità e tanto altro; tutto questo ovviamente condito da giravolte e piroette molto sceniche. La telecamera segue in modo perfetto i vostri movimenti, senza colluttare con gli elementi presenti nello scenario e dando un taglio cinematografico alle varie inquadrature. La vasta area di gioco è divisa in zone e per renderle visibili sulla mappa dovrete riattivare delle torrette. Una volta fatto questo saranno ben visibili tutti i punti di interazione, i quali in sostanza sono delle missioni secondarie. Queste si differenziano tra loro, anche se rischiano di diventare alla lunga molto ripetitive. Quelle che abbiamo potuto testare erano sostanzialmente sventare una rapina, liberare una zona in una battaglia a ondate, recuperare gli zaini sparsi in giro o fotografare qualche edificio storico.

Una volta completate, vi rilasceranno oltre ai punti esperienza anche dei gettoni specifici, fondamentali per lo sviluppo del personaggio. Come appena detto, queste sezioni possono certamente divertire, ma speriamo seriamente che nel gioco completo siano molte di più e, soprattutto, varie e divertenti. Sicuramente non ci siamo annoiati, ma potrebbero stancare molti giocatori fino a portarli a concentrarsi unicamente sulla storia principale, il che sarebbe un peccato poiché grazie alle quest secondarie è possibile scoprire piccoli dettagli su quello che sta succedendo in città. Leggeri approfondimenti, niente di troppo complesso, ma comunque fa sempre piacere scoprire con più precisione gli avvenimenti di questa avventura. In ogni caso le vere motivazioni che dovrebbero spingervi a completare le missioni secondarie o, almeno, a farne un buon numero, sono strettamente legate alle abbondanti ricompense.

In conclusione possiamo dirvi con certezza che quanto detto su Marvel’s Spider-Man è per ora solo la punta dell’iceberg, poiché alcune cose sono ancora top secret, e ce ne sarebbero molte altre ancora da scoprire o quanto meno da sviscerare all’interno dei discorsi. Detto questo siamo tornati a casa con la certezza che il titolo non solo sia davvero ambizioso, ma che Insomniac Games ha preso letteralmente il toro per le corna. Loro stessi hanno infatti confermato che “la cosa più bella di lavorare su un gioco dedicato all’uomo ragno è proprio lavorare su un gioco dell’uomo ragno, ma è anche la cosa che mette più paura”. La casa di sviluppo sa bene quali sono i rischi ed è disposta anche a correrli, ma è stato gradevole vedere come, almeno nelle due ore della nostra prova, abbiano voluto bilanciare bene la struttura uomo-eroe. La voglia di creare una produzione più profonda, matura e completa si è vista eccome, come il desiderio di presentare al pubblico una sorta di gioco su Spider Man definitivo. Il sistema di combattimento era un altro dei nostri timori, che adesso però si sono trasformati in entusiasmo. L’esclusiva PlayStation 4 non viene a fare la sparring partner per videogame più blasonati della stessa line up aziendale, anzi, arricchisce il parco titoli con un’esperienza fuori dal comune, come una vera e propria punta di diamante. Ovviamente per le considerazioni finali bisognerà aspettare la recensione, poiché giudizi certi li potremmo tirare solo quando avremo a disposizione il gioco completo. Per adesso però possiamo dire con certezza che il videogame ci ha piacevolmente colpito, tanto che il 7 settembre non è mai sembrato così lontano.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.