Fade to Silence – Recensione del tenebroso survival di Black Forest Games

Alessio Cialli
Di Alessio Cialli - Senior Editor Recensioni Lettura da 10 minuti
7
Fade to Silence

Fade to Silence è un particolare survival ambientato in un mondo completamente innevato e perennemente freddo. Una catastrofe ha colpito la nostra amata terra, riducendola a una landa aspra e desolata. Riuscirà uno dei pochi sopravvissuti con l’aiuto di sua figlia a far crescere di nuovo la vita sul pianeta?

Sopravvivenza tra i ghiacci

In questo mondo arido e inospitale, un sopravvissuto di nome Ash si risveglia reduce dall’apocalisse e con l’incredibile capacità di poter udire e vedere un fantasma noto come Voce Interna. Questo demone che ci accompagnerà lungo tutto il tragitto, non farà altro che istigarci e deriderci per tutti i tentativi di recuperare ciò che ormai è andato perduto. Il mondo che conoscevamo è morto e le creature di Eldritch girovagano per tutta la mappa cibandosi di ciò che ne rimane.

fade to silence

La narrazione iniziale non ci spiega come il mondo sia arrivato a questo punto. Passo dopo passo, avamposto dopo avamposto, riusciremo a intravedere in maniera scomposta qualcosa di più grazie alle backstories del protagonista e dei racconti dei pochi superstiti che incontreremo. La scelta degli sviluppatori di rendere il tutto più “nebbioso” possibile non è affatto sbagliata: solamente sopravvivendo fino alla fine riusciremo ad avere un quadro completo di questa gelida storia.

Sin dall’inizio Fade to Silence ci offrirà la possibilità di scegliere tra due modalità molto diverse tra loro: Sopravvivenza ed Esplorazione. La prima offre un’avventura davvero ostica da affrontare: i giocatori avranno infatti solamente una manciata di vite a disposizione, delle risorse molto limitate, dei mostri più forti e difficili da eliminare e, all’inizio della partita, saranno in possesso di sole tre vite, conosciute con il nome di Fiamme della speranza. Una volta finite le tre possibilità, gli utenti perderanno tutti i progressi accumulati fino a quel punto e ogni conquista verrà annullata, costringendoli così a ripartire da capo.

Questa è una modalità difficile perché, una volta esaurite le Fiamme della Speranza, i giocatori dovranno trovare nuovi compagni, perderanno gli avanzamenti edili ottenuti e avranno sempre meno risorse. Fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato bene di offrire delle soluzioni per rendere la “morte” qualcosa di meno tragico. Giocando si potranno infatti raccogliere dei micro-cristalli che rafforzeranno permanentemente le statistiche di base del personaggio e inoltre, ogni volta che si conquisterà un nuovo avamposto, guadagneremo delle Schegge della Speranza, che sbloccheranno la possibilità di attivare dei piccoli aiuti da un albero dei perk. I vantaggi spaziano da scorte iniziali più sostanziose, all’opportunità di mantenere intatte determinate armi e costruzioni, fino all’aumento numerico dei tentativi concessi.

fade to silence

Per quanto concerne le risorse primarie da trovare per sopravvivere, i giocatori si dovranno concentrare sul raccogliere viveri e legna: il freddo giocherà brutti scherzi, il vostro personaggio sia per sopravvivere che per combattere ha infatti bisogno di “energie”, oltre che di un ristoro caldo dove potersi ritirare dopo le lunghe escursioni. La vita del nostro personaggio continuerà sempre a scendere se non saremo bravi a gestire le nostre risorse. Proprio per questo siamo certi che una significativa parte del gioco, soprattutto all’inizio, sarà di base manageriale, dove saremo costretti a gestire diverse situazioni, come la raccolta dei minerali e l’aggiornamento degli stabili per produrre armi sempre più forti ed efficaci.

Affrontando il gioco in modalità Esplorazione invece, tutto quello che vi abbiamo raccontato svanisce: non ci saranno più gli indicatori di freddo e di fame, non esisterà più la permadeath e tutto il gioco scorrerà in maniera lineare e più tranquilla, dandovi il tempo di girare comodamente lungo l’intera mappa di gioco (non è piccola).

Gameplay

Subito dopo aver sbloccato il vostro rifugio iniziale, potrete iniziare a raccogliere le prime risorse per riempire il deposito. La prima parte del gameplay sarà, come vi avevamo già anticipato, molto lenta: si perderanno infatti ore per raccogliere risorse e per capire quali edifici iniziare a costruire per aumentare le difese del proprio rifugio. Fare tutto questo da soli non sarà proprio facile, proprio per questo Ash inizierà a raccogliere dei seguaci.

Ogni personaggio che riusciremo a conquistare e portare con noi avrà delle caratteristiche speciali e abilità uniche, e potrà essere anche portato con noi in veste di compagno di caccia per delle spedizioni molto impegnative. La cosa che abbiamo trovato più divertente sta nella presenza di una modalità co-op, nella quale si può invitare un amico a prendere il controllo del PNG e andare insieme in esplorazione. In ogni caso i giocatori dovranno districarsi in questo ambiente manageriale, decidendo se inviare i propri alleati a raccogliere legna, carne e minerali o se fagli costruire, in base alle proprie caratteristiche, armi, oggetti o equipaggiamenti aggiuntivi.

fade to silence

Black Forest Games ha voluto introdurre questo sistema di crafting all’interno di un titolo prettamente survival come Fade to Silence. Buttarsi in questa produzione non dovrà essere stato facile e proprio per questo nel giocare troviamo che alcune dinamiche siano abbastanza goffe e poco studiate. Senza un vero e proprio orologio interno, le tempistiche per costruire edifici e oggetti non sono coerenti e questo potrebbe far storcere il naso a chi ama questo genere di giochi.

Fade to Silence offre un grado di sfida ambiguo e alterno. Durante la prima ora di gioco è molto importante capire i vari meccanismi e le varie dinamiche. Più il giocatore entra in contatto con l’ambiente e con il gioco e più si capiscono vari trucchetti per semplificare la raccolta delle risorse. In modalità Sopravvivenza, la gestione dei seguaci vi permetterà di dettare legge e gestire le dinamiche in maniera abbastanza omogenea: infatti anche dopo una bufera, o dopo un combattimento, vi basterà reimpostare i comandi e tutto tornerà alla normalità.

Anche la conquistare un avamposto renderà la vostra avventura molto più semplice: infatti dopo averlo liberato dal morbo che lo attanagliava, vi basterà schiacciare un pulsante per veder apparire sulla mappa i nidi per i cristalli e anche ogni altro punto di interesse presente in quella zona, togliendo quel bel girovagare che potrebbe piacere a moltissimi giocatori.

Purtroppo a lungo andare i combattimenti diverranno ripetitivi a causa della poca differenziazione dei mostri (ci sono solo una manciata di nemici che a volte cambiano di colore e hanno qualche particolarità, ma che svolgono la stessa funzione). La poca varietà di avversari ci fa utilizzare delle strategie ripetitive che dopo un po’ tendono ad annoiare. Ad aumentare il il senso di frustrazione vi sono anche diversi bug e glitch (versione PC) che purtroppo non aiutano: ci è capitato alcune volte di rimanere bloccati mentre stavamo combattendo (morire e consumare una vita per un bug non offre belle sensazioni) o mentre utilizzavamo la slitta, e non mancano poi colpi che penetrano i ripari e così via.Fade to silence

Un potenziale non esploso

Dobbiamo ammettere che, graficamente, Fade to Silence è impressionante. Se giocato al massimo delle prestazioni, il titolo offre delle immagini sensazionali, donandoci un senso di impareggiabile disperazione e miseria, mentre ci si impegna a sopravvivere. I ragazzi di Black Forest Games hanno fatto un lavoro enorme e il titolo riesce a trasmettere perfettamente l’essenza di un mondo post-apocalittico dove la sopravvivenza non è di certo un gioco da ragazzi.

Anche la scelta di una narrazione così segmentata aiuta i giocatori ad andare avanti cercando di sopravvivere e di scoprire al tempo stesso la storia che si cela dietro i passati avvenimenti. Peccato che il livello di difficoltà, a volte un po’ alto, viene estremizzato dai vari bug e glitch presenti e questo potrebbe allontanare i neofiti del genere. Per tutto il resto Fade to Silence ha un potenziale del tutto illimitato, grazie a un’ambientazione e a un tema mai banali che ci sembrano molto contestualizzati alla moda del momento. Questo titolo presenta però diverse falle tecniche, che speriamo vengano aggiustate dall’arrivo di aggiornamenti e patch, così che possa esprimere il suo vero potenziale, regalando un senso di grande avventura a tutti gli amanti del genere survival.

Fade to Silence
7
Voto 7
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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!