The Dwarves – Recensione

Marco Pulicanò
Di Marco Pulicanò Recensioni Lettura da 7 minuti
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The Dwarves

Alcune persone li considerano la razza fantasy migliore in assoluto, altri l’emblema di grettezza ed ignoranza, altri ancora degli ottimi fabbri per le proprie armi ed armature… ma sono proprio loro, i Nani, quella razza che fin dagli albori del fantasy ci ha accompagnati facendoci fare tante risate e dandoci prova della loro unità. Li ritroviamo in The Dwarves, gioco sviluppato da KING Art Games, basato sull’omonima opera dell’autore Markus Heitz, che riporta la trama in modo fedele ed accurato, senza tralasciare nessun dettaglio e che fa proprio della narrazione uno dei suoi punti di forza. Direi quindi che è ora di addentrarci nella Terra Nascosta: boccali ed asce alle mani gente, i Nani stanno arrivando!The Dwarves

Un prologo movimentato

Abbiamo già detto che uno dei maggiori punti di forza di The Dwarves è la narrazione: molto spesso capita che i particolari di un libro o di un lungometraggio vengano tagliati per vari problemi nella trasposizione videoludica, ma questo non è certamente uno di quei casi. Partendo dal principio, e senza fare spoiler per non rovinarvi l’esperienza, la trama ci porta nei panni di Tungdil Manodoro, uno dei pochi nani in grado di leggere e scrivere, poiché istruito da un vecchio mago e maestro, Lot-Ionan. Il desiderio del nostro protagonista è quello di vedere il mondo esterno e proprio dal suo mentore gli verrà affidata un’importantissima missione che, senza nemmeno accorgersene, porterà Tungdil in giro per le diverse regioni e lo farà diventare un’importante figura per la salvezza della Terra Nascosta, continuamente minacciata dagli Orchi e dalle loro versioni più “minute”, i Mezzorchi. Bisogna assolutamente riconoscere al titolo la perfetta conciliazione tra lo stile di gioco e la narrazione, poiché in alcuni casi risulta difficile portare avanti una storia piena di dettagli in un gioco strategico, con pochi intermezzi di scene video pre-renderizzate; anche sotto questo punto di vista, KING Art Games ha compiuto un lavoro magistrale.The Dwarves

Hai la mia ascia!

Nonostante basti solo la presenza dei Nani per far partire lo “Shut up and take my money” in qualsiasi persona interessata, direi che anche il gameplay di The Dwarves merita (e non poco) di essere trattato. Abbiamo già detto sopra che il genere è un Gioco di Ruolo Strategico in tempo reale, dove andremo a controllare un gruppetto di eroi, potendo passare da uno all’altro tramite i numeri della tastiera; ognuno di essi, di solito tre o quattro, possiede delle abilità proprie e delle statistiche. La nostra bravura starà ovviamente nel sapere che abilità usare, quando usarle e, soprattutto, con chi usarle, dato che quando prenderemo il controllo di uno dei componenti del team, gli altri verranno controllati da un’intelligenza artificiale; non che essa sia mal realizzata o altro, ma ovviamente non può conoscere le intenzioni del giocatore ed agire di conseguenza. La sensazione che si ha appena ci si imbatte nel primo scontro (tra i 5 ed i 20 secondi dall’inizio del gioco) è quella di star giocando ad un MOBA: non è sbagliata, poiché l’avere un numero molto limitato di abilità e un livello di Energia (in sostituzione al più comune Mana) per usarle, si sposa molto bene con i tipi di nemici che ci verranno mandati contro (diversi per dimensioni, difese e debolezze) e con gli ambienti dove ci ritroveremo a combattere, potendo sfruttarli a nostro vantaggio; non vi nego che è stata un’emozione utilizzare l’abilità per spazzare via i nemici e veder volare una decina di Mezzorchi nel vuoto, giù da un ponte.

The Dwarves

Io andrò nel Mondo Esterno

Come in ogni Gioco di Ruolo, non possono mancare anche in The Dwarves le interazioni con altri personaggi e le scelte da compiere. Molto spesso (ma molto, molto spesso) ci troveremo in una situazione di bisogno dove ci è necessario un aiuto da parte della “fauna locale”: potremmo dover chiedere a delle guardie di lasciarci passare ed aprire un cancello, di accoglierci per farci passare una notte nascosti e molto altro… ma non sempre è detto che i nostri interlocutori si lascino convincere o non ci chiedano qualcosa in cambio, ed in certi casi iniziano le imprecazioni contro tutta la stirpe regale degli Elfi, poiché trovare una grotta ben nascosta dove passare la notte in tranquillità o aggirare un’intera zona non sono di certo imprese semplici. Una nota sicuramente importante è la cura che è stata messa nella realizzazione delle mappe, ed in generale nel level design, molto ben strutturato e che ricorda la già più nota saga di Diablo in alcune sezioni. Molto simpatiche poi le tracce di sottofondo durante le fasi di esplorazione e di combattimento: mentre nel primo caso ci accompagneranno le note di qualche stornello da taverna, nella seconda situazione si passerà a temi musicali in stile vichingo che non fanno altro se non aumentare la carica del giocatore!

In conclusione, The Dwarves è un’esperienza che merita un posticino anche sugli scaffali dei non appassionati del genere, poiché sa coinvolgere, sfidare e divertire qualsiasi tipo di giocatore. Possiamo dire che il gameplay è semplice da apprendere e difficile da padroneggiare, anche troppo in alcune situazioni, ma questo non è un difetto, anzi: è una caratteristica del gioco e va presa come tale. Lo stile grafico e la direzione artistica sono perfettamente azzeccate e, insieme alla storia e la narrazione, ci regaleranno bei momenti in compagnia dei nostri non molto alti amici, pronti ad andare a ridurre a brandelli qualche Orco che osa minacciare la Terra Nascosta. Ah, dimenticavo: abbasso gli Elfi.

Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PC del gioco, dopo aver completato la storia principale.

The Dwarves
8
Voto 8
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