Con Godzilla e Kong – Il nuovo impero si inaugura una nuova stagione, o per meglio dire, una nuova era per i nostri due eroi del cinema. Nei decenni scorsi hanno indubbiamente conquistato un posto indelebile nell’immaginario collettivo, accrescendo una leggenda dapprima personale, arrivando poi al climax di qualche anno fa con la grande sfida Godzilla V Kong. Warner Bros e Legendary Pictures ci riportano in sala con un gran fragore di palazzi, monumenti e ponti distrutti: scopriamo quali in questa recensione di Godzilla e Kong – Il nuovo impero.
Titani di due mondi
Il mondo è conscio della presenza di Godzilla e Kong, così come si è giunti a conoscenza della Terra sotterranea, letteralmente un mondo sotto al nostro con un proprio clima, ecosistema e vita di ogni sorta. La Monarc è sempre l’azienda che si occupa di supervisionare sia Kong che Godzilla, collaborando a stretto contatto con i governi di tutto il mondo, ma restando indipendente. In questo scenario i due Titani si dividono i due mondi: Kong difende il mondo da sotto, Godzilla da sopra anche se il lucertolone radioattivo non disdegna di distruggere monumenti e ponti (sì, per la prima volta Roma non ne uscirà sana!).
Tutto sembra procedere per il meglio, non fosse che, Godzilla avverte l’avvento di una nuova sfida, sebbene non sappia cosa sia. Il titano decide di mettersi in marcia e di iniziare a divorare nuclei di centrali nucleari per prepararsi ad uno scontro molto duro. Kong dal canto suo, farà lo stesso, sebbene non tramite energia atomica ma con l’aiuto di una piccola scimmia (piccola rispetto alle dimensioni del nostro eroe, che misura 90 metri, per inciso).
Non andremo oltre circa la trama, in quanto ci sarà molto di cui scoprire al cinema, e non abbiamo intenzione di rovinarvi la sorpresa, rivelando chi sarà l’avversario dei nostri eroi. Indubbiamente la trama del film è, come tutta la pellicola, leggera e spensierata: semplice ma non per questo meno divertente.
Umani e mostri
Se i protagonisti indiscussi della pellicola sono i due titani, anche i co-protagonisti umani non sono certo da meno: ritroviamo Jia (Kaylee Hottle), la ragazzina di Skull Island divenuta oggi adolescente, la dottoressa Ilene Andrews (Rebecca Hall), madre adottiva di Jia, e un nuovo personaggio, Trapper (Dan Stevens), un vecchio amore universitario della dottoressa che oggi è un famoso naturalista ed esperto di flora e fauna del mondo sotterraneo.
Trapper, a metà tra un Dr. Dolittle e un Ace Ventura moderno, ci insegna a rispettare ogni forma di vita per quanto bizzarra possa essere, mentre dimostra che la conoscenza e l’ingegno permettono anche a chi è “piccolo” di superare ogni sfida. Jia deve trovare il suo posto nel mondo, mentre la madre adottiva cerca disperatamente di crescere questa ragazzina. Da un lato la Dottoressa Andrews è molto fragile come mamma, mentre dimostra una spiccata autorità e senso del comando come responsabile della Monarc.
Completa il quadretto di esseri umani Bryan Tyree Henry nel ruolo del blogger Bernie, già visto nel precedente capitolo, ad oggi desideroso del riscatto sociale dove non gode di credibilità. Il comparto umano è “giusto” in questo film, non andando a togliere nulla ai protagonisti mostruosi, ma anzi accompagnandoli verso il climax. Gli eroi della nostra razza sanno “stare al loro posto” permettendoci di immedesimarci, e dando vita ad un parallelismo tra la potenza insensata dei titani e la fragilità dell’uomo di fronte a tanto potere.
Team-Up
Come sappiamo dal titolo, Godzilla e Kong – Il nuovo impero, non vedrà i due titani contrapposti, bensì alleati contro una minaccia nuova, o potremmo dire… primordiale. Il film è coerente con sé stesso, rivelandosi leggero quanto basta, con battute inanellate in momenti azzeccati che non ridicolizzano la scena, ma anzi la valorizzano.
Dal punto di vista degli effetti speciali, Warner e Legendary non hanno badato a spese: ogni scena, ogni personaggio e ogni elemento tridimensionale ha la sua giusta dose di pixel, rendendo iper-realistico ciò che si vede a schermo. Non c’è dubbio che il budget sia stato destinato (come è giusto che sia) in quella direzione, e di questo non possiamo che essere contenti.
Unica nota “negativa” ma si tratta veramente di una sottigliezza, è che in alcune scene le dimensioni dei mostri “cambiano”: in alcuni frangenti sembra che Godzilla sia alto quanto Kong mentre in altri, lo scimmione cavalca sul lucertolone come nulla fosse, risultando anche “piccolo” sulla groppa del titano crestato. Sottigliezze che solo l’occhio più attento noterà.