Ubisoft è in vendita, perché si è arrivati a questo?

Analizziamo insieme le dinamiche e i numeri degli ultimi anni che hanno dato il via alla possibilità che Ubisoft venga venduta.

Alessio Cialli
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Alessio Cialli
Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle...
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Analisi
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La recente notizia della possibile vendita di Ubisoft ha scosso l’industria videoludica, sollevando interrogativi sulle motivazioni dietro questa decisione. Analizzando i bilanci pubblici e le dinamiche aziendali degli ultimi anni, emergono diversi fattori che potrebbero aver contribuito a questa situazione. Negli ultimi anni, Ubisoft ha attraversato una serie di difficoltà: analizziamo i principali fattori che hanno contribuito a questa situazione, concentrandoci sugli anni fiscali 2022, 2023 e 2024.

Performance Finanziarie e Strategia Aziendale

Ubisoft, fondata nel 1986 dalla famiglia Guillemot, ha conosciuto una rapida espansione, diventando uno dei principali attori nel settore dei videogiochi. Secondo i dati del bilancio del 2019, l’azienda contava 15.985 dipendenti distribuiti in 20 studi attivi, con un incremento del 16,3% delle assunzioni rispetto all’anno precedente.

Assassin's Creed Shadows

Dal punto di vista finanziario, i ricavi netti sono aumentati significativamente, con una crescita dei servizi che nel 2019 rappresentavano quasi il 65% dei ricavi netti. Tuttavia, l’azienda ha affrontato sfide legate all’aumento dei costi di ricerca e sviluppo e alle spese di marketing. Ad esempio, nel bilancio del 2019, i costi di R&D ammontavano a 741 milioni di euro, mentre le spese di marketing erano pari a 410 milioni di euro.

Nel periodo compreso tra il 2021 e il 2025, Ubisoft ha registrato un drastico calo del valore di mercato, passando da una capitalizzazione di 12,17 miliardi di dollari nel 2021 a soli 1,78 miliardi di dollari nel gennaio 2025, segnando una diminuzione dell’85%.

Nel bilancio annuale per l’anno fiscale 2023-2024, Ubisoft ha riportato vendite per 2,3 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 1,814 miliardi di euro dell’anno precedente. Tuttavia, nonostante l’aumento delle vendite, l’azienda ha registrato una perdita netta di 494 milioni di euro nel 2023.

Sfide del Mercato e Pressioni Esterne

Nonostante il successo di franchise come Assassin’s Creed e Far Cry, Ubisoft ha dovuto affrontare una concorrenza crescente e cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. L’industria videoludica ha visto un aumento della domanda di giochi basati su servizi e microtransazioni, un modello che Ubisoft ha cercato di adottare introducendo DLC e contenuti extra a pagamento.

Inoltre, l’azienda nel corso degli anni ha dovuto fronteggiare tentativi di acquisizione ostile, come quello di Electronic Arts, che nel 2004 aveva acquistato il 20% delle azioni di Ubisoft, poi rivendute nel 2010. Queste pressioni esterne potrebbero aver influenzato le strategie aziendali e la stabilità finanziaria dell’azienda.

Tra le dinamiche che hanno aiutato a creare questa situazione critica per Ubisoft vanno annoverati i numerosi ritardi nel lancio di giochi chiave, influenzando negativamente le entrate previste. Ad esempio, il rilascio di Assassin’s Creed Shadows è stato posticipato più volte, con l’ultima data fissata per marzo 2025.

Inoltre, titoli come Star Wars Outlaws hanno registrato vendite inferiori alle aspettative, contribuendo al calo delle prenotazioni nette del terzo trimestre del 2024-2025, previsto in diminuzione del 39% rispetto all’anno precedente. Situazioni che denotano ancor di più lo stato attuale di difficoltà in cui naviga la società.

La famiglia Guillemot, fondatrice di Ubisoft, insieme a Tencent, che detiene una partecipazione significativa, ha esplorato la possibilità di privatizzare l’azienda per stabilizzare il prezzo delle azioni e affrontare le sfide finanziarie. Inoltre, fondi di investimento come AJ Investments hanno sollecitato cambiamenti nella gestione e nella struttura proprietaria dell’azienda, esprimendo preoccupazione per le strategie attuali e le performance deludenti.

Conclusione

La possibile vendita di Ubisoft sembra essere il risultato di una combinazione di fattori interni ed esterni, tra cui l’aumento dei costi operativi, le sfide del mercato e le pressioni competitive. Un’analisi approfondita dei bilanci e delle dinamiche aziendali suggerisce che, nonostante i successi ottenuti, l’azienda potrebbe aver deciso di esplorare nuove opportunità strategiche per affrontare le sfide future nel settore videoludico e garantire la sostenibilità a lungo termine.

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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!