Con l’estate ormai alle porte e le vacanze imminenti, DV Giochi non poteva scegliere un momento migliore per portare in Italia due titoli a tema viaggi: 10 Days in Europe e 10 Days in the USA. Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, si tratta di due filler/family game originariamente usciti nel 2002, di Alan R. Moon (che sicuramente conoscete come autore di Ticket to Ride) e Aaron Weissblum (ideatore di Celestia). Noi abbiamo avuto modo di provare la versione Europa, 10 Days in Europe, e ora siamo pronti a dirvi la nostra a riguardo in questa recensione.
Una sfida al miglior organizzatore di viaggi
In 10 Days in Europe, da 2 a 4 giocatori sono in competizione per organizzare un tour dell’Europa di 10 giorni, utilizzando per questo scopo delle carte rappresentanti Paesi Europei e collegamenti, aerei o navali. Il primo giocatore che riesce a riordinare le proprie 10 carte in un tour (che abbia senso e sia fattibile per quanto riguarda gli spostamenti, rispettando quindi determinate regole) vince. La durata di una partita si aggira intorno ai 20 minuti, il che rende 10 days in Europe un filler perfetto.
Componenti, materiali e grafica
In questa recensione di 10 days in Europe ci teniamo a specificare che i componenti sono di ottima qualità: la scatola contiene una mappa di cartone spesso (che in realtà serve solo per controllare i collegamenti fra i Paesi), due porta carte in plastica per ogni giocatore con 10 spazi, un porta carte per posizionare il mazzo di pesca e i tre mazzi degli scarti, le carte Paese e collegamento. Una menzione particolare va proprio al materiale delle carte (che sarebbe più corretto probabilmente chiamare tessere): sono davvero spesse (qualche millimetro almeno). Questo rende assolutamente superfluo imbustarle per non rovinarle, ma anche difficoltoso mischiarle. Non è comunque un grosso problema, noi abbiamo optato per spargerle sul tavolo a faccia in giù per mischiarle più agevolmente. La grafica della mappa e delle carte è chiara e comprensibile, permettendo a colpo d’occhio d’individuare i Paesi che ci interessano per verificarne i confini, anche grazie all’utilizzo dei colori, con un impatto visivo indubbiamente piacevole. Per ulteriori dettagli sui materiali vi rimandiamo al nostro video di Unboxing.
Le meccaniche di gioco
Come anticipato sopra, lo scopo del gioco è riuscire a creare prima degli altri un itinerario di dieci giorni che rispetti i requisiti di fattibilità indicati nelle regole – che spiegheremo a breve – utilizzando le carte a propria disposizione e pescate di turno in turno. Ogni giocatore parte già con dieci carte, pescate a caso e disposte nell’ordine che preferisce nel proprio porta carte: ogni carta è quindi associata a un giorno e non sarà possibile spostarla o rimuoverla arbitrariamente quando si vuole. Fra le carte rimanenti, dopo la pesca iniziale, ne verranno pescate tre da inserire nel porta carte comune in tre dei quattro spazi disponibili, scoperte, e dando origine quindi a tre pile di scarti. Tutte le altre carte andranno invece a formare un mazzo coperto, da posizionare nello slot restante. Le carte possono rappresentare:
- Paesi Europei: alcuni sono unici, altri in doppia copia, e si dividono in cinque colori diversi corrispondenti al colore attribuito al Paese sulla mappa;
- Aerei: permettono il collegamento fra Paesi non confinanti via terra e sono disponibili nei cinque colori associati anche a questi ultimi;
- Mare: permettono il collegamento fra Paesi che si affacciano allo stesso mare.
Una volta posizionata la mappa in modo che sia ben consultabile da tutti i giocatori si può iniziare. Il turno di gioco è semplicissimo: ciascun giocatore potrà decidere di pescare una carta o da una delle tre pile degli scarti scoperte, oppure a caso dal mazzo, dopodiché potrà decidere se sostituire una delle carte del proprio portacarte con quella appena pescata. Se si decide di effettuare la sostituzione, la carta sostituita verrà scartata in una delle tre pile degli scarti, coprendo quella in cima. Questo è l’unico modo con cui si può spostare e sostituire una carta dal proprio portacarte (che rappresenta anche l’itinerario); in nessun caso è permesso risistemare le carte in un ordine diverso o eliminare quelle sgradite in altri modi.
Il gioco prosegue in questo modo finché uno dei giocatori dichiara di aver concluso il proprio itinerario avendo le le carte disposte, sul proprio portacarte, in modo da rispettare i collegamenti permessi dalle regole di gioco, ossia: i Paesi adiacenti in mappa, o collegati tramite una linea rossa tratteggiata, si considerano collegati “a piedi”, quindi possono essere adiacenti nel proprio itinerario; i Paesi che si affacciano sullo stesso mare devono essere inframezzati dalla carta Mare corretta; Paesi non confinanti via terra ma dello stesso colore possono essere collegati se inframezzati da una carta Aereo del loro stesso colore. Il giocatore che ha dichiarato di aver concluso l’itinerario, quindi, mostra a tutti come ha disposto le proprie carte ed è il vincitore.
Considerazioni
Come avrete capito da questa nostra recensione, 10 days in Europe ci ha sorpresi molto positivamente. Pur avendo tanta alea data dalla pesca delle carte (sia iniziali che in partita), risulta davvero divertente. Sicuramente il fatto che una partita duri mediamente 20 minuti, e non ci siano tempi morti fra i turni dei giocatori, invoglia a farne più di una di seguito, magari per avere una rivincita. Con le sue poche regole comprensibili da chiunque rispecchia pienamente il target family a cui è indirizzato; in realtà è piaciuto persino a giocatori navigati che avevano qualche iniziale perplessità, poiché appunto le partite risultano divertenti e una tira l’altra. Non ci si deve aspettare chissà quale profondità, ma in questo caso non è un difetto, dal momento che il gioco risulta perfetto allo scopo di passare qualche momento di spensieratezza. Date le dimensioni contenute della scatola, poi, può essere un valido titolo da portare in vacanza per allietare le serate estive.