Finalmente è arrivato. L’atteso titolo marchiato Bethesda esce oggi nei negozi, e con un carico di aspettative paragonabile all’elezione di un papa. Fallout 4 ci pone davanti ad un’esperienza molto simile alle precedenti, ma con chiari segni di ampliamento sia nelle possibilità di azione, sia nelle ore di gioco richieste. Riuscirà il gioco a rispecchiare le grandi previsioni?
Lo sai cosa ti rende speciale?
Dopo un breve video iniziale, ci troveremo a caratterizzare fisicamente il nostro personaggio mentre si guarda allo specchio, con una quantità impressionante di combinazioni e dettagli da modificare a nostro piacimento. Fatto questo, vivremo un brevissimo stralcio di giornata quotidiana, fino a quando non ci registreremo al programma Vault-Tec e compileremo un modulo che equivarrà alle caratteristiche del nostro eroe. A renderti speciale – per rispondere alla domanda del paragrafo – sono le tue scelte, la capacità di creare un personaggio con caratteristiche adatte al tuo stile di gioco, e alle tue priorità: in una parola S.P.E.C.I.A.L., rispettivamente Strenght, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, Luck. Le lettere della parola sono un chiaro riferimento alle caratteristiche che potremo potenziare, con un menù di avanzamento totalmente nuovo rispetto a quello trovato nel titolo precedente. Finito ciò, ci ritroveremo quasi subito a scappare da un attacco nucleare. Roba di tutti i giorni no? Senza fare spoiler sulla trama e le motivazioni del nostro protagonista per intraprendere la sua avventura, ci ritroveremo catapultati (e scoprirete come) a distanza di due secoli dal momento dell’attacco nucleare. Che il valzer della sopravvivenza abbia inizio!
Concept che vince non si cambia… o quasi
C’è poco da dire: volevamo Fallout, abbiamo ottenuto Fallout. Il gioco è esattamente come speravamo e ci aspettavamo fosse. Il concept di base è praticamente lo stesso dei titoli antecedenti, basato sulla sopravvivenza, sulle scelte, sulle caratteristiche, e sulla strategia personale. Con Fallout 4 dunque ci troviamo a giocare con una vera e propria arma a doppio taglio: molto spesso ci troveremo a notare analogie con Fallout 3, che per quanto sia stato un gioco d’eccellenza, è comunque un titolo attempato. C’è da dire che però questo è esattamente ciò che il pubblico richiedeva. Chiudendo questo circolo vizioso, soffermiamoci sulle caratteristiche che più incidono nella differenza tra questo ed il vecchio capitolo:
– Ampliamento della scaletta di crescita delle abilità e caratteristiche del personaggio
– Inserimento delle armature alimentate da nucleo a fusione
– Sistema di crafting
– Possibilità di liberare e modificare insediamenti (non più il classico housing)
– Mancanza del karma e delle scelte annesse
– SPAV non sempre indispensabile, non più statico ma con “bullet time”
– Fasi di shooting differenziate
– Minigiochi presenti in alcuni terminali, sul Pip Boy, o sulla App per smartphone
Tesoro, sono a casa!
Tra quelle elencate qui sopra, la chiave di volta sono senza dubbio il crafting (nei vari banchi da lavoro potrete costruire oggetti e ovviamente armi) e la costruzionepersonalizzazione dei propri avamposti. Questi ovviamente non saranno abitati solamente da noi, e dovremo fare in modo di riuscire ad accontentare tutti, fornendo difese, acqua, energia, posti letto e comfort vari. In tutto ciò sarà necessario attrezzarsi al meglio e rifornirsi degli svariati materiali che servono alla nostra causa: non sono più le classiche cianfrusaglie da vendere alla prima occasione. I materiali saranno ottenibili riciclando tutto ciò che troverete in giro nella zona contaminata di Boston, e ovviamente ce ne sono alcuni che sono molto più rari di altri, occhio dunque a non gettare via nulla! Questa modalità in ogni caso non ha molto a che fare con la trama principale, e potrete intraprenderla a vostro piacimento. La vera domanda è: se la cosa è divertente, perché non farla?
L’immediatezza che torna
Come già accennato, la fase di shooting è stata differenziata: in primis lo SPAV non è più lo stesso: ora non è a schermata fissa ed il tempo scorre in “bullet time”. Inoltre non è strettamente necessario utilizzarlo sempre come accaduto nei titoli precedenti, e soprattutto in alcune fasi ci troveremo decisamente in situazioni in cui è obsoleto. Insomma saranno contenti tutti coloro che si lamentavano della poca immediatezza dei trascorsi Fallout, perché avrete di certo modo di menare le mani e dispensare proiettili in modo molto più funzionale. In particolare noterete la differenza qualora foste circondati da nemici, e magari con un bel fucile a portata di mano… sapete già come andrà a finire.
Anche i nemici che ci troveremo di fronte vanno decisamente ad incidere su tutto questo. Come noi, anche gli animali mutanti, e le figure umanoidi avranno un loro livello, ma a differenza del nostro eroe il loro sarà fisso. Il percorso che potrete fare all’interno della mappa di gioco (tra l’altro non proprio enorme se paragonata ad altri titoli di recente uscita) sarà totalmente libero, ma proprio a causa della differenza tra il vostro livello e quello dei nemici dovrete pensare due volte ad affrontare alcune zone. Come riconoscere i nemici decisamente troppo forti? Non avranno il livello segnalato, ma saranno contrassegnati da un teschio rosso alla destra del loro indicatore di vita. Sono presenti anche alcuni nemici leggendari, quelli invece sono contrassegnati da una stella.
Friends forever dude
Altro punto focale ritornato con il gioco, è la possibilità di portare con voi dei compagni per aiutarvi nelle vostre missioni, partire dal bellissimo pastore tedesco Dogmeat. Ogni personaggio avrà la sua peculiarità e vi sarà utile in modi differenti durante il vostro peregrinare. I compagni che potrete trovare in giro per il Commowealth sono 14, ed in alcuni casi se avrete con voi la persona giusta, potrete sbloccare la selezione di dialoghi alternativi o di scene in game che non sarebbero selezionabili con chiunque altro. Insomma sarà bellissimo scoprire ogni volta qualcosa di nuovo, e dei risvolti inaspettati grazie a colui che vi segue, e potete ben immaginare quanto sia enorme la possibilità di variabili e risvolti che potrete creare (a volte ho seriamente pensato di ricominciare il gioco solamente per sapere come sarebbe andata in alcuni casi se avessi agito diversamente).
Un motore che non romba
Passiamo ora alle note amare di Fallout 4. Purtroppo la pecca più grande sta nel comparto grafico: il Creation Engine ha migliorato solo leggermente la qualità grafica del nuovo titolo del brand Bethesda, talmente poco che non è certo paragonabile ad un titolo tripla A di questa generazione videoludica. Sono molti inoltre i bug e glitch grafici che mi si sono posti davanti durante le molte ore di gioco, e sorge spontaneo chiedersi se si poteva fare di meglio. Non è proprio finita qui: anche le animazioni dei personaggi durante i dialoghi lasciano a desiderare, legnosi almeno quanto sono scattosi i movimenti dei nemici (in particolare quelli umanoidi). Le texture sono poco più che sufficienti, mentre un livello almeno discreto si raggiunge grazie agli effetti particellari. Il gioco gira a 1080p e a 30 fotogrammi per secondo in modo fisso, ma con alcuni cali nei momenti di maggiore sforzo. Sicuramente il team ha voluto dedicarsi maggiormente ad offrire una moltitudine di possibilità al giocatore, sia a livello di gameplay, sia a livello di crafting, sia a livello di evoluzione di trama quest secondarie, a discapito del comparto in questione.
Roba per pigliamosche
Come di consueto, un titolo così ampio e che offre una infinità di cose da fare e centinaia di ore di gioco, non può essere tecnicamente perfetto, anzi. Bethesda ci ha abituato con più di un gioco a bug anche un pò grossolani (e diciamocelo, a volte ce li andiamo proprio a cercare). In Fallout 4 non potevano mancare, ma con piacere possiamo dire che sono molti meno (e anche meno pesanti) rispetto a quelli che abbiamo potuto vedere in Fallout 3 o in Skyrim. Alcuni problemi sono stati riscontrati da me anche per quanto riguarda la gestione dei sottotitoli, molto spesso incongruenti con l’audio in sottofondo.
Un gioiello rispolverato
Con piacere possiamo dire che il brand si riconferma con uno dei migliori comparti sonori del panorama videoludico. La colonna sonora rispecchia molto quella dei passati titoli (ed infatti alcune tracce sono state reinserite in questo nuovo capitolo), ma sono state aggiunte numericamente molte stazioni radio diverse, tra cui la tutta nuova radio che trasmette musica classica. Effetti sonori buoni come sempre, anche se non portati all’eccellenza, fanno da contorno ad un doppiaggio italiano di rilievo, preciso e sentito.
Di tutta l’erba un fascio
Fallout 4 non ha sorprese rivoluzionarie da presentarvi, ma in quel caso non sarebbe Fallout. L’atmosfera e la location post apocalittica con un degno sottofondo sonoro possono senza problemi far passare i difetti grafici in secondo piano. Se poi ci aggiungiamo la possibilità di craftare e creare come dei provetti ingenieri, la possibilità di visitare luoghi e di intraprendere centinaia di dialoghi con risvolti differenti, ci troviamo di fronte ad un titolo che indiscutibilmente non può deludere. Purtroppo però manca quella marcia in più, quella ciliegina sulla torta che divide un grande gioco da un gioco spettacolare, e che in questo caso si differenzi e migliori in maniera più netta rispetto al precedente capitolo. Personalmente è mancato quell’impatto “wooow!” che era uscito fuori giocando a Fallout 3, ed il problema in soldoni è proprio questo, ci aspettavamo troppo da questo gioco.