Pneumata, atteso per il 20 settembre 2024, è un titolo horror pubblicato da Deadbolt Interactive e sviluppato da Perp Games, il quale è in realtà formato da una persona sola. Questo nuovo survival horror sarà disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X, Xbox Series S e PC. Purtroppo però si tratta di un titolo che non riesce a dare il meglio di sé sotto tanti – troppi – punti di vista. Ma affrontiamo tutti i problemi di Pneumata in questa recensione.
Una narrazione che “non prende”
Questo titolo survival horror ha un incipit abbastanza sempliciotto, che però riesce a dare la motivazione al protagonista, David, per abbandonare casa sua e muoversi verso la cittadina che darà inizio al suo incubo.
Immaginate di fare un incidente in barca, cosa che purtroppo inizia a darvi problemi di memoria, prendete quindi dei medicinali per poter calmare la cosa, ma nell’incidente perdete la vostra ragazza e il corpo non viene mai trovato. Una notte apparentemente normale, David riceve un pacco con una VHS (nel 2018) e decide di guardala. Qui si rende conto che è una sua registrazione e vede il corpo della sua fidanzata sparire. Ma cos’è successo davvero? È dunque nella cittadina di Milton che si trova?
Considerando che si tratta di un luogo un po’ fuori dal tempo e che pare cancellato dal mondo di internet, l’unico modo per capire cosa sia successo davvero è andarci di persona. Ma un po’ come nel caso di Silent Hill 1, il nostro David farà un incidente d’auto poco dopo aver superato l’entrata di Milton, cosa che impedirà a David di tornare indietro e che darà inizio all’incubo del giovane uomo.
Purtroppo la narrazione di Pneumata non è delle migliori e unito a un gameplay e a un aspetto tecnico che non brilla, tutto pesa troppo. Ma in che senso? Scopriamo una delle boss fight più grandi del gioco.
Frustrazione…
Pneumata è il risultato di un progetto realizzato da un solo sviluppatore, appassionato da sempre di survival horror. Infatti è possibile vedere, vagando per la mappa di gioco, come abbia fatto una serie di riferimenti ai due colossi, Silent Hill e Resident Evil, senza dimenticare la serie di Red Barrels Outlast.
Fatta questa dovuta premessa, va da sé che il titolo di Deadbolt Interactive sia un po’ troppo derivativo dai titoli che vi abbiamo citato qui sopra, quindi i tre pilastri del mondo survival horror. Il problema è che fa troppe citazioni ad altri giochi, per esempio vediamo la questione della cassetta già vista su Resident Evil 7, il personaggio tormentato e l’incidente d’auto presi di pacco da Silent Hill e la questione della telecamera presa da Outlast, così come le prime battute di gioco che sono una citazione fin troppo grande al titolo di Red Barrels.
Ma un qualcosa di realizzato davvero bene è la citazione alla save room di Resident Evil, dato che rendono riconoscibili quelle di Pneumata. L’aspetto negativo è la troppa derivazione. Tutto quello che è “unico” non funziona. Inoltre, proprio le save room non sono ben posizionate all’interno della mappa. A volte sono troppo vicine, altre volte troppo lontane e questo può rendere l’esplorazione confusionaria, soprattutto se consideriamo che già la mappa è abbastanza disordinata.
Un’altra cosa che riguarda le mappe è la loro modifica. A volte capita che si dovrà sprecare dei proiettili per riuscire a oltrepassare delle assi, ma se si muore, allora le cose torneranno come prima, ma non con gli stessi proiettili. Visto che ci troviamo in un survival horror, sappiamo bene che ogni proiettile conta.
Un esempio eclatante di cose che non vanno è lo shooting del gioco, visto che non è lontanamente vicino allo shooting di altri titoli indipendenti, quindi escludendo i tripla A. Questo perché a volte il mirino non appare e bisogna premere il tasto due volte per avere la mira più precisa. Senza contare il fatto che i danni inflitti dalle armi da fuoco sono irrisori rispetto alla forza dei nemici più grandi che si trovano in giro. Basti contare che il primissimo “boss” che si trova all’interno di Pneumata richiede più di un caricatore in testa per poter essere abbattuto.
Una cosa che purtroppo potrebbe dare fastidio a chi soffre di chinetosi sono le sezioni con la telecamera, che per via del finto fish eye, tende a dare una grande sensazione di mal di mare e di motion sickness, il che non è ottimo. Noi che abbiamo provato il titolo non soffriamo tanto di chinetosi, ma con Pneumata abbiamo dovuto chiudere gli occhi per alcune azioni semplici, come salire delle scale a chiocciola o cose simili.
…E Problemi, problemi, problemi
In altre parole ci sono tante piccole cose di Pneumata che non funzionano e non è possibile passarci sopra. L’unica cosa che regge è l’aspetto grafico, grazie all’Unreal Engine 5, ma manca anche di estetica. O meglio, essa risulta essere abbastanza banale. Sì, perché vi ritroverete davanti classiche “criptiche” frasi scritte col sangue, che abbiamo già visto in tantissimi altri titoli e che non riescono a ottenere lo stesso effetto, visto che la narrativa non regge.
A volte poi le texture si caricano mentre passerete, anche se tutto rimane comunque bello da vedere grazie al motore grafico Unreal Engine 5. Però purtroppo ci sono delle cose che vengono mal gestite, per esempiocome ad esempio la pioggia all’interno di alcuni edifici chiusi. Nonostante si tratti di un motore di nuova generazione e di conseguenza sia davvero ottimo, purtroppo a livello di impostazioni mancano un bel po’ di cose, anche per essere la versione console.
Nello specifico, nelle opzioni c’è solo la gestione dell’illuminazione. Per quanto riguarda altre impostazioni, vediamo che dal punto di vista audio è possibile solo gestire effetti sonori, musica e master. Inoltre l’audio stesso non è equalizzato bene, e dal punto di vista del posizionamento è completamente sbagliato. A volte si hanno dei nemici lontani ma si sentono vicinissimi e quando invece ti stanno attaccando non si sentono. Altre volte, invece, l’audio scompare del tutto. E le impostazioni dei controlli? si può solo scegliere se avere la vibrazione, e gestire la sensibilità.
Ci sono anche dei bug per l’intelligenza artificiale. Durante la nostra prova di Pneumata abbiamo trovato più volte un bug dove i nemici rimanevano fermi nonostante fossimo proprio davanti a loro. Infatti, abbiamo superato una boss fight proprio a causa di questo bug. Un altro problema minore è il fatto che scompare il prompt dei comandi e quindi è difficile capire quando è possibile compiere un’azione e quando invece non è così. Un’altra piccola mancanza, ma questa è specifica per il nostro paese, è l’assenza dell’italiano. Sia nel doppiaggio, sia nei sottotitoli.
Insomma, nonostante Pneumata sia un modo per rendere omaggio ai grandissimi giochi survival horror, purtroppo non funziona come un Daymare o altri titoli. È un titolo che ha fin troppi problemi sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista di gameplay e anche per quanto concerne la narrativa. Quindi non possiamo ritenerlo sufficiente. Il che è davvero un dispiacere, ma non è possibile soprassedere davanti ad alcuni errori grossolani, anche se compiuti da un one man developer.