Il tema della preservazione naturale e animale è un argomento tanto complesso quanto importante. Il team di Hereboeat Studios ha fortemente compreso la fragilità dell’ecosistema che gestisce la vita sulla Terra, e per questo motivo ha creato un videogioco con l’intento di trasmettere un messaggio (o più un avvertimento) legato alla salvezza delle specie animali e del pianeta. Il risultato finale è un’opera che tenta di dimostrare l’egoismo dell’uomo visto dagli occhi di una volpe, in un mondo post apocalittico che rischia di diventare il nostro presente. La nostra recensione va quindi ad analizzare Endling: Extiction is Forever, attualmente disponibile per PC, Switch, Xbox One e PlayStation 4.
Un mondo in rovina
La narrativa non vuole essere complessa, senza alcun genere di scopo nell’ideare e sviluppare personaggi dalle mille sfaccettature e colpi di scena. Una scelta che per questo gioco è vincente perché, attraverso una storia semplice, la sceneggiatura riesce a trasmettere il suo reale messaggio. Il tutto senza alcun genere di dialogo, visto che l’attenzione è rivolta agli eventi e alla regia.
Il gioco prende immediatamente il via concentrandosi sulla fuga di una volpe da una foresta, nel mezzo di un misterioso incendio. Superata la sezione iniziale, il successivo filmato introduce la nascita di quattro piccoli cuccioli e la gioia di una giovane madre. In questo preciso momento, il giocatore si trova coinvolto emotivamente, attraverso piccoli ma importanti dettagli come il movimento della volpe, la voce sofferente e la possibilità di scegliere il colore di ogni singolo cucciolo. Un’ulteriore dimostrazione di come non sempre serva una sequela di chiacchiere per creare un racconto emozionale.
Endling: Extiction is forever riesce perfino a creare un equilibrio, ancora oggi difficile da proporre. Il design e la struttura di gioco vogliono trasmettere una continua sensazione di avventura cinematografica, e per farlo mandano avanti la narrazione attraverso il gameplay e i filmati. Il sapiente utilizzo di molteplici leggi della cinematografia aiuta ulteriormente quella sensazione, dove l’angolazione della telecamera e una buona gestione dei tempi riescono realmente a fare la differenza.
In questo modo l’incipit si evolve di pari passo con il proseguire del gioco e, per questo motivo, preferiamo fermarci per non rovinare la sorpresa ai possibili interessati. L’intento del team di sviluppo è quello di sorprendere il giocatore, che affronterà con curiosità un titolo che cerca di stupire in più di un’occasione. Segnaliamo comunque che la longevità non è elevatissima, ed è possibile raggiungere i titoli di coda in circa quattro o cinque ore.
La fine di una specie
Endling: Extiction Is Forever suddivide la propria struttura in nottate, dove in ognuna il nostro compito sarà quello di trovare il cibo per i propri cuccioli e possibilmente proseguire nella trama principale. Gli sviluppatori hanno cercato di costruire una routine giornaliera, in una sorta di ciclo di sopravvivenza legato a doppio filo con le azioni compiute all’ambiente circostante. Non ci vuole molto prima che il giocatore osservi con perplessità le azioni degli uomini, intenti a tagliare preziosi alberi o a gestire una pollicoltura. L’attenzione che il giocatore rivolge al mondo di gioco rende quest’ultima la reale co-protagonista dell’esperienza. Il semplice osservare le azioni degli umani con gli occhi di una volpe crea dinamiche e prospettive uniche.
Il giocatore affronta nella pelle della protagonista l’egoismo dell’uomo, che vuole distruggere un intero ecosistema per garantire unicamente la propria sopravvivenza, una situazione che al tempo stesso riesce perfino a estinguerlo in maniera lenta ma dolorosa.
A livello di giocabilità, Endling: Extiction Is Forever si presenta come un survival in 2.5D. Il giocatore prende il controllo della volpe protagonista con lo scopo di esplorare il mondo di gioco per trovare qualche frutto e, possibilmente, donare qualche preda ai propri piccoli. Il modo per partecipare al ciclo della vita è quello di muoversi da sinistra verso destra, con dei punti ben precisi in cui è possibile modificare la direzione. La caccia comincia quando la volpe nota la presenza di una preda e, una volta seguito il suo odore, questo deve essere “assalita” con il tasto apposito. Nel caso di un qualche genere di frutta o cibo umano il discorso è chiaramente più semplice.
In generale è evidente come gli sviluppatori abbiano puntato su un titolo dalle meccaniche ludiche semplici, in modo da aprirsi a un’ampia fascia di pubblico. La scelta non è comunque sbagliata, visto che l’intento degli sviluppatori è quello di creare un’esperienza accessibile per recapitare un messaggio a più persone possibili, e sicuramente in questo senso l’opera è estremamente diretta e coincisa.
Quattro barlumi di speranza
All’inizio dell’avventura i cuccioli iniziano a seguire la volpe protagonista, così da inserire un ulteriore grado di pericolo – e familiarità – nel giocatore. La presenza di questi piccoli esserini con le loro voci immature, le corse nei prati e il continuo spreco di energie, riesce a trasmettere una certa ansia e gioia nell’utente. In questo modo nessuno riesce a distogliere lo sguardo dalla barra in fondo a sinistra, che segna l’energia dei cuccioli, nel tentativo di trovare abbastanza cibo per poterli salvare tutti: se la barra si esaurisce, uno dei cuccioli rischia di morire di fame.
Questo non è l’unico modo in cui uno dei figli della protagonista è in grado di perdere la propria vita, vista la presenza dei predatori e degli umani. Fortunatamente, l’utilizzo di una piccola carezza riesce a curare ogni genere di ferita. In questo senso, l’elemento realistico è totalmente assente per cercare un’esperienza più accessibile e giocosa.
Il pericolo più grande sono, ovviamente, le persone con il loro carattere e il proprio armamentario. Nei viaggi notturni è possibile che la volpe incappi in alcune situazioni, dove l’unico modo per scappare è quello di non far rumore, entrando in piccole fasi stealth oppure lasciare false piste. Anche queste caratteristiche di gameplay sono estremamente semplici, ma è tangibile quell’adeguato senso di pericolo.
Il lato negativo sono i combattimenti, estremamente banali, visto che utilizzano un QTE che non cambia mai la sua meccanica. L’idea è quella di non dare troppa enfasi a certe fasi, tanto che è possibile completare senza neppur svolgere uno scontro. Questo vuole dare un ulteriore prova di quanto la protagonista sia indifesa rispetto al mondo circostante, ma al tempo stesso determinata a salvare la vita dei propri figli.
L’esplorazione è un elemento estremamente importante per l’intero ecosistema di gioco. Il giocatore deve viaggiare non solo per effettuare le azioni precedentemente descritte, ma anche per assistere agli eventi e migliorare le abilità dei piccoli. I primi sono singoli momenti dove accade qualcosa di particolare, come ad esempio la presenza di un gentile bambino umano, o di un animale da salvare. Il secondo è un premio per la scoperta e la curiosità, che permette di ottenere delle uniche abilità per ogni singolo cucciolo della squadra. A dir la verità non è obbligatorio sbloccare ogni singolo potenziamento, ma permetteranno, ad esempio, di raggiungere cibi altrimenti irraggiungibili.
La meccanica delle nottate non è comunque fine a sé stessa, visto che nel gameplay muta con lo stesso passare del tempo. I diversi compiti devono possibilmente essere completati entro il calar della luna. La penalità non è legata a una morte immediata, bensì alla maggior presenza di nemici all’interno del mondo di gioco. Una funzione che dona un’ulteriore sensazione di pericolo al giocatore, creando un ulteriore alone d’importanza alla routine di sopravvivenza delle volpi.
Un piccolo tocco di classe è lo sguardo alla tana, presente alla fine di ogni singola notte. In certi momenti l’opera permette di osservare da vicino la madre e i piccoli intenti a dormire, magari circondanti da qualche giocattolo trovato in giro. Questo riesce ad aumentare ulteriormente il grado di affezione che il giocatore prova per i protagonisti, tanto da fermare un mondo che sembra aver dimenticato la dolcezza e la comprensione altrui.
Un sorprendente lato estetico
In questa recensione, una delle caratteristiche che abbiamo maggiormente apprezzato in Endling: Extiction Is Forever è il suo lato stilistico. Attraverso un sapiente uso del cel shading, gli sviluppatori hanno creato delle ambientazioni e dei personaggi estremamente suggestivi. Nel puro lato tecnico magari i modelli possono risultare semplici e poco definiti, ma lo stile costruitovi attorno crea un incredibile impatto visivo, con una forte vena artistica. La versione per Nintendo Switch non presenta nemmeno sostanziali problemi, tanto da risultare ottima da vedere sia in modalità casalinga, sia in portatile. Segnaliamo comunque la presenza di caricamenti lunghi e un singolo crash del gioco, ma niente di tanto grave da corrompere salvataggi o qualcosa di simile.
La colonna sonora composta riesce fortemente nel suo difficile compito, con la musica non è presente in tutte le situazioni del gioco, ma in specifiche sequenze, che amplificano l’importanza di un particolare avvenimento. Queste parti di silenzio musicale permettono un ulteriore immersione nel mondo di gioco, attraverso l’ascolto dei rumori degli umani e altri animali. Un ulteriore pregio che aumenta l’impegno e il lavoro investito nel prodotto, tanto da evidenziare la visione e la passione di ogni suo singola linea di codice.