Se c’è qualcosa che più caratterizza la serie di WarioWare è la sua peculiarità, il suo animo, il modo di presentarsi. A differenza di moltissimi altri titoli – in particolar modo le produzioni della Grande N – il franchise principale di Wario è sempre stato capace di mostrare un’indole decisamente unica rispetto alle altre. Sarà per la follia dietro ad ogni singolo minigioco, o per via delle dinamiche di gameplay che oscillano costantemente tra l’intuitività e il caos più assoluto. L’unica cosa certa è che WarioWare: Move It!, che analizziamo in recensione, è senza dubbio uno dei giochi più peculiari mai rilasciati su Nintendo Switch. Si tratta di un’affermazione forte, è vero, ma non ci siamo svegliati pensando una cosa del genere con tanta leggerezza.
Formula che vince, non si cambia
WarioWare: Move It! non presenta particolari innovazioni per la serie, e probabilmente va bene così, limitandosi ad applicare una formula sempre vincente ai controlli che hanno reso unica la piattaforma di Nintendo Switch. Così come nei precedenti titoli, la sfida del giocatore sarà quella di completare il maggior numero possibile di minigiochi presenti in ogni livello, con velocità e difficoltà crescenti man mano che si accumulano vittorie.
Ogni livello, che inizierà e si concluderà con un breve filmato animato e con protagonisti gli amici di Wario, richiederà delle pose specifiche da parte del giocatore. Letteralmente, l’utente dovrà tenere i Joy-Con in posizioni precise e sempre illustrate a schermo, al fine di completare i minigiochi. Se nei capitoli precedenti i minigiochi si completavano toccando lo schermo del 3DS o muovendo il telecomando Wii, in WarioWare: Move It! saranno sfruttate (quasi) tutte le caratteristiche dei Joy-Con, incluso il sensore IR del destro.
Proprio questa è la grande novità che rende unico questo capitolo della serie, laddove tutti gli altri erano sì divertenti e folli, ma mai distinti come adesso. Sono presenti oltre 200 minigiochi, divisi per una decina di pose da eseguire con annesse alcune varianti. Per fare un esempio, la posa del “sumo” costringe il giocatore a poggiare le mani sulle gambe e a chinarsi, mentre la posa del “chicchiricchì” gli fa tenere i Joy-Con come fossero cosa e becco di un pollo. I minigiochi annessi a queste due pose potrebbero richiedere di sbattere i piedi a terra o muovere il “becco” per simulare il movimento di una gallina.
Ad averci davvero sorpresi sono però le varianti delle pose che, oltre a necessitare delle posizioni ben specifiche, richiedono anche la pressione di tasti o di lasciar cadere i Joy-Con. Non solo, siamo rimasti felici di vedere che il sensore ad infrarossi del controller destro ottiene finalmente uno scopo, aprendo al mondo di possibilità ludiche che aspettavamo da troppi anni ormai. Tuttavia, se anche Nintendo si è mostrata così tanto restia dall’utilizzare una tecnologia simile, c’è un motivo, e WarioWare: Move It! lo rende molto chiaro.
Il problema più grande di questa produzione sono senza dubbio le incertezze tecniche e le limitazioni legate agli stessi controlli. Primo tra tutti il fatto che i Joy-Con non rispondono sempre correttamente ai comandi, basti pensare alla necessità di farli cadere: per quanto possa essere sconsigliato, non è detto che un giocatore stia usando i laccetti quando gli viene chiesto di lasciar cadere i Joy-Con, per cui in quelle fasi potrebbe perdere il minigioco per un errore banale. Discorso analogo per il sensore a infrarossi, che non è quasi mai responsivo come dovrebbe, portando quasi sempre ad una sconfitta assicurata se non lo si sa utilizzare correttamente.
Ci rendiamo conto di star parlando di problematiche relative principalmente a incertezze hardware e non software, ma stiamo considerando anche che quello che ci troviamo davanti è un titolo che fa grande utilizzo di movimenti precisi, e che soprattutto è un’esclusiva per la specifica console.
Opere come Nintendo Switch Sports o il più recente Everybody 1-2-Switch! si rifanno molto alle caratteristiche dei controller ibridi, ma non li sfruttano mai più del necessario, rendendo il loro utilizzo sempre comodo e mai forzato. Nel caso di WarioWare, le imprecisioni dei Joy-Con possono spesso comportare una grande frustrazione, soprattutto se chi sta giocando non riesce a capire cosa deve fare in un determinato minigioco e, oltre alla confusione, deve fare i conti anche con controller che non sembrano funzionare.
Chiusa la parentesi su questo grande difetto dei livelli di WarioWare: Move It!, parliamo anche di quello che è il loro pregio più grande, ovvero la varietà. Sebbene i minigiochi siano ben 200 e le pose circa dieci con le varianti, incappare nella ripetitività sarebbe stato molto facile, che sia per giochi simili, o per controlli simili. Quanto fatto sembra allo stesso tempo un colpo di genio, e un mezzo miracolo: non solo i minigiochi sono quasi tutti molto differenti tra loro, ma anche i movimenti richiesti dopo aver preso una posa sono altrettanto diversi. Ad esempio, la posa del “chicchiricchì” può richiedere sia di muovere le braccia come se stessimo correndo, sia per simulare un salto in “stile Mario”, ma anche per agitare la coda di Mario tanuki da Super Mario Bros. 3 (infatti tornano i fantastici minigiochi a tema Nintendo di 9-Volt).
Questo significa che WarioWare: Move It! diventa sempre più divertente man mano che si passano le ore in sua compagnia, che sia per cercare di battere il proprio record, oppure per diventare un maestro dell’utilizzo di una posa specifica. Anche dopo aver completato la storia principale e sbloccato tutti i livelli principali, l’opera mette a disposizione una grande quantità di attività secondarie che servono ad offrire un livello di sfida aggiuntivo. Di fatti, siamo piacevolmente soddisfatti per la quantità di livelli presenti nel gioco, sebbene ci mancano i menu e approfondimenti che spiccavano in precedenti titoli, come in WarioWare Gold per 3DS.
Il divertimento del giocatore, tuttavia, è qualcosa che si può ottenere quasi esclusivamente giocando in single-player, dato che nel momento in cui si passano i Joy-Con ad un amico o familiare, la situazione diventa decisamente più complessa. Abbiamo già specificato che le dinamiche di gameplay caratteristiche della serie possono confondere i nuovi utenti, così come i controlli di Move It! spesso non rispondono correttamente ai comandi. Ebbene, giocare in multiplayer può essere spesso fin troppo arduo per chi non ha davvero mai preso un Joy-Con in mano.
Se questo discorso non può esser fatto per opere come Nintendo Switch Sports o Everybody 1-2-Switch, dove basta muovere il controller per compiere le azioni fondamentali, in WarioWare: Move It! bisogna spesso prendere i Joy-Con in modi specifici, premere tasti che gli utenti potrebbero non conoscere, o anche interagire con un sensore di cui non hanno mai sentito parlare.
Un comparto multiplayer confusionario
Va da sé che le sessioni in multigiocatore possano spesso necessitare di una fase “preparatoria” da parte del proprietario della console, che spieghi le regole principali del titolo illustrando anche le caratteristiche dei controller. Insomma, dover giungere a tanto nel 2023 è un po’ troppo, per come la vediamo noi, ed è un peccato che Move It! renda tutto così inutilmente complesso, per quanto sia proprio l’imprevedibilità il suo punto di forza.
Nintendo, tuttavia, pare essersi resa conto del problema, dato che se due utenti giocano assieme la modalità storia, lo svolgimento dei singoli livelli avviene in modo leggermente differente: generalmente, i due giocatori si alternano nella soluzione dei minigiochi, mentre alcuni vanno affrontati insieme. Inoltre, se uno dei due dovesse fallire, il turno passerebbe automaticamente all’altro, senza risultare in una sconfitta. Parliamo quindi di piccole modifiche alle regole che, però, vanno ad aiutare come possibile dei giocatori altrimenti troppo in difficoltà.