Alien RPG Evolved Edition Recensione, nello spazio nessuno potrà sentirvi urlare

Free League ci porta di nuovo nel universo di Alien, con una nuova edizione del suo GDR sugli Xenomorfi. Ecco la nostra recensione di Alien RPG Evolved Edition

Nicolò Rovai
Lettura da 8 minuti

Lo spazio profondo non perdona. Alien RPG: Evolved Edition, pubblicato da Free League Publishing, lo ribadisce con brutale eleganza e precisione chirurgica, riportando i giocatori nell’universo della saga cinematografica di Ridley Scott con un’edizione rinnovata, raffinata e ancora più spietata. Frutto di anni di feedback e di innumerevoli partite giocate in tutto il mondo, questa nuova incarnazione affina e potenzia il sistema che già conosciamo, mantenendo la piena compatibilità con le espansioni e le avventure della prima edizione (il tutto ovviamente senza stravolgere nulla). È una scelta intelligente, che permette ai veterani di continuare le proprie campagne senza interruzioni e ai nuovi giocatori di entrare con facilità in uno dei giochi di ruolo più suggestivi e tesi mai pubblicati.

Un futuro ostile

Siamo nel 2180, in un futuro dove la sopravvivenza è una lotta quotidiana e lo spazio profondo è più un nemico che una frontiera. Miniere abbandonate, stazioni orbitanti corrose e colonie dimenticate diventano il palcoscenico di storie disperate, in cui i giocatori vestono i panni di marines, coloni, camionisti spaziali o androidi. Nessuno è destinato a vincere, e ogni missione è una corsa contro la paura, il tempo e l’inevitabile. L’universo di Alien è governato da corporazioni spietate, guerre fredde e scoperte scientifiche fuori controllo.

Cosa viene aggiunto in questa nuova edizione narrativamente parlando? Ebbene, aggiorna e amplia la lore ufficiale, intrecciando nuovi scenari di tensione politica, virus mutanti e complotti industriali, ma senza tradire i temi cardine della saga: la paura del corpo, la maternità distorta, la fede cieca nella scienza e la fragilità della vita umana.

Due anime, un solo incubo

Il gioco offre due anime, due modi diversi di affrontare l’orrore del cosmo. Il Cinematic Play è pensato per sessioni brevi e intense, vere e proprie esperienze da film, con personaggi predefiniti, obiettivi segreti e un ritmo incalzante. Ogni partita è una discesa nell’incubo, e la sopravvivenza è tutt’altro che garantita. Le avventure già pubblicate, come Hope’s Last Day o la trilogia Draconis Saga, sono perfette per questo formato, capace di trasformare una serata di gioco in una storia autoconclusiva di pura tensione. Il Campaign Play, invece, invita i giocatori a vivere storie più lunghe e complesse, con personaggi che crescono, cambiano e cercano di sopravvivere in un universo che non fa sconti. Qui l’orrore si dilata nel tempo, intrecciandosi con intrighi aziendali, esplorazioni scientifiche e drammi personali.

La novità più interessante introdotta da questa edizione è la modalità Solo Play, che permette di affrontare l’avventura anche in solitaria, grazie a generatori di missioni, incontri e imprevisti casuali. È un’aggiunta preziosa, che amplia la fruibilità del gioco e lo rende accessibile anche a chi vuole immergersi da solo nel silenzio minaccioso dello spazio profondo.

Il sistema di regole resta quello dello Year Zero Engine, marchio di fabbrica della Free League, un meccanismo elegante e narrativo che utilizza dadi a sei facce (D6) per risolvere le azioni. Ogni 6 ottenuto rappresenta un successo, mentre i fallimenti possono generare tensione, stress o panico. È un sistema che mette al centro la tensione e l’imprevedibilità, più che la potenza del personaggio.

L’accumulo di stress, che aumenta le probabilità di riuscita ma anche di crollo psicologico, è una delle trovate più brillanti e rappresentative del gioco. L’atmosfera diventa così palpabile, e ogni tiro di dado può significare vita o morte. Le nuove regole per la gestione delle navi spaziali, dei viaggi FTL, dell’ipersonno e delle fasi di Planetfall arricchiscono ulteriormente il gameplay, rendendolo più completo e cinematografico.

Giocatori e Game Mother

I personaggi appartengono a tre grandi archetipi, che definiscono l’approccio e il tono delle campagne. Gli Space Truckers rappresentano gli operai dello spazio, sporchi, stanchi e pronti a tutto per sopravvivere e portare a casa la paga. I Colonial Marines sono soldati temprati e obbedienti, chiamati a combattere su pianeti ostili e a gestire missioni che spesso celano scopi inconfessabili. Infine, i Frontier Colonists sono pionieri, scienziati e sognatori abbandonati ai confini dell’impero umano. Ogni classe, dal pilota al medico, dall’agente aziendale all’androide sintetico, ha abilità uniche e contribuisce a creare dinamiche di gruppo diverse. Le espansioni già pubblicate, come Building Better Worlds o Heart of Darkness, offrono materiale perfetto per sviluppare queste tipologie di avventura, mantenendo una coerenza narrativa con la nuova edizione.

A orchestrare tutto è la Game Mother, la figura del GM che rappresenta la voce fredda e impersonale dell’universo. È lei a dare vita alle creature, alle corporazioni e ai dilemmi morali dei personaggi, gestendo la tensione con ritmo e sensibilità cinematografica. Le regole aggiornate offrono strumenti più raffinati per il controllo del panico, la scarsità di risorse e le conseguenze psicologiche delle scelte. In Alien RPG, ogni decisione pesa, e spesso non c’è una via d’uscita indolore.

Dal punto di vista estetico e produttivo, Evolved Edition è un piccolo capolavoro. Il manuale è curato nei minimi dettagli, con illustrazioni evocative e un’impaginazione pulita e funzionale. Le navi, le armi e le ambientazioni sono rappresentate con grande realismo e un tono visivo coerente con quello dei film originali: metallo, ombre e luci artificiali. Le tabelle e i diagrammi facilitano la consultazione durante la sessione, e la qualità generale del volume trasmette l’impressione di avere tra le mani un vero manuale operativo della Weyland-Yutani.

Alien RPG: Evolved Edition vuole quindi perfezionare la formula, e ci riesce. È un aggiornamento rispettoso e solido, che mantiene intatta l’anima del gioco e la arricchisce di nuove modalità, strumenti e possibilità narrative. Per i veterani è un ritorno nello spazio ostile che conoscono e amano, mentre per i nuovi giocatori si offre come un invito irresistibile, per scoprire un titolo che riesce a fondere horror, fantascienza e introspezione umana in modo unico.

Che si scelga una lunga campagna, una one shot ad alto tasso di mortalità o un’avventura in solitaria, Alien RPG: Evolved Edition trasforma ogni lancio di dado in un battito di cuore nel buio. E, come sempre, là fuori, tra le stelle e i relitti dimenticati, qualcosa vi sta già osservando.

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