Sono passati oltre vent’anni da quando è stato lanciato per sale giochi l’originale Monkey Ball, un cabinato con un joystick a forma di banana il cui giocatore doveva controllare una scimmia all’interno di una fragile biglia per poter superare ogni livello ideato dagli sviluppatori. Da allora il franchise ha avuto un interesse mediatico piuttosto importante, diventando una delle facce più riconoscibili della compagnia giapponese grazie sia al suo character design colorato e al level design che riesce a mettere alla prova le abilità del giocatore. Eppure, in un periodo storico in cui il mercato si fa sempre più competitivo, AiAi e i suoi amici sono riusciti quasi sempre a rimanere fedeli alla loro idea di base. In questa recensione andiamo così ad analizzare Super Monkey Ball Banana Mania, nuovo gioco sviluppato da RGG Studio e pubblicato da SEGA che tenta di celebrare i fan con un’esperienza che difficilmente possa scontentarli.
Un’operazione nostalgia del Dottor Bad-Boon
Per poter comprendere il gioco nel suo insieme, bisogna prima di tutto osservare il concept che il team di sviluppo ha cercato di portare alla vita. In pratica, questo è un vero e proprio remake degli oltre trecento livelli presenti all’interno dei due Super Monkey Ball per Gamecube e quel Deluxe uscito su PS2 e Xbox. Il tutto però non vuole limitarsi a questo, preferendo inserire nuovi elementi e contenuti per renderlo un vero e proprio episodio inedito del franchise. Per poter effettuare questa delicata operazione i ragazzi di RGG Studio hanno deciso di utilizzare Unity, già utilizzato per il precedente remake del 2019 conosciuto come Super Monkey Ball Banana Blitz HD. In generale, lo stile artistico e la pulizia grafica sono rimasti praticamente identici a quello specifico episodio, dimostrando quindi in parte “l’operazione riciclo”. Non è però totalmente un lato negativo, visto che ancora oggi si dimostra estremamente piacevole alla vista e riesce a girare senza cali di frame rate o glitch di qualche tipo all’interno del modello base di PlayStation 4.
Prima di accedere al gioco vero e proprio, però, bisogna complimentarci per come gli sviluppatori sono riusciti a offrire la sensazione di un gioco vasto già dal menù principale. Sin dall’inizio è infatti possibile accedere a quasi tutto quello che il gioco riesce ad offrire, lasciando in parte indecisi sul da dove iniziare l’avventura. In questa recensione iniziamo a parlare della modalità principale, più precisamente quella che è la storia di Super Monkey Ball Banana Mania. Come abbiamo evidenziato nella nostra anteprima di qualche settimana fa, qui AiAi e i suoi amici devono affrontare il famigerato ritorno del dottor Bad-Boon. In una sorta di operazione nostalgia per i suoi vecchi piani, il malvagio dottore decide di provare nuovamente a rubare tutte le banane dell’isola delle scimmie per conquistare il cuore di MeeMee. Questa cosa non va ovviamente a genio ai nostri eroi, che iniziano una caccia all’ultima biglia per sconfiggerlo. Insomma, è possibile notare come non solo ci troviamo di fronte a un pretesto per poter ripercorre gli stessi livelli ed ambientazioni della storia di Super Monkey Ball 2, ma alla fine è perfino una sorta di ri-racconto degli eventi del classico per Gamecube. La trama certamente non è la parte principale in un prodotto del genere, ma un minimo d’impegno ad esempio per le cutscene non avrebbe guastato.
Cadendo infinite volte
La struttura di gioco prende in mente una solo regola: semplice da imparare, difficile da maneggiare. Il giocatore deve quindi controllare uno degli oltre dieci personaggi giocabili attraverso il solo controllo del joystick, il tutto per cercare di raggiungere la fine di ogni livello entro un tempo prestabilito. Non è quindi presente nessuna meccanica da RPG, un qualche genere di arma da fuoco o altro. Tutto il gioco si basa infatti sulla fisica, un elemento che riesce sia ad essere alleato sia un vero e proprio avversario. I percorsi sono infatti studiati per mettere in difficoltà l’utente attraverso la velocità, l’equilibrio e qualsiasi oggetto assurdo hanno pensato gli sviluppatori nella prima metà degli anni 00. Ogni livello si divide poi in mega aree, che per quanto si ripetano varie volte riescono a non far sentire un senso di ripetitività grazie a un level design che riesce sempre a variare e a sorprendere. In questa recensione di Super Monkey Ball Banana Mania possiamo constatare che anche solo raggiungere i titoli di coda dell’avventura non è assolutamente una passeggiata. Certo, la sfida più grossa è sicuramente quella di raggiungere il 100% o effettuare il miglior punteggio possibile, ma anche semplicemente sconfiggere il dottor Baad-Boom riesce ad appagare. Il gioco comunque non risulta mai effettivamente ingiusto, invogliando a provare e riprovare. Questo permesso anche dall’eliminazione completa del sistema a vite che, in questo particolare caso, è un lato estremamente positivo impedendo un’inutile frustrazione generale.
Una notizia che sicuramente fa piacere ai fan storici è che i livelli non sono esattamente identici a quelli originali. L’ubicazione dei collezionabili è stata modificata, e anche il loro effettivo funzionamento. Sbloccare i vari elementi di gioco tuttavia si rivela anche fin troppo semplice, visto che i gettoni vengono guadagnati per quasi ogni azione compiuta dal giocatore. In parte questa cosa va a rompere la difficoltà generale del resto del prodotto, ma allo stesso tempo permette di accedere più velocemente all’intera offerta del pacchetto. Per quanto riguarda gli obbiettivi, questi offrono una sfida inedita, come il raggiungere il traguardo in meno di dieci secondi o raccogliere ogni singola banana presente, dando un ulteriore motivo agli appassionati per affrontare questo remake.
Ci fa comunque piacere che il team di sviluppo abbia deciso di inserire degli aiuti opzionali per i giocatori meno avvezzi, cose come l’aumento del tempo limite o la possibilità di rallentare il tempo che aiutano i giocatori meno esperti ad affrontare i livelli. Certo, scegliendo questo non è possibile guadagnare gettoni o punti, ma così almeno si riesce a superare dei livelli quasi vendicativi, o addirittura saltarli spendendo la bellezza di duemila monete. Tutti questi aiuti riescono a non interferire con chi vuole una esperienza difficile, e ad avvicinarsi a una nuova utenza. In definitiva, l’esperienza offerta riesce così ad accontentare tutti, in un equilibrio sicuramente che per il team di sviluppo non è stato facile da raggiungere.
“Non esattamente come lo ricordo”
Nonostante il gameplay che abbiamo appena descritto è praticamente quello che i fan conoscono da sempre, in realtà all’interno del gioco sono presenti non solo molteplici contenuti esterni, ma anche delle importanti differenze nel gameplay base. Partiamo proprio dalla presenza di nuovi personaggi giocabili, elemento diventato estremamente importante all’interno della campagna marketing del gioco. Infatti, oltre alla presenza di ogni scimmia della serie e diversi costumi alternativi, sono presenti vere e proprie guest star dal calibro di Sonic, Tails, Kazuma Kiryu dalla serie di Yakuza, Beat di Jet Set Radio, Morgana di Persona 5 o perfino la cara Hello Kitty. Molto simpatico che ognuno di essi offra dei collazionabili differenti dalle banane, come ring, stamine, spray e altri elementi iconici dei rispettivi franchise. La personalizzazione è poi estremamente simpatica, e permette di modificare quel che basta per offrire la giusta varietà visiva.
Un altro elemento sbloccabile con le monete sono delle modalità di gioco secondarie, come quella in cui bisogna finire il livelli raccogliendo delle specifiche banane dorate o scansando quelle oscure. Le differenze al loro interno possono non sembrare granché ad una prima occhiata, eppure riescono a differenziarsi quel che basta. In generale, questo è proprio il punto forte che abbiamo potuto comprendere in Super Monkey Ball Banana Mania, il suo riuscire continuamente a rinnovarsi senza mai tradire la propria atmosfera. Importante da evidenziare è sicuramente la colonna sonora, che oltre ai remix delle tracce dei giochi originali ne aggiunge di nuove ed inedite. Ovviamente è possibile cambiare in qualsiasi momento per ascoltare le composizioni originali, seppur questa feature sia bloccata a un DLC del day one. In particolare, quest’ultima pratica di vendita sembra il passo falso dell’intera produzione, visto che sin dal giorno di lancio sono presenti ben quattro contenuti aggiuntivi. In questo modo, l’utente si ritrova in parte limitato dal poter accedere all’offerta completa, seppur tutti i contenuti offerti siano comunque elementi secondari non obbligatori per il completamento del titolo. Segnaliamo, per completezza, la totale mancanza di microtransazioni all’interno del prodotto.
Divertirsi in compagnia
Un ultimo elemento da analizzare sono i minigiochi, che sono ben dodici e tutti ripresi da quel Super Monkey Ball Deluxe che abbiamo già citato. Ritornano quindi elementi come la corsa sui circuiti, il calcio, baseball, il biliardo e altri che i fan hanno imparato ad amare. Ovviamente non cercano in alcun modo di creare un’esperienza più simulativa possibile, bensì tentano di sfruttare l’intero pazzo concept del franchise per creare un gameplay puramente arcade, unico e particolare. Questa parte della produzione può essere giocata sia in single player che in multiplayer locale, ma sicuramente offre il meglio quando in compagnia di amici o familiari. Un vero peccato che non tutti i personaggi possano essere utilizzati al suo interno, insieme alla mancanza di un multiplayer online. Certo, è possibile condividere i propri traguardi dei percorsi principali con i giocatori di tutto il mondo, ma l’idea di SEGA sembra che sia quella di continuare a promuovere il giocare insieme nella stessa stanza. Segnaliamo comunque della presenza degli obbiettivi anche all’interno dei minigiochi, rendendolo quindi parte dell’ecosistema per chi decide di raggiungere l’ambito 100%.