SUPERHOT – Recensione

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 8 minuti
8.7
SUPERHOT

Quello che ci viene offerto dal SUPERHOT Team è senza dubbio “Lo sparatutto più innovativo che abbia giocato da anni”. Il titolo si mostra una novità assoluta, con un gameplay fresco e coinvolgente, e che regala una trama geniale e allo stesso tempo un po’ inquietante. SUPERHOT è stato testato da noi nella sua versione per PC, ma vi ricordiamo che è disponibile anche per PlayStation 4 e per Xbox One. Prima di cominciare con la recensione, vi comunichiamo che, proprio nel gioco, è possibile salvare i replay delle proprie azioni spettacolari e condividerle con la community! Fatte le premesse, andiamo a scoprire insieme i motivi della grande utenza entusiasta che si sta creando attorno a questo titolo!

SUPERHOT LogoUn esperimento ben riuscito

Partiamo dal principio: SuperHot non è uno shooter come tutti gli altri, ma riesce a mixare questo genere a delle caratteristiche che di base non gli appartengono. Impersoneremo il nostro protagonista che sta utilizzando un PC con interfaccia vecchio stile, ma utilizzando una periferica di realtà virtuale; mentre ci troviamo nella directory ci arriveranno dei messaggi in chat da una persona non meglio identificata, che ci passerà il file .exe di SUPERHOT, e che verrà definito da lui appunto “Lo sparatutto più innovativo che abbia giocato da anni”. Non lo guideremo in prima persona, perché controlleremo lui mentre gioca a SUPERHOT, più o meno noi saremo lui. Per evitare qualsiasi tipo di spoiler, non parleremo molto della trama, ma vi possiamo dire che questa presa da sola non ha una longevità elevatissima e che dipenderà principalmente dalla vostra abilità nel gestire il tempo e le situazioni per risolvere i puzzle.

Già… i puzzle. Il titolo non sarà strutturato come un’avventura classica, bensì sarà suddiviso in livelli dove ogni volta ci troveremo in uno scenario e in una situazione diversa da sbrogliare. Molto spesso inizieremo a giocare da disarmati, e dovremo riuscire a schivare i proiettili dei nemici fino a quando non saremo armati anche noi e li potremo uccidere. Ovviamente possiamo anche ucciderli a suon di pugni, ma in alcuni casi è davvero impossibile riuscirci, dato che il tempo prima di essere colpiti da intere squadre è davvero limitato. L’esperimento riuscito è proprio quello del fattore tempo: non avremo dei timer a determinare la scadenza dei livelli, bensì saremo noi, muovendoci, a far avanzare il tempo. Proprio così, se noi rimaniamo immobili il tempo scorrerà ad una velocità inferiore a quella di un classico bullet time! Muovendoci e compiendo azioni invece, il tempo scorrerà. Un tatticismo insolito e sorprendentemente affascinante.

SUPERHOT 02Last man standing

Concettualmente ciò che dovremo fare per completare un livello è semplice: sopravvivere. Inizieremo sempre una nuova battaglia uno contro tutti, che terminerà solamente quando la totalità dei nemici sarà morta (o “infranta”, riprendendo lo stile di “rottura” con il quale muoiono). Tutto sommato, teniamo a precisare che anche con il tempo che rallenta quasi fermandosi mentre saremo immobili, i livelli non sono proprio semplici da superare: ogni azione che compiremo farà scorrere il tempo in avanti, e di conseguenza si muoveranno nemici e proiettili già sparati. Attenzione ad ogni vostro singolo movimento, dato che ogni diversa azione farà scorrere gli eventi in modo più o meno veloce, dai semplici passi, al raccogliere le armi, sparare colpi, eccetera. Ricaricare le armi avverrà in modo automatico, ma ovviamente necessiterà del tempo virtuale di caricamento. E se l’arma finisce i proiettili (che non sono nemmeno segnati da un HUD)? Lanciate l’arma ad un avversario armato per disarmarlo, e appropriatevi della sua!.

Ovviamente le armi da fuoco non sono le uniche presenti, e potrete infatti servirvi anche di oggetti contundenti come bicchieri, bottiglie, e tutto ciò che è di colore nero nello scenario, ma anche di armi come mazze da baseball e katane. Ogni livello di gioco è un puzzle a sè, e di conseguenza non potrete portarvi armi dal livello precedente: la soluzione dei puzzle sta nella situazione stessa in cui siete incastrati, e dovrete cavarvela esclusivamente con ciò che avete. Oltre a muovervi, saltare e sparare, in un certo punto del gioco verrà anche sbloccata l’abilità per impossessarsi del corpo dei nemici, ma l’uso è limitato e va ricaricato col tempo che scorre: nel caso in cui il trasferimento riesca, il vostro vecchio corpo verrà disintegrato (ed equivale dunque ad una eliminazione ed un nemico in meno da sconfiggere). Le uniche note di demerito in tutto ciò vanno ad alcuni casi in cui la hitbox rimane leggermente imprecisa e alla situazione in cui non riusciamo a capire, a causa della telecamera in prima persona, se stiamo effettivamente schivando un proiettile o se ci colpirà.

Una battaglia senza fine

Una volta terminata la storia, della quale appositamente non diremo di più, verranno sbloccate due nuove modalità: la modalità senza fine, e la modalità sfide. Queste sono un modo intrigante per continuare ed allungare la vostra esperienza con SUPERHOT, e potremo dire che trama a parte è proprio qui che il gioco inizia sul serio! Oltre ad aumentarne la longevità, queste modalità sono una sfida sempre nuova per tutti i giocatori che vorranno migliorare i propri record. Nella modalità senza fine, come da titolo, ci ritroveremo a combattere contro un’orda infinita di uomini rossi armati fin quando non verremo uccisi. Tutte le nostre uccisioni saranno conteggiate ed andranno ad aumentare il nostro record personale. La modalità sfida, invece, ci mette di fronte a situazioni particolari: ad esempio la prima che sbloccheremo si chiama “Katanaonly”, e ci farà ripercorrere tutti i livelli di gioco della modalità storia avendo a disposizione solamente la katana come arma (e si, stavolta partiremo con un’arma già equipaggiata). Siete abbastanza bravi da affrontarle?

SUPERHOT 01Minimalista che basta

Lì dove la grafica di SUPERHOT potrebbe sembrare un difetto, si rivela invece un punto di forza senza pari. Non si cercano i dettagli, i volti del personaggio o dei nemici, ma solo del sano e divertente gameplay. Proprio ai fini di questo, la grafica è quasi perfetta: i colori giocano un ruolo base nella divisione degli oggetti e degli ambienti, dove le stanze saranno completamente bianche e grigie ombreggiate, mentre gli oggetti con i quali potremo interagire di colore nero. Tutte le forme viventi invece (non solo i cattivi, anche voi stessi) di un colore rosso acceso. Gli effetti sonori non sono molti, e non ci sono frasi doppiate a voce, se non il “SUPER-HOT” di fine livello. Paradossalmente questo minimalismo grafico e sonoro non solo non fa cozzare i comparti tra di loro, ma riesce a soffiare vita, freschezza e novità in un genere di videogioco che ne aveva assolutamente bisogno.

SUPERHOT
8.7
Voto 8.7
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.