Il caldo ci ha portato non solo mare e montagna, ma anche campi da calcio! Rematch è il nuovo titolo arcade di calcio firmato da Sloclap (maestri di Sifu), e di cui oggi parliamo in recensione. Nonostante il gioco sia disponibile al pubblico già dal 19 giugno 2025 su PC, PS5 e Xbox Series X/S, abbiamo deciso di prenderci del tempo prima di dare il nostro responso definitivo sul gioco, soprattutto perché, come spesso accade con i titoli online, la pasta vera di cui è fatto Rematch si vede sulla lunga distanza. Aggiornamenti, bilanciamenti, e tutto ciò che concerne un titolo online, avranno limato abbastanza la gemma grezza che avevamo visto in sede di beta? Scopriamolo insieme.
Bello e maledetto
La premessa è tanto semplice quanto brillante: le partite proposte da Rematch sono rapide 3v3, 4v4 o 5v5, dove non è presente nessuna regola tradizionale (come fuorigioco, falli, rimesse), e dove il gameplay vuole enfatizzare abilità manuali, ma anche mira, dribbling e gestione della resistenza. Insomma, un po’ quello che vediamo nei classici giochi di calcio quando creiamo il nostro calciatore personale, ma sotto una chiave più arcade e “spettacolare”.
Nonostante l’anima arcade, non si tratta tuttavia di un gameplay che si può padroneggiare al meglio nell’immediato, dato che – cosa che aumenta il grado di sfida – Rematch non adotta alcun tipo di assist automatico, né tanto meno si può pensare di mirare alla porta in modo guidato. I giocatori dovranno quindi puntare manualmente la visuale, dosare la forza e controllare la traiettoria.
Il tiro stesso adotta un mirino, utile ma scomodo se non si è abituati a dare la traiettoria ai tiri con la levetta destra. Va da sé che tale modus operandi crea sia dei pro che dei contro. Ad esempio, risulta un po’ fuorviante il dover allo stesso tempo guardare la palla che arriva da un cross, e mirare allo stesso tempo verso la porta (soprattutto se la palla arriva dalle spalle). Insomma, per ua scelta di design per alcuni versi coerente, si rischia di far sprecare occasioni d’oro ai giocatori. I dribbling e gli stop a seguire sono manuali e non prevedono script di supporto, e passare sopra la sfera non è garanzia che venga controllata. Cosa che richiederà “abitudine” è anche la perdita del controllo durante gli scatti di potenza, dove una direzione anche solo di poco deviata può far perdere il possesso del palloneIn breve, la curva d’apprendimento è ripida, e la pazienza dovrà essere la vostra migliore amica.
Anche la fase difensiva non è da meno in termini di meccaniche da imparare: lontano dai tackle automatici, si entra nella modalità difensiva con grilletto e timing, ma spesso questi input faticano ad entrare nell’utilizzo “comune” se si segue l’inerzia del gioco. Le collisioni con la palla a volte non vanno a buon fine, e capitano bug inspiegabili, come quando il pallone si incastra o rimane statico a mezz’aria. Anche il portiere, ruolo che i giocatori ricoprono a giro, ma che può essere cambiato quando si vuole durante il match – ha animazioni ben riuscite… ma può capitare che i tuffi non frenino tiri ravvicinati, o che il pallone gli passi “accanto” senza essere parato, e il tutto è amplificato quando la connessione latita. Non è raro subire gol inspiegabili perché la palla non viene intercettata o il portiere reagisce con ritardo, un problema riconducibile sì al netcode e alla stabilità dei server, ma che non possono essere gli unici inputati. Il sistema di stamina è discretamente riuscito, con una barra che va gestita con attenzione e che si prosciuga (anche troppo) facilmente. Tuttavia entra a gamba tesa la coerenza, che nonostante l’anima arcade ci richiederà un buon equilibrio tra spinta e gestione delle energie.
Meglio con gli amici
Sul fronte contenutistico, Rematch arranca un po’: la modalità offline per giocatore singolo arriverà solo nel 2026, cosa che invece al lancio avremmo definito a dir poco basilare, soprattutto per portare all’estremo l’apprendimento delle basi (come partite contro i bot, o una modalità storia). Per ora il gioco prevede solo tutorial essenziali, pratica, e matchmaking online (classificate e non), con code non troppo lunghe data la mole di giocatori presente. Sottolineiamo che a conti fatti giocare a Rematch è divertente, e difficilmente si riesce a smettete una volta cominciata una partita, che si tira le altre dietro come le ciliegie. Questo quando la frustrazione non supera la forza di volontà, ovviamente.
Se avete un gruppo di amici con cui giocare a Rematch siete fortunati, e potrete trarre il meglio dal titolo di SloClap già da ora, ma se siete con giocatori incontrati online, con i quali magari non riuscite a comunicare al meglio neanche con la chat vocale presente in game, potreste perdere la pazienza molto presto. L’unica cosa che può farci dare sfoggio alla fantasia è l’editor di personaggio, che può essere arricchito con contenuti dai pass, conquistabili giocando o con valuta. Oltre alle bizzarre creazioni che possono essere fatte con qualsiasi colore e parte del corpo disponibile, ci sono anche avatar ispirati a guest star, come Ronaldinho.
Prima di dare un giudizio definitivo a Rematch ci siamo presi del tempo, non solo per imparare al meglio le tecniche e diventare forti, ma anche per capire se i difetti di cui sopra sarebbero stati corretti – o almeno limati – nel breve tempo. A quanto pare qualcosina è stata fatta, ma non abbastanza da farci gridare al miracolo. Un vero peccato.
