Hearthstone Periglio in Paradiso: intervista agli sviluppatori, tra un cocktail e un’ascia!

Hearthstone, Periglio in Paradiso, raccontato da Tyler Bielman e da Nathan Lyons-Smith, Executive Producer Vice President leading Hearthstone

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Lettura da 4 minuti

Hearthstone è, senza ombra di dubbio, il gioco di carte ongoing targato Blizzard che mi tiene incollato allo schermo fin dalla beta. Sebbene ci siano stati, nel corso di questi dieci anni, dei momenti di profondi “bassi” (ma altrettanti vertiginosi “alti”) il gioco ha sempre saputo intrattenermi e farmi passare ore di svago. Oggi, a quasi dieci anni dalla release ufficiale, sappiamo che sta per arrivare Periglio in Paradiso: la nuova espansione a tema estivo porterà diversi cambiamenti nel gioco, nuove e mirabolanti meccaniche di cui ho avuto il piacere di parlare con Nathan Lyons-Smith, Executive Producer & Vice President leading Hearthstone, che ha curato l’intera espansione assieme al team di sviluppo e Tyler Bielman, il Game Director.

Domande e risposte

T: Ciao Tyler, piacere di conoscerti, raccontami: come siete giunti a questa espansione e quali erano i vostri obbiettivi?
Tyler Bielman: Piacere mio! Sì, la nuova espansione prende piede in un luogo di vacanza, spensierato e tranquillo (a prima vista) ma che nasconde non poche insidie. A livello di meccaniche abbiamo inserito i “Turisti”, che consentono di portare carte di altre classi nel tuo mazzo, questo permette a chi sta giocando di avere accesso ad un’enorme varietà di opzioni possibili. In passato abbiamo avuto carte bi-classe che però avevano il problema di dover rispettare il design delle classi a cui erano assegnate: qui questo problema non si pone. Ci aspettiamo che i giocatori possano scoprire cose che nemmeno noi abbiamo ancora visto, e la cosa ci eccita molto.

T: Quindi dopo quasi 10 anni dalla release, abbiamo finalmente modo di giocare le due classi combinate: come avete scelto le due classi da abbinare?
Tyler Bielman: Il team di sviluppo ha sperimentato molto circa le possibili combinazioni, di base è una combinazione di sinergie che abbiamo presenti nel gioco.

T: Periglio in Paradiso permette ai giocatori di “riaprire” i Luoghi nello stesso turno in cui vengono attivati: non pensate che possa essere una meccanica troppo “forte”?
Tyler Bielman: Il nostro obbiettivo è quello di portare al tavolo sempre carte nuove e intriganti! Sai, abbiamo i migliori playtester del mondo (e i migliori game designer), per cui ci sentiamo particolarmente sicuri con questa meccanica, sebbene il “periglio” è sempre dietro l’angolo, per cui vedremo come i giocatori la proveranno e cosa ne verrà fuori.

periglio in paradiso

T: Cosa vi ha spinto a creare la meccanica dei “Drinks”?
Tyler Bielman: Ci interessava la possibilità di dare un extra-valore alle carte che vengono giocate. L’idea di permettere ai giocatori di avere tante magie che possano avere un impatto durante il corso dell’intera partita ci piaceva molto.

T: Carte che invece attivano un effetto che perdura per il resto della partita, non vi sembrano eccessive?
Tyler Bielman: Le abilità statiche che restano per la partita hanno un differente modo di esprimere valore e volevamo che ci fossero carte che, una volta giocate, mantenessero tale valore per il resto della partita; semplicemente, funzionano, e li consideriamo “strumenti” utili così come tanti altri che puoi trovare in gioco.

T: Quale è la tua carta preferita del set? (non potevo saperlo ma avrebbe indicato la mia stessa carta, ndr.)
Tyler Bielman: Sai a me non interessa particolarmente vincere: voglio divertirmi! Per cui la mia carta preferita è The Ryecleave, l’ascia del guerriero che ti consente di creare un “panino” con le carte che hai in mano! Ed amo questa carta.

periglio in paradiso

Condividi l'articolo
Di Tiziano Sbrozzi Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.