Prima di parlarvi in questa recensione di Session: Skate Sim, partiamo da un discorso: c’era un tempo, per chi è nato negli anni ’90, dove Tony Hawk era un idolo per molti e andare sullo Skate era qualcosa di definitivo per chi voleva emergere dalla massa. Alla stregua di pattini, BMX e tanti altri mezzi di questo tipo, vedere persone su queste tavole era come vedere persone libere, capaci di volare da un gradino all’altro.
Per chi è nato in quel periodo è quindi anche normale aver giocato a giochi come Tony Hawk Pro Skater, Dave Mirra Freestyle BMX e via discorrendo, dove potevi, con la pressione di qualche tasto, librarti in aria effettuando i trick più strani. Tutti i giochi usciti fino ad oggi però mancavano di realismo, essendo molto arcade: qui entra in gioco Session: Skate Sim, titolo che vi illustriamo in recensione, spiegandovi come si differenzia e come pone l’accento su qualcosa che mai è stato messo in evidenza nella storia dei videogiochi di questo genere.
Niente punti, solo skate
Session: Skate Sim si pone l’obiettivo di rappresentare il mondo dello skate in modo realistico: per questo nel gioco non ci sono punteggi, ma anzi fare i trick sarà inizialmente molto difficile. Gli analogici rappresentano i due piedi del vostro avatar, e quindi muoverli in un modo o in un altro vi darà un risultato diverso. Abbiamo avuto modo di farci spiegare il gioco anche da un membro del team di sviluppo, e per questo cercheremo di raccontarvi questa esperienza allo stesso modo.
Posizionati i piedi sulla tavola (sulla quale potrete salire o scendere premendo un pulsante), il piede destro si troverà nella parte posteriore, il sinistro anteriore (almeno di norma). Per far saltare la tavola, quindi, dovrete caricare il piede premendo su di essa (di conseguenza analogico destro in giù) e poi alzare il piede sinistro (quindi analogico sinistro in su), facendo a tutti gli effetti un Ollie. Partendo da questo, per fare quindi un Kickflip (Ollie + rotazione della tavola) dovrete fare lo stesso procedimento, ma spingendo l’analogico sinistro non più in su, ma su verso destra. Per farvi capire la vicinanza con la realtà, vi lasciamo un tutorial per il kickflip, così da capire il movimento dei piedi e il conseguente movimento degli analogici.
Via discorrendo allora per fare un grind dovrete premere con gli analogici i piedi in un certo modo, e per fare i trick più ardui dovrete impazzire quasi quanto nella realtà. L’idea alla base è sempre stata quella di proporre un gioco che diventasse un simulatore di skate, capace di dare spazio a chi ama questa attività (o a chi vorrebbe un gioco più realistico).
Interessante anche l’approccio ai checkpoint: fissabili in ogni punto della mappa, hanno la valenza di dare quel senso di ripetitività e di trial and error allo skateboarding. Andare sulla tavola infatti non significa fare trick casuali per accumulare punti, la realtà non è questa: al contrario, significa fare più e più volte lo stesso trick, che ogni volta fallirà, fino a che non verrà bene.
Tre città e uno spazio libero
Ovviamente, parlando di realismo, non aspettatevi di avere half pipe e rampe ovunque: le città proposte in gioco sono New York City, Philadelphia e San Francisco. Tutte e tre sono ricche di punti che gli amanti dello skateboarding percorrono con la loro tavola, e alcune zone sono state addirittura riportate a come erano negli anni ’90, quando avevano molto più spazio da percorrere e quindi permettevano molti più trick.
Il gioco propone infine una sorta di campagna che vi permetterà di imparare le basi, pezzo per pezzo, così da rendervi autonomi nelle varie città e andare in giro come meglio preferite. Gli avatar che potrete selezionare non saranno tanti, ma dove si ferma la customizzazione estetica – davvero blanda – parte quella degli articoli d’abbigliamento degli skater, dettagliata anche grazie alla presenza di marche famose.
A concludere il pacchetto ci pensa infine una Modalità Foto, anche se faremmo meglio a dire “Video“, che permetterà di registrare con vari effetti le vostre prodezze. Se nella realtà uno skater ha quasi sempre un amico pronto a riprendere (più le cadute che le riuscite), qui potrete davvero vedere un replay delle vostre azioni e metterci effetti, cambiare inquadratura; insomma, fare come volete.
Il gioco in termini tecnici purtroppo mostra più volte il fianco, ma è anche vero che l’obiettivo di Session: Skate Sim non è quello di dare un simulatore estetico, ma pratico: certamente risolvere i bug più semplici sarebbe stato fantastico, ma siamo sicuri che il team ci lavorerà sopra. Anche il sistema di cadute, molto Ragdoll, talvolta risulta plastico (ma divertente da vedere). La città infine è molto spoglia in termini di persone, visto che sembra tutta una grande pista vuota di skate, ma forse questo dettaglio nasce dalla volontà degli sviluppatori. Nota a pié di pagina, il lavoro continua: il gioco propone delle funzionalità sperimentali che evidenziano come il team di Crea-ture Studios stia ancora lavorando al gioco, magari implementando funzioni aggiuntive che in futuro potrebbero arrivare, ma che per ora dovrete provare in modalità “beta”.