Tra i titoli di stampo mitologico del panorama board game, Cyclades di MS Edizioni brilla per il suo mix accattivante di aste, controllo del territorio e costruzione di città. Parte di un trio di giochi (insieme a Kemet e Inis) dedicati a culture antiche e leggendarie, Cyclades proietta i giocatori nell’Egeo, dove ogni fazione cerca di erigere potenti Metropolis invocando il favore degli Dei dell’Olimpo e sfruttando creature mitologiche per prevalere. In questa recensione vi diremo cosa ne pensiamo, in modo approfondito.
Non aspettatevi una lunga scalata “civ-like”: in Cyclades dovrete destreggiarvi in battaglie navali, manovre terrestri e soprattutto aste combattute per decidere quale divinità – tra l’onnipotente Zeus, Poseidone, Ares, Atena e Apollo – si schiererà dalla vostra parte in quel turno. Volete costruire un Tempio, o magari spostarvi via mare per attaccare un’isola nemica? Per ognuna di queste cose vi servirà il favore divino corrispondente, ma dovrete pagare un prezzo in monete d’oro. Attenzione però, i vostri avversari potrebbero rilanciare per soffiarvi la divinità sotto il naso… e in una partita di Cyclades, ogni mossa può essere decisiva.
Componenti
Come da tradizione per i giochi di MS, Cyclades sfoggia componenti di alta qualità e dal forte impatto visivo. Il feeling generale è di un prodotto che colpisce l’occhio e immerge nella giusta atmosfera epico-mitologica.
- Miniature: ogni giocatore ha la propria flotta navale e truppe di fanteria, ognuna di un colore e stile distintivo. Le sculture sono dettagliate e arricchiscono la plancia con un pizzico di spettacolarità, sebbene siano un po’ minute.
- Tessere “isole”: la mappa dell’Egeo è suddivisa in due plance double-face che si combinano in base al numero di giocatori (da 2 a 5). Questo design modulare assicura una giusta densità di scontri e interazioni.
- Edifici: i segnalini che rappresentano Fortezze, Porti, Templi e Università spiccano per cura e stile, mentre i Metropolis (unione di quattro edifici) troneggiano in maniera iconica.
- Carte mostro e divinità: i disegni di Miguel Coimbra sono splendidi, dando vita a creature come la Medusa, il Minotauro e altre chimere. Cinque di queste creature “speciali” hanno anche una miniatura dedicata.
- Altri materiali: segnalini Monete d’oro, schermi giocatore, tessere che indicano la posizione degli dèi sul tracciato delle offerte, e due dadi. Tutto rifinito e robusto.
Setup veloce e adattabilità
Cyclades non richiede lunghi tempi di preparazione: basta scegliere la configurazione della mappa in base al numero di giocatori, posizionare i segnalini di prosperità (da cui si ricaveranno le monete d’oro a inizio turno), distribuire truppe, navi e schermi dei giocatori. Infine, si creano le pile di carte Mostro, si piazzano i tasselli degli Dei su un tracciato “asta” e si è pronti a partire. Punto di forza notevole è la mappa modulare che, ridimensionandosi a seconda dei partecipanti, evita che ci siamo partite più vuote in caso di pochi partecipanti, o magari eccessivamente congestionate quando si gioca in tanti.
Al contrario di quanto si possa pensare da un board game a tema mitologico, Cyclades non fonda tutto su combattimenti. L’aspetto più originale è il già citato sistema d’asta: in ogni round, i giocatori investono monete d’oro per aggiudicarsi il favore di una divinità. Ciascun dio offre azioni specifiche:
- Ares (guerra): addestrare nuove truppe, muoverle e attaccare sulle isole.
- Poseidone (mare): costruire o potenziare la propria flotta, spostare navi e ingaggiare battaglie navali.
- Zeus (fulmine): reclutare sacerdoti (sconti sulle offerte) e costruire Templi per ridurre i costi futuri.
- Atena (sapienza): reclutare filosofi (utili per fondare una Metropolis) e costruire Università.
- Apollo (ricchezza): aiuta con un reddito extra, soprattutto se si è rimasti con un’unica isola.
Questo meccanismo genera tensione costante, dovendo scegliere quale dio bramare in un round e contemporaneamente difendersi dai rilanci avversari. Se, per esempio, voleste sferrare un attacco navale decisivo, avrete bisogno di Poseidone, ma se un rivale lo punta e rilancia più di voi, sarete costretti a dirottare le vostre risorse su un’altra divinità per un piano B, magari Zeus o Ares.
Costruzione di edifici e conquista
Cyclades è, in parte, una corsa alla costruzione di due Metropolis (le città-stato complete). Per ottenerle i giocatori avranno a disposizione tre strade:
- Costruire un edificio di ciascun tipo (Porto, Fortezza, Università, Tempio) e fonderli in una Metropolis.
- Raccogliere quattro filosofi grazie ad Atena, scartandoli tutti in blocco.
- Conquistare la Metropolis di un avversario attaccandola militarmente.
L’obiettivo è immediato e crea momenti di pressione. Spesso, infatti, conviene appropriarsi di una Metropolis già bella pronta piuttosto che impiegare più turni a costruirla. Ciò provoca scontri accesi soprattutto a metà partita, quando le prime Metropolis cominciano a sorgere sulle isole.
Sebbene ci siano combattimenti (terra e mare), Cyclades non è un combat game puro come Kemet: la progressione è più graduale e, di solito, i primi turni scorrono con un focus su consolidamento economico e potenziamento delle flotte. Tuttavia, nelle fasi finali, la tensione sale bruscamente, e in un round decisivo due o tre giocatori possono tutti minacciare di ottenere la seconda Metropolis. Interessante è la meccanica di Apollo: se un giocatore è ridotto a controllare una sola isola, riceve un bonus di 4 monete d’oro invece di 1. Questo funge da “catch-up”, evitando che chi rimane indietro sia tagliato fuori. È un tocco di design che rende la partita serrata fino all’ultimo, scongiurando la frustrazione di un giocatore troppo penalizzato.