Ender Lilies: Quietus of the Knights – Anteprima, decadenza promettente

Il provato di Ender Lilies: Quietus of the Knights sembra anticipare un videogioco estremamente curato, sperando in uno sviluppo di livello.

Nicholas Massa
Di Nicholas Massa Impressioni Lettura da 8 minuti

Nel corso di questi anni il mercato videoludico si è dimostrato piuttosto variegato, muovendo l’attenzione dei videogiocatori non soltanto verso i titoli più prestigiosi, disegnati da ampi investimenti, ma catturando il loro cuore, e generando inedite community attraverso anche un rinnovo del passato. È questo il caso di alcuni progetti indipendenti che hanno visto sfruttare il medium partendo da basi conosciute e, attraverso un tocco del tutto personale e finanche artistico, sviluppare delle vere e proprie esperienze che hanno saputo toccare anche corde profonde. È questo il caso dei vari metroidvania, genere piuttosto “polveroso”, che nella nostra contemporaneità sono riusciti a scavarsi un posto di tutto rispetto, confrontandosi anche con progetti di tutt’altro livello. Ender Lilies: Quietus of the Knights sembrerebbe proprio partire da queste stesse basi e intenti, attraverso un linguaggio che risulta familiare fin da subito, distinto però da qualche vezzo che fa ben sperare.

Ma cos’è questo Ender Lilies: Quietus of the Knights?

L’anteprima di Ender Lilies: Quietus of the Knights ci ha senza dubbio sorpresi, aprendo la strada a una pluralità di domande e quesiti che non vedono l’ora di trovare risposte, e magari certezze. Si tratta di un Side scroll dark fantasy con elementi RPG, sviluppato Live Wire ed attualmente disponibile in accesso anticipato per tutti coloro che volessero dargli una possibilità. Una delle caratteristiche che colpisce fin dall’inizio di questo gioco è senza dubbio la sua identità artistica. Il mondo di gioco riesce immediatamente a rapire per la cura generale del design in cui la protagonista si risveglia, riallacciandosi facilmente a moltissimi altri progetti che hanno camminato per gli stessi lidi, ma al tempo stesso distaccandosene ed incuriosendo per le varie scelte, anche di trama.

Ender Lilies
Il tutto si apre con questa bambina (in seguito scopriremo che si chiama Lily) che si risveglia in una struttura apparentemente abbandonata, semidistrutta e spenta. Le mura sono silenziose e rivestite di corpi spenti. Il sangue parrebbe l’unico colore acceso in un contesto in cui si percepisce qualcosa di indistinto. Poche le linee di dialogo ad anticipare i primi passi, ancor meno le indicazioni generali pronte a lanciarti immediatamente nel mondo di gioco. Al fianco della bambina troviamo un ragazzo, una sorta di cavaliere in forma “spiritica” ad accompagnarla passo passo, pronto a difenderla da qualsivoglia pericolo sul suo cammino.

Come tutti i più classici metroidvania con Ender Lilies: Quietus of the Knights ci troveremo fra le mani un videogioco sviluppato in 2D, anche se la bidimensionalità è limitata soltanto agli spostamenti, in un contesto grafico ed artistico caratterizzato da una profondità di campo che riesce ad ammaliare. L’obbiettivo principale è quello di “capire”. Questa bambina si è risvegliata su quello che parrebbe essere un altare. Non ricorda nulla di sé, neanche il suo nome, non sa dove si trova, non sa il perché di quello che la circonda, non sa chi sia lo spirito che la protegge e perché. Il fatto che la protagonista stessa, come il giocatore, debba tentare di comprendere ogni cosa contribuisce senza dubbio ad acuire il fascino generale, incuriosendo dal principio e spingendo ad avanzare ininterrottamente.

I dettagli di lore di Ender Lilies: Quietus of the Knights sono snocciolati attraverso sia alcuni oggetti sparsi in giro (alcuni situati anche in luoghi segreti), sia attraverso specifiche note, sia attraverso i dialoghi, anche con i boss che vi troverete ad affrontare.

Ender Lilies

Il gameplay di Ender Lilies: Quietus of the Knights

Come detto sopra la struttura di questo gioco è piuttosto classica. Ci si muove in un mondo in rovina liberamente esplorabile. Ci si deve confrontare con i mostri che lo abitano. Si deve quindi combattere e crescere, far crescere le proprie statistiche attraverso i vari scontri lungo il cammino. Ci sono alcuni checkpoint sui quali riposare e fare il punto della situazione. Questi, simili a moltissimi altri titoli sullo stesso genere (guardate  Hollow Knight, ad esempio) daranno la possibilità al giocatore di accedere a più menù, come quello delle abilità, la mappa, le statistiche di gioco, il viaggio rapido verso gli altri checkpoint, i cimeli, il salvataggio…), tutto facilmente leggibile fin dal principio. Questi menù sono fondamentali non soltanto per chi vuole avanzare nell’avventura proposta, ma anche per tutti color che vogliono scoprire di più sul mondo di gioco. 

Parlando del battle system, è qui che Ender Lilies: Quietus of the Knights tenta di distaccarsi, un minimo, dai suoi predecessori. La fluidità la fa da padrona in un contesto in cui non è la protagonista stessa a combattere ma gli spiriti che sono con lei. Questa scelta resta fondamentale non soltanto per variegare il gameplay, ma anche per incrementare l’importanza e la fragilità narrativa di questa bambina. Gli spiriti, oltre al primo, infatti vanno ottenuti passo passo, in seguito alle varie bossfight. Ognuna di queste culminerà con la possibilità di “purificare” questi boss, tutti delineati da una storia da raccontare e soprattutto un’abilità unica a disposizione del giocatore stesso. Queste abilità vanno raccolte e selezionate in un menù apposito che spingerà alla costruzione di più approcci differenti.
Il fatto di dover scegliere e di muoversi in un mondo del genere costantemente difesi, la dice lunga sull’importanza della nostra protagonista.

Ender Lilies

Un dipinto oscuro e romantico

Parlando, invece, del mondo di gioco, questo è caratterizzato da una cura meticolosamente dettagliata. Sia l’oscurità generale, i colori soffusi, i fondali con chiari richiami verso i dipinti gotici più celebri, sia il comparto sonoro riescono pienamente nel loro intento, ispirando un’immediata e forte immersione. Il sound design, inoltre, tramite alcune sottigliezze approfondisce ulteriormente quanto si ha davanti agli occhi, dando spessore ad ogni singolo passo. Questo dipinto è ovviamente costellato di insidie, insidie pronte fin dall’inizio ad ostacolare, pur avendo una voce narrativa chiara. La difficoltà di gioco, almeno nelle aree attualmente a disposizione, non è troppo elevata, con tutta una serie di situazioni abbastanza leggibili anche a coloro non avvezzi a questa tipologia di gameplay che, almeno per ora, si presenta in maniera piuttosto riconoscibile. 

In conclusione questo Ender Lilies: Quietus of the Knights si presenta come un’avventura irta di promesse e fascino che vuol fare delle lezioni precedenti un qualcosa di nuovo, sempre nel rispetto di quello che abbiamo visto fino ad ora. Il tutto cinto da uno stile artistico che vuole farsi riconoscere attraverso una cura generale per ora piuttosto importante e profonda. Resta da vedere se questo gioco, disegnato anche dalla lingua italiana, riuscirà a crescere, a svilupparsi seguendo una strada tutta sua ed importante, pronta a far germogliare l’attenzione e la passione, magari di una community inedita.

Condividi l'articolo
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.