Croc: Legend of the Gobbos Recensione, il classico PS1 torna in HD

Croc: Legend of the Gobbos, classico PlayStation del 1997, ritorna con una remastered che sa tanto di nostalgia. Scopriamo in questa recensione se ha però altro da offrire.

Paolo Saccuzzo
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Paolo Saccuzzo
Staff Writer
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme,...
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Recensioni
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croc legend of the gobbos
7 Buono
Croc: Legend of the Gobbos

Il platform è senza alcun dubbio uno dei generi più rappresentativi del mondo dei videogiochi, soprattutto per quanto concerne gli anni ’80 e ’90, periodi storici che hanno visto nascere diverse icone videoludiche come Super Mario Bros., Sonic, Crash Bandicoot, Spyro, Rayman, Klonoa e molti altri. In questo contesto storico, cercò di intrufolarsi un’altra mascotte dal nome Croc. È il 1997 quando Croc: Legend of the Gobbos vede il suo debutto sulla prima storica PlayStation, nel tentativo di ritagliarsi una fetta di mercato in un genere ricco di grandi nomi.

Nonostante il rilascio di un sequel, avvenuto nel 1999, Croc non fece mai davvero breccia nel cuore dei giocatori, schiacciato dal successo dirompente dei già citati Crash Bandicoot e Spyro, i cui primi capitoli uscirono proprio alla fine degli anni ’90 sulla prima PlayStation. Nonostante questo, una nicchia di giocatori ha ancora oggi un buon ricordo di Croc e, sulla scia di tale affetto dei fan, Argonaut Games ha deciso di sviluppare una versione rimasterizzata in HD del videogioco originale. Con il ritorno di simpatico coccodrillo sulle console di attuale generazione e PC, resta da scoprire se il ricordo che avevamo di Croc: Legend of the Gobbos sia reale o figlio della nostalgia.

croc legend of the gobbos

Solo nostalgia?

Parlando proprio di “nostalgia”, sappiate che Croc: Legend of the Gobbos è provvisto di diverse opzioni di personalizzazione. Come altre rimasterizzazione rilasciate di recente, è possibile giocare il titolo sia in versione remastered che nella sua versione originale. Oltre a questo è possibile armeggiare con i modelli, le texture, l’illuminazione del gioco e persino implementare un effetto che rievocare i televisori CRT.

Inoltre, nel menù di gioco, è presente la Crocipedia, un’enciclopedia che include illustrazioni, documenti di progettazione, animazioni di prova e persino tracce musicali mai realizzate. Da questi dettagli è chiaro che il suddetto titolo sia indirizzato principalmente ai fan storici di Croc, cosa che da un certo punto di vista è encomiabile in un’epoca nella quale gli utenti vengono ascoltati sempre di meno. Guardando il rovescio della medaglia, l’intera progetto rischia di essere un’operazione nostalgia fine a sé stessa.

croc legend of the gobbos

In tal senso, è bene specificare che Croc: Legend of the Gobbos non è un remake, a differenza di quanto avvenuto con i rifacimenti delle trilogie originali di Crash Bandicoot e Spyro, casi nei quali modelli poligonali e texture vennero rifatti da zero. Qui il progetto è più simile a quanto visto di recente con le remastered dei primi sei storici capitoli della saga di Lara Croft: Tomb Raider, con tutti i limiti del caso. Perché Croc: Legend of the Gobbos è, a conti fatti, lo stesso identico gioco del 1997. A livello grafico il lavoro di rimasterizzazione si è limitato a pulire le texture e a eliminare il tremolio dei modelli poligonali tipico dei titoli appartenenti alla quinta generazione di console.

Coloro che hanno già giocato l’opera originale quindi si sentiranno come a casa approcciando a questa remastered, perché il feeling visivo è rimasto pressoché identico. Per i nuovi giocatori che non hanno mai avuto modo di provare il titolo del 1997, l’effetto potrebbe risultare straniante, con texture e modelli poligonali puliti e dettagliati ma chiaramente figli di un’epoca storica distante dalla nostra.

Parola al controller

Fortunatamente il team di sviluppo ha svecchiato i controlli di gioco, dato che in origine Croc: Legend of the Gobbos venne concepito per essere fruito senza l’utilizzo degli stick analogici, questa a causa dei limiti strutturali del primo controller PlayStation. Nel titolo originale, infatti, era possibile controllare Croc tramite il D-Pad, rientrando di conseguenza in quella sequela di videogiochi con i controlli “tank”, in modo similare a quanto visto i Resident Evil originali.

In questa remastered è ora possibile utilizzare gli analogici, cosa che rende l’esperienza decisamente meno frustante e molto più in linea con i platform odierni. È comunque possibile utilizzare i controlli tank in qualsiasi momento con il D-Pad, qualora voleste giocare al titolo nel modo in cui era pensato in origine. Croc: Legend of the Gobbos non è mai stato un gioco particolarmente difficile, ed eliminando la difficoltà artificiale figlia dei controlli tank i livelli di gioco scorreranno via a un ritmo vertiginoso.

Come detto a più riprese però, controlli aggiornati a parte, Croc: Legend of the Gobbos è esattamente lo stesso identico gioco del 1997, e ciò si evince anche dalla colonna sonora di Justin Scharvona, anch’essa rimasta invariata rispetto all’opera originale. Di base però il titolo in questione sente il peso degli anni, e già in origine non era di certo un platform indimenticabile.

Per quanto sia rimasto nel cuore di diversi videogiocatori, è innegabile constatare come Croc: Legend of the Gobbos sia un titolo poco più che sufficiente, lontano dagli standard settati dalle leggende citate di PlayStation e Nintendo. Parliamo di un platformer easygoing con un set di mosse semplice, personaggi dal design interessante ma tutt’altro che memorabile e un level design lineare e poco stratificato, nonostante i diversi segreti e collezionabili.

I ventotto anni sulle spalle si fanno sentire, ma nonostante ciò è innegabile che il lavoro di rimasterizzazione fatto da Argonaut Games sia frutto del loro amore per il personaggio, con alcune piccole aggiunte e correzioni che faranno di certo felici i fan di Croc. È difficile però che un’operazione del genere avvicini nuovi possibili giocatori, dato che già in passato Croc faticò non poco a ritagliarsi un proprio spazio nel mercato dei platform.

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Croc: Legend of the Gobbos
Buono 7
Voto 7
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Staff Writer
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.