Diciamolo: le astronavi sono sempre state il sogno di molti ragazzi, soprattutto di quelli degli anni ’80-’90, che con la fantastica saga di Star Wars si sono innamorati dei veicoli da combattimento spaziali. A questi innamorati della fantascienza appartengo anche io, ed è stato un vero piacere trovare un videogioco come Descent Underground, che permette al giocatore di cimentarsi in combattimenti arena tra astronavi di vario tipo. Tutti pronti? Allacciate le cinture, iniziamo!
Tunnel mortali!
Bene, iniziamo col descrivere l’ambiente nel quale è ambientata tale esperienza videoludica. Ci saranno varie mappe tra cui scegliere, tutte caratterizzate da un’ambientazione tipica dei titoli a tema fanta-scientifico (in particolare ricordano molto gli scenari di Warframe), con caverne spaziali, corridoio di laboratori, canali per il volo e simili. Le mappe, nonostante le differenze stilistiche che le differenziano l’una dall’altra, mantengono tutte una stessa caratteristica: sono tutte strutturate con uno schema a tunnel, disposti, ovviamente, in modo differente a seconda di ogni mappa. Ad esempio i tunnel potrebbero partire tutti da una stanza centrale e diramarsi a ragnatela, essere disposti in struttura labirintica, oppure susseguirsi tra di loro etc.
Sta di fatto che perdersi nelle mappe non è cosa difficile (mi sono perso anche senza impegnarmici, giuro), ma questa caratteristica renderà i combattimenti altrettanto interessanti: la sensazione percepita sarà infatti quella di un continuo inseguimento di caccia, dove non c’è differenza tra preda e predatore. Quindi occhio alle spalle!
Me lo compri papà?
Penso che tutti avremmo detto una cosa del genere una decina di anni fa trovandoci davanti alla moltitudine di astronavi proposte noi dal gioco. Esse si differenziano per stile e dimensioni (anche se non emergono eccessive differenze tra i vari modelli come spazio occupato), ovviamente ognuna con i propri pregi e difetti. La scelta non influenzerà quasi per niente l’esito della battaglia, anche se è ovvio che astronavi (relativamente) più piccole hanno maggiori possibilità di movimento in corridoi stretti; non dimentichiamo infatti che l’agilità dei vostri movimenti sarà ciò che importerà maggiormente nello scontro a fuoco con i vostri nemici, sperando di non rimanere mai chiusi con le spalle al muro!
Bersaglio agganciato… fuoco!
Ora che conosciamo i mezzi a nostra disposizione ed il terreno di combattimento… è ora di scendere in battaglia! Il sistema di combattimento è veramente semplice, o almeno si fa per dire, meglio sarebbe classificarlo intuitivo; non avremmo infatti tanti comandi per l’attacco, solamente tre: uno per il blaster, uno per i missili ed un ultimo tasto (che non è stato facile scoprirlo, perché sì, nessuno ti informa della sua esistenza) per gli attacchi speciali, come raggi laser e simili. Sarà possibile ricaricare le munizioni per il blaster ed i missili tramite dei bonus dispersi in giro per la mappa, dai quali sarà anche possibile ottenere scudi e gli attacchi speciali.
Pronti a virar… non in quella direzione però!
E veniamo ora ad un argomento, purtroppo, che fa cadere un po’ le mie aspirazioni sul gioco… la difficoltà e complessità eccessiva nei movimenti del nostro mezzo. Esso infatti non sarà propriamente facile da controllare, anzi quest’azione risulterà essere la più frustrante da compiere durante tutto il gioco: l’impossibilità di un controllo stabile, a causa sia delle meccaniche alquanto “lente” che della “non geniale” disposizione dei comandi, ci renderà i movimenti veramente difficili e addirittura incasinati, quando questi dovrebbero essere la cosa più semplice in giochi di questo tipo insegui-e-spara, dove alla fine si devono compiere solo queste due azioni per trionfare e non vige sotto qualche complessa meccanica matematica.
La difficoltà nei movimenti riscontrata ha influenzato in maniera non indifferente la mia valutazione di questo titolo. Mi duole dirlo, ma questo è proprio un punto a sfavore.
Esito della spedizione?
Tutto sommato, c’è da dire che questo titolo non mi ha impressionato quanto speravo… L’idea alla base è solida, il gioco di per sé è molto carino, ma alcune cose come le sopracitate meccaniche “non troppo ben funzionanti” e la grafica un po’ scarna (giocato con impostazioni ad Ultra) mi hanno lasciato veramente un senso di amarezza che ha guastato il resto dell’esperienza. Devo segnalare inoltre che ho riscontrato vari problemi nel tentativo di ricerca di avversari online, anche se non so dire se è dovuto al gioco o alla copertura dei server.