Il brand di Super Mario non ha certamente bisogno di presentazioni, dunque non staremo qui a parlare di ovvietà che i fan della saga conoscono già. Durante le scorse ore mi sono ritrovato in quel di Milano ad assistere allo showcase Nintendo dove, oltre a testare con mano i vari titoli della grande N, abbiamo potuto provare e vedere in azione Super Mario Odyssey in maniera molto approfondita. Quello che più mi ha stupito del videogame, nonostante il mio scetticismo iniziale, è come quest’ultimo possa essere strutturato in maniera molto più complessa rispetto a un normale platform. Il gameplay del titolo è stato mostrato per la prima volta durante l’E3 2017 e probabilmente alcune cose non sono state spiegate al pubblico per non rovinare la sorpresa. Dunque bando alle ciance ed ecco il nostro hands-on di uno dei giochi più attesi per Nintendo Switch.
Durante la prova ho avuto modo di scegliere tra due scenari: il Sand Kingdom (il deserto mostrato all’E3) e il Metro Kingdom (ovvero la città). Inutile dire che ho scelto il primo, anche grazie alla sua intrigante scelta stilistica. Nonostante fosse un’area arida e secca, Nintendo ha voluto scherzare inserendo quasi ovunque lastre di ghiaccio. Mario, a seconda della location, si comporterà in maniera diversa: nonostante il caldo sia scontato in una zona del genere, la presenza del ghiaccio faceva in modo che l’idraulico tremasse dal freddo. L’obiettivo principale del gioco è quello di avvicinare anche gli utenti che non sono particolarmente appassionati ai platform: infatti da questo spunto nasce l’idea di inserire il cappello come punto cardine del gameplay. Saltare in testa ai nemici in un mondo 3D potrebbe risultare complicato anche ai giocatori più esperti e, per questo motivo, il berretto di Mario aiuterà gli utenti nello sconfiggere gli avversari. Potrete effettuare attacchi semplici o, se circondati, attivare un colpo che colpirà tutto quello che avrete intorno.
Presa confidenza con i comandi, nella demo a nostra disposizione dovevamo salire sopra una torre per recuperare una luna. L’esperienza inizia con qualche sequenza platform molto basilare fino ad arrivare al punto in cui Mario, attraversando un iconico tubo verde, diventa la sua versione 8 bit per poter arrampicarsi sopra un muro. C’è da dire che questo cambiare tra 3D e 2D è una sensazione molto gradevole oltre che divertente da vedere: per quanto nella prova questa meccanica sia presente solamente in un paio di sessioni, è facilmente intuibile che la ritroveremo in altre zone anche nel gioco completo. Arrivati in cima alla torre ed ottenuto la luna ho potuto ammirare la mappa dall’alto. Oltre le dimensioni elevate si può dire con certezza che ogni regno sia una sorta di macro zona: per ogni location avrete a disposizione una mappa a forma di depliant turistico, con tutte le informazioni suoi personaggi e il passato di quel luogo. La cosa che più spiazza all’inizio è l’incredibile libertà esplorativa, poiché in ogni singolo punto ci saranno compiti da svolgere. Saranno presenti i consueti sottolivelli il cui completamento porterà, oltre a ottenere ulteriori lune, lo sbloccare nuovi personaggi controllabili tramite il cappello e utilizzabili per diversi scopi. Nella prova erano disponibili due character: il primo era una specie di leone che ci permetteva di passare sopra a un lago di veleno e sbloccare un nuovo passaggio, il secondo era una roccia dell’isola di pasqua che grazie ai suoi occhiali da sole poteva vedere strade invisibili.
Nel videogame, dunque, ci sarà sempre qualcosa da fare. Se non completerete alcuni livelli non sarete in grado di sbloccare determinati personaggi, quindi è molto importante prestare attenzione a qualunque cosa si faccia. Non potranno essere solo questi “amici” ad essere posseduti dal cappello, la feature sarà fruibile contro alcuni tipi di nemici o per superare alcune fasi composte da puzzle. Un’altra delle cose ho apprezzato particolarmente è stato il nuovo utilizzo delle monete. Quest’ultime hanno sempre avuto una funzione secondaria ma, in Super Mario Odyssey, serviranno per comprare i vestiti, utili per accedere ad alcune zone esclusive e per non morire dato che, quando verrete sconfitti, vi verrà scalato un piccolo gruzzolo.
Super Mario Odyssey si prepara ad essere la tanto annunciata killer app di Nintendo Switch. Il bacino di utenti già molto ampio della nuova console ibrida si prepara ad allargarsi ulteriormente grazie all’avventura del simpatico idraulico. L’opera multimediale inserisce nuove e curiose meccaniche ad un sistema di gioco da rodato e funzionale, così da poter raggiungere anche utenti che, magari, non si sono mai approcciati al brand. Ogni cosa non è lasciata al caso e ciò che più mi ha sorpreso è come non ci sia una sola strategia per affrontare un livello: ogni giocatore potrà fare il suo percorso così da poter definire, in un certo senso, unica l’esperienza per ogni singolo utente. Nonostante il mio scetticismo generale il videogame ha saputo farmi ricredere, dandomi la convinzione di trovarmi davanti a un possibile crack del mondo dei videogiochi. Se Nintendo riuscisse a ricreare con Super Mario Odyssey il successo ottenuto con The Legend of Zelda: Breath of the Wild potremo dire ufficialmente che la grande N sia tornata ufficialmente alla ribalta. Non ci resta dunque attendere la release definitiva per capire se queste sensazioni siano giuste o sbagliate.