BioShock – Ecco quello che vorremmo dal nuovo capitolo in sviluppo

Dopo la chiusura della saga di BioShock nel 2013, 2K Games ha recentemente annunciato lo sviluppo di un nuovo capitolo: cosa ci aspettiamo da quest'ultimo?

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane GL Originals Lettura da 8 minuti

Nel corso della scorsa generazione videoludica il panorama delle principali piattaforme di riferimento – PC, Xbox 360 e PlayStation 3 – venne arricchito da alcune magnifiche esperienze, per molti ancora al giorno d’oggi qualitativamente inarrivabili. Parliamo di BioShock (2007), BioShock 2 (2010) e BioShock Infinite (2013), per la mano di Irrational Games, software house che dopo essere stata rinominata in 2K Games tornò alla sua nomenclazione originale prima della pubblicazione relativa all’ultimo capitolo. Esatto, perché purtroppo la cadenza di uscita triennale venne interrotta dall’autore della serie, Ken Levine, con l’arrivo del magnifico Bioshock Infinite. L’uomo dichiarò che gestire un team così grande risultava essere un ruolo piuttosto stressante, e questo si ripercuoteva sulla sua vita personale all’infuori del team di sviluppo.

2K BioShock

Dopo diversi anni di pausa, lo sviluppatore si allontanò totalmente dal brand, che tuttavia 2K Games non volle all’effettivo mai abbandonare del tutto. Proprio per questo, nel corso degli ultimi anni un reboot venne molto spesso tentato, con l’assunzione di vari sviluppatori fra le fila della grande software house e con la recente ufficializzazione di un nuovo capitolo a cura di un nuovo team di sviluppo, il quale prende il nome di Cloud Chamber. L’ex Irrational Games è stata invece rinominata in Ghost Story Games ed è ancora condotta da Ken Levine, il quale si trova al lavoro su un titolo Shock-Like che non sembra però andrà ad interfacciarsi con il precedente universo narrativo ideato dall’autore. Siamo in attesa di ulteriori dettagli relativi a entrambi i progetti in questione, ma sembra che questi non stiano per emergere in tempi esattamente brevi. Ci chiediamo quindi oggi cosa potrebbe all’effettivo offrire il nuovo capitolo di BioShock, probabilmente chiamato BioShock 4, e cosa vorremmo da quest’ultimo. Continuate a leggere per saperne di più!

La nuova strada dopo BioShock Infinite

Nel corso della sua carriera, Ken Levine è riuscito a partorire due magnifiche ambientazioni che hanno indubbiamente segnato la storia del videogioco mostrandosi come alcune delle migliori di sempre, considerando anche tutti gli altri medium. Parliamo della misteriosissima e cupa Rapture, città sottomarina con un’incredibile e tremenda storia alle spalle e di Columbia: il suo esatto opposto, quasi riconducibile al paradiso, seppur anche in questo caso corrotta.

La prima domanda che risulta di conseguenza spontanea è relativa all’ambientazione del prossimo capitolo, che potrebbe con maggiori probabilità seguire la scia di Rapture, o forse proporre un nuovo universo, possibilmente altrettanto stupefacente. Gli stessi DLC di BioShock Infinite riproposero Rapture dopo diversi anni nei due episodi di Burial At Sea, molto apprezzato dalla community. Evitando spoiler sulla trama dei tre giochi – che potete recuperare in versione rimasterizzata attraverso BioShock: The Collection su PC, PlayStation 4 e Xbox one – possiamo dire che narrativamente parlando Rapture ha già probabilmente offerto molto ai giocatori, ma potrebbe ancora essere trattata attraverso delle nuove prospettive, come fecero proprio i due suddetti DLC. Columbia è in realtà molto meno aperta per ulteriori pretesti narrativi, e viene quindi difficile immaginare quest’ultima come ambientazione principale, in quanto si mostrerebbe forse più adatta per dei semplici cameo.BioShock

In continua evoluzione

Pur venendo proposti in tutti e tre i casi nella scorsa generazione, i vari capitoli della saga di BioShock hanno presentato delle importanti fasi evolutive, ben visibili nonostante i soli 3 anni di distanza fra ognuno degli episodi in questione. Solamente considerando il livello grafico, il salto fra il secondo capitolo e Infinite è molto marcato, anche se diversi dettagli amati nella prima produzione non sono stati conservati nelle successive. Alcune nuove features furono inoltre odiate da una parte della community, come la perenne “armatura” del secondo capitolo e le moltissime Skyline che animarono Columbia, alquanto impraticabili per chi ha fruito delle opere con un controller.

Cosa ci aspettiamo quindi dal prossimo capitolo? Senza dubbio un’ulteriore evoluzione del gameplay, che porti la saga nell’attuale generazione (o forse nella prossima?) in tutti i sensi, da un sistema di shooting più moderno a delle nuove trovate inaspettate. Per riscuotere successo il gioco dovrà proporre dei contenuti al passo con i tempi e non sfruttare solamente il fattore nostalgia, cercando di continuare a guadagnarsi vendite semplicemente vivendo di rendita dai successi passati. Rapture manca un po’ a tutti, ma i vecchi capitoli sono già disponibili sugli store digitali: nessuno sente il bisogno di una produzione nata per essere un semplice contentino, vogliamo l’anima di BioShock anche senza la presenza di Ken Levine!BioShock

Guai in vista!

Sembra che ultimamente un vero terrore di massa per chi attende il nuovo capito sia dilagato, nato dalle ideologie che parrebbe siano state intraprese da 2K Games, in quanto una recente notizia ha infatti sconvolto moltissimi degli utenti che aspettano impazientemente questo ritorno. Una succursale di 2K Games è alla ricerca, che potrebbe inoltre ormai essere stata finalizzata, di uno sviluppatore che si occupi dei contenuti destinati all’endgame. Sembra che lo scopo della software house sia quello di rendere il nuovo mondo di gioco vivo, e non forse per una realizzazione ben congegnata che porti a una costante evoluzione di quest’ultimo nel single player, ma per una prospettiva da Game as a Service.

BioShock… un gaas? Non sembra sia questa la rotta che i giocatori vogliono, in quanto completamente snaturante rispetto all’idea originale del brand. La peculiarità di base è sempre stata la sua narrazione estremamente concentrata, con un level design piuttosto chiuso che non si espandeva come potrebbe pensare di fare un open world, e non si perdeva di conseguenza in chiacchiere andando dritto al punto. Pensare a BioShock come un titolo multiplayer, o magari in continua espansione, può quindi sembrare davvero strano e andrebbe in conflitto con tutto quello per cui la saga si è fatta amare.

Tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere, dato che manca ancora moltissimo tempo – stando a quanto dichiarato – per il debutto del nuovo capitolo. Si potrebbe quindi trattare di un semplice endgame dinamico, che permetta al giocatore di visitare nuove aree dopo aver completato la campagna, o magari di una modalità multiplayer a sé stante. Proprio in quest’ultimo caso non ci sarebbe poi troppo per cui lamentarsi, con delle ambientazioni strabilianti come quelle brevettate da Ken Levine si potrebbe davvero fare la qualsiasi. Se si riuscissero ad amalgamare a un buon gameplay ulteriori elementi gradevoli, come sembra voler proporre ad esempio Resident Evil Resistance, delle interessanti sorprese potrebbero fare capolino fra qualche anno.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.