Siamo sempre più felici di veder approdare produzioni italiane nel vasto – in alcuni ambiti forse troppo – mondo dei videogiochi, e la felicità diventa vero e proprio orgoglio quando i titoli sviluppati da studi tricolore si rivelano estremamente validi. Detective Gallo è un’avventura punta e clicca vecchio stile nata nel cuore delle Marche da FootPrints Games, team composto da quattro persone – collaboratori compresi – e fondato dai fratelli Francesco e Maurizio De Angelis. Detective Gallo è un titolo che diverte e si diverte, prendendosi poco sul serio e giocando molto sul paradosso dettato dalla compostezza del ruolo di detective accostato a un animale non propriamente temibile come il gallo. Abbottonate l’impermeabile e raddrizzate il cappello, è il momento di combattere il crimine… vero Spina?
Delitto vegetale
La trama prenderà vita in una sera come le altre, dopo che l’avvenente e tenebroso Detective Gallo ha ricevuto il solito zuccheroso dono da Candy, venditrice di dolciumi pazzamente innamorata di lui. L’aria è pesante nel malfamato “quartiere dei coltelli”, e non solo per la disgustosa spazzatura che impregna l’asfalto. Il crimine non attende, il crimine è dietro l’angolo… oppure proprio nel nostro ufficio. Quel buffo ometto dall’aria poco raccomandabile è fermo davanti alla scrivania dell’investigatore professionista, e sicuramente bisogna stare all’erta. Per fortuna l’elegante protagonista porta sempre con sé il fidato revolver e il caro amico cactus Spina, pronto a consigliarlo in qualsiasi momento. Lento e inesorabile come i tempi della legge, il nostro eroe si reca sulla scena del delitto, per indagare sulle defunte piante del sig. Cloro. La questione puzza, e stavolta non a causa delle strade.
Tutto in una notte
Come vi abbiamo anticipato in apertura, questo punta e clicca è creato per divertire. Le ambientazioni create per Detective Gallo creano un contesto perfetto per i toni della narrazione, dove il tema allegoricamente noir viene strapazzato per bene da colori vivi e situazioni improbabili nel mondo reale. Il dualismo tema-tono si ritrova forte anche nello stile grafico scelto dal team per la produzione, puramente cartoon sia nelle fasi giocate, sia nelle brevi scene video. Senza proferire ulteriormente parola sulla trama tutta da scoprire, possiamo dire che l’avventura riesce a intrattenere il giocatore grazie a un’ottima fluidità e coerenza nell’evoluzione degli eventi, senza farci mancare colpi di scena totalmente inaspettati. I vari fondali di gioco verranno sbloccati man mano col progredire della trama dove, come in tutti i giochi a enigmi che si rispettano, c’è una grande varietà sul “come” (Una chiave da trovare? Un evento che ci costringerà ad aprire una porta? La snervante attesa della fine dei lavori in corso?). Questo fa sì che Detective Gallo si doni al giocatore in piccole dosi, accompagnandolo per un totale di tempo compreso tra le 6 e le 10 ore, in base al livello di esperienza del giocatore stesso.
Regola #88 di Gallo
Non usare ciò che non sai usare. Il gameplay dell’opera di FootPrints è ciò che di più classico e dinamico ci ha mai offerto il genere: click destro e sinistro rispettivamente per interagire con gli oggetti e/o guardarli, barra spaziatrice per evidenziare i punti attivi sulla mappa, e chiaramente l’inventario che può essere consultato portando la freccia del mouse sul bordo in alto dello schermo, ma anche scrollando la rotella del mouse. Gli enigmi proposti dai fratelli De Angelis sono di vario genere e in molti casi richiederanno tutta la vostra arguzia. Anche se alcuni saranno abbastanza chiari nella risoluzione, sono stati inseriti anche degli oggetti “inutili” all’interno del gioco, così da punire “simpaticamente” il classico trial and error che nasce nella maggior parte dei giocatori una volta che ci si inceppa. Come già anticipato, sarà proprio la vostra abilità a determinare la longevità della vostra esperienza, ma rispetto alla media delle avventure punta e clicca convenzionali Detective Gallo purtroppo è relativamente breve, soprattutto se mangiate pane ed enigmi a colazione.
Regola #1 di Gallo
Essere professionista, polemico e puntiglioso, le tre “P” di Gallo. Come si evince dagli ultimi due titoli, il nostro detective pennuto è pieno zeppo di regole auto imposte, che stando a quanto ci dice superano anche il migliaio. Questa e molte altre caratteristiche, come uno spiccato cinismo, l’assoluto divieto di sporcarsi il soprabito, e un aspetto tutt’altro che intimidatorio, sono ciò che fanno del nostro eroe un personaggio estremamente riuscito. Questo non sarebbe stato possibile se la direzione artistica del gioco non fosse stata a regola d’arte, comprendendo anche dei doppiaggi (sia l’italiano che l’inglese) talmente profondi da creare la comica spaccatura voluta dal team: voce possente, aspetto buffo. Tutti i personaggi del cast che troveremo nel gioco, anche se non sono di un numero elevatissimo, sono dotati di peculiarità uniche, con quella virgola che li rende allo stesso tempo credibili e paradossali (qualcuno ha detto Baby Teppista? ndr). Tra gli ospiti presenti in game, anche le voci dei bakers che hanno contribuito al finanziamento del gioco nella campagna crowdfunding: queste sono state donate a personaggi di contorno che compaiono massimo una volta durante il gioco, ma che risultano una piacevole aggiunta alla “fauna” della città. Purtroppo nel loro caso, è davvero forte il limite nella qualità audio e in quella del parlato stesso, cosa di certo comprensibile dato che non si parla di professionisti, ma che purtroppo stona davvero molto con la qualità generale del titolo.