Baldur’s Gate 3 – Recensione, a un passo dal capolavoro?

Baldur's Gate 3 è uno dei GDR migliori mai realizzati, ma è davvero un capolavoro assoluto? Scopriamolo nella nostra recensione!

Alessio Fuscà
Di Alessio Fuscà - Contributor Recensioni Lettura da 24 minuti
8.6
Baldur's Gate 3

Baldur’s Gate 3 è un videogioco sicuramente vasto e ricco di contenuti, un GDR fortemente ispirato a Dungeons & Dragons e che mette al centro di tutto la libertà del giocatore di scegliere il proprio percorso. Pur riuscendo molto bene nel suo intento, per motivi che vedremo tra non molto, non riesce altrettanto bene ad offrire un’esperienza di gioco realmente bilanciata, a causa di un sistema di gioco tanto riuscito con carta e penna quanto non ideale in un videogioco vero e proprio. Non indugiamo oltre e vediamo insieme luci e ombre di Baldur’s Gate 3 nella nostra recensione!

Si scrive Baldur’s Gate 3, si legge libertà

Capita di tanto in tanto che escano opere in grado di ridefinire il proprio genere di appartenenza, se non addirittura il proprio media, e per quanto riguarda i GDR di stampo occidentale Baldur’s Gate 3 appare subito come un nuovo punto di riferimento per il proprio genere. Quando diciamo che Baldur’s Gate 3 offre moltissima libertà non intendiamo solo la possibilità di rispondere con linee di dialogo a scelta, né tantomeno la mera libertà d’esplorazione del mondo di gioco, bensì di quanto siano effettivamente significative e pesanti le scelte che possiamo compiere.

I dialoghi che ci si parano davanti, per esempio, portano quasi sempre a delle conseguenze di varia natura, anche molto pesanti, e seriamente in grado di condizionare le vicende. Non mancano ovviamente anche dialoghi nei quali scegliere una o l’altra frase con la quale rispondere non cambierà chissà quanto, ma magari i nostri compagni d’avventura potrebbero essere d’accordo o in disaccordo con noi, e ciò condiziona le successive opzioni di dialogo con loro, cosa che porta comunque il giocatore a rispondere con una certa cautela. Entrare o meno nelle grazie di un nostro compagno d’avventura è, peraltro, l’unico vero motivo per adottare una certa coerenza di “Ruolo” con il nostro personaggio.

Detto in parole molto povere, vale la pena farlo principalmente per avere le relazioni desiderate, soprattutto amorose, perché Baldur’s Gate 3 di per sé non ti da altri motivi per non rispondere in maniera cinica a un NPC o in maniera gentile a un altro. Non c’è quindi una distinzione effettiva tra risposte buone e risposte cattive, anche se appare chiaro a livello logico quali siano quali, e sta semplicemente al giocatore decidere se affrontare i dialoghi giocando di ruolo in modo coerente o agendo di convenienza (magari rifiutando ricompense in denaro per un favore fatto una volta, per poi magari accettarle in seguito se in carenza di risorse).

Baldur's Gate 3

Soprattutto nelle fasi iniziali, ma anche andando avanti nel gioco, determinate scelte all’interno dei dialoghi potrebbero portare al reclutamento di personaggi alleati, andando a formare un vero e proprio party con il quale affrontare più agevolmente le varie situazioni di gioco (in primis i combattimenti). Possiamo anche personalizzare l’equipaggiamento dei nostri compagni d’avventura, affidare a loro degli oggetti per distribuire il peso degli inventari e scegliere quali Abilità debbano imparare o usare. Ciò di cui non abbiamo il controllo è la loro posizione rispetto al nostro personaggio, il come ci vedono e il quanto si fidano di noi. Questa percezione che hanno ha un indicatore apposito, come se fosse un termometro, e che viene condizionato da scelte morali, ma anche da come noi ci poniamo con loro, da cosa gli diciamo e da se decidiamo o meno di fare ciò che ci chiedono (che siano piccoli favori lì sul momento, come la consegna di un oggetto, o delle quest vere e proprie).

Chiaramente oltre a un discorso puramente morale, se non addirittura romantico, a seconda dei casi, ce n’è anche uno prettamente arcade. Ogni NPC alleato inseribile nel nostro party ha caratteristiche e Abilità peculiari, a partire ovviamente dalla classe che ricopre, e quindi lo si potrebbe volere o meno anche unicamente per motivi di gameplay. E dato che abbiamo citato le classi di Baldur’s Gate 3 cominciamo a entrare nella parte più spinosa della recensione.

Tutto in mano ad un dado

Facciamo un passo indietro tornando a parlare dei dialoghi, perché in essi fa capolino una delle principali peculiarità di Dungeons & Dragons: il lancio del D20. In caso non lo sapeste, il D20 è un dado a 20 facce che viene usato in D&D per stabilire l’esito delle azioni chiave. Dal momento in cui in un gioco da tavolo è impossibile stabilire, arbitrariamente, se quello che si sta facendo andrà o meno a buon fine, dal convincere un NPC di una certa cosa fino al combattere, si usa il lancio del D20 per stabilirlo in modo inequivocabile.

Esempio: stai dicendo a un personaggio che una stanza è piena di trappole, quando magari non è vero, e lo devi convincere del fatto che sia così. Che si fa? Si lancia il D20 e se il risultato è pari o superiore a (x), diciamo 10 per comodità, allora l’interlocutore abbocca al bluff e ci crede, se invece il risultato del lancio è 9 o inferiore non ci casca (con tutte le conseguenze del caso di entrambi gli scenari).

Baldur's Gate 3 recensione combattimento gamelegends-min

A seconda della nostra classe però, e del valore di caratteristiche specifiche, si potrebbero applicare dei bonus o dei malus al risultato del D20. Se la statistica di riferimento per un’azione è alta, allora magari abbiamo un +2 da sommare al risultato, se invece siamo particolarmente deboli in quella statistica si applica un -2 e così via. Ci sono poi Abilità specifiche che permettono di affiancare al lancio del D20 anche il lancio di un D4, oppure che danno la possibilità di lanciare due D20 e tenere in considerazione il risultato migliore. Tutte queste dinamiche sono riportate fedelmente anche in Baldur’s Gate 3, nello specifico prendendo come riferimento appunto D&D, quindi i giocatori di Dungeons & Dragons si troveranno subito a loro agio con Baldur’s Gate 3 in praticamente tutto e per tutto.

Fintanto che si parla di dialoghi o azioni da overworld, come lo scassinare una cassa chiusa con un lucchetto, questa riproposizione pressoché 1:1 di D&D in Baldur’s Gate 3 non solo funziona ma è anche molto intrigante. Il discorso cambia e di parecchio quando si parla invece dei combattimenti, sui quali si potrebbe fare un’analisi a parte e che proveremo a sintetizzare il più possibile, per evitare di rendere questa recensione un documento di Design.

Il concetto principale è che in D&D ovviamente si gioca con delle persone attorno a un tavolo, quindi tirare delle vere spadate o addirittura incantesimi a qualcuno o qualcosa è a dir poco impossibile (o perlomeno sconsigliabile nel caso delle spadate!). Quindi è normale che i lanci di dado siano alla base anche dei combattimenti, non si potrebbe fare in altro modo. In un videogioco il discorso cambierebbe e anche molto, perché potenzialmente si può fare qualsiasi cosa, eppure è stato deciso di mantenere comunque i valori di bilanciamento stile D&D.

In cosa si traduce tutto ciò? Facciamo un esempio pratico. Poniamo il caso il nostro personaggio abbia una spada e che con essa faccia da 4 a 9 punti di danno, e che la percentuale di andare a segno contro il bersaglio sia di circa il 70%. Vorrebbe dire che ogni volta, per ottenere un numero di danni accettabile, diciamo quindi da 7 a 9, servirebbe pescare il 50% del 70%, ossia il 35% di fare dai 7 danni in su. Questo è solo un esempio di gap tra roll minimo e roll massimo di un attacco, ma ci sono molti altri attacchi con gap di tutti i tipi, come da 2 a 10 o da 8 a 24, e con una percentuale di precisione che in parte è dettata dalle statistiche (sia proprie che del bersaglio/i), e in parte è dettata dal posizionamento sul campo di battaglia, dato che si tratta di un combattimento a turni e in ogni turno ci si può muovere di un tot. prima o dopo aver effettuato una o più azioni.

L’impostazione del combat system è praticamente quella di un GDR di stampo strategico, però troppo spesso la propria strategia viene condizionata dall’estrema casualità legata agli attacchi. Ci è capitato di dover resettare molte volte alcuni dei combattimenti più complessi a causa di molteplici miss consecutivi (ossia i colpi non andati a segno), di contro altre volte l’abbiamo scampata soltanto perché i tanti miss sono stati a favore.

A onor del vero esiste un’opzione di gioco, che quando abbiamo iniziato la nostra analisi partiva attiva di default, che si chiama Dado Karmico. In pratica se si verificano diversi lanci negativi di fila il gioco ne rende molto positivo uno in arrivo, ma vale anche viceversa con un tiro molto negativo se se ne hanno troppi positivi consecutivamente. Si tratta di un “cortocircuito” di game design, perché praticamente si cerca di porre rimedio al random con qualcosa che si innesca con situazioni legate al random, quando invece di logica la soluzione sarebbe semmai ridurre il random da principio. Riusando l’esempio di prima, invece di mettere una pezza procedurale per quando prendo troppi 9 di fila o per quando faccio due 4 e due miss di seguito, non sarebbe meglio alzare sensibilmente la percentuale di precisione media, rendere scriptato che se capita un miss il colpo successivo va automaticamente a segno e passare da 4-9 di range a 5-7 / 6-8 / 7-9?

baldur's gate 3

Fortunatamente andando avanti nel gioco questo problema diventa meno pesante, perché col salire delle statistiche aumentano anche i bonus della classe ed è un po’ più facile tirare colpi efficaci, però rimane lo stesso un forte senso di randomico che poteva essere puntellato un po’ meglio.

Lo stesso Dado Karmico non è davvero d’aiuto, ed è un modo artificioso di replicare le situazioni nelle quali il Master decide di intervenire su avvenimenti particolarmente sfortunati (o fortunati). La differenza è che un Master è una persona cosciente e può decidere quando e come, il Dado Karmico potrebbe far fallire 3 colpi contro un nemico pericoloso per poi far uscire, per compensare, un Critico sul goblin di fianco rimasto a 3 punti vita (rendendo di ben poca utilità il fargli tutto quel danno extra).

Baldur’s Gate 3 in ogni caso quasi disincentiva l’abuso del combattimento come soluzione ai problemi, un po’ perché ci si ritrova spesso in forte inferiorità numerica, e un po’ perché ciò è suggerito da alcune scelte molto specifiche, come il dover necessariamente effettuare un Riposo Lungo all’accampamento per ripristinare determinate Magie o Abilità dopo un tot. di utilizzi. Una scelta che porta da un lato appunto al non combattere troppe volte di fila, e dall’altra, ancor più importante, a gestire con estrema cura l’uso di certe risorse negli scontri. Proprio per questo abbiamo posto molto peso sul bilanciamento di gioco, perché le due facce di questa medaglia si contraddicono. Da un lato si potrebbe dire che il bilanciamento sia stato tenuto grezzo apposta perché il gioco non dà peso ai combattimenti, quanto piuttosto alla forte libertà di scelta soprattutto nei dialoghi, ma dall’altro sono scelte che sfociano nella profondità strategica, la quale, purtroppo, è poco valorizzata dalla forte randomicità dei combattimenti.

baldur's gate 3

Fa ancora più strano se si pensa che esistono vere e proprie azioni di contorno utilissime a livello strategico, come lo spingere i nemici per allontanarli (o farli precipitare dal bordo di un punto sopraelevato), poter saltare per velocizzare notevolmente lo spostamento sul campo di battaglia e il sollevare e lanciare oggetti (se permesso dalle caratteristiche del personaggio) sia per farsi strada e sia per usarli contro i nemici, tutte azioni peraltro effettuabili anche fuori dal combattimento. Risulta quindi un peccato avere tutta questa randomicità, il fare una serie di scelte ben pensate a livello strategico per poi vedere i propri colpi andare a vuoto con quella frequenza.

Se siamo stati più prolissi parlando del bilanciamento non è perché ciò che riguarda la componente di ruolo più pura sia meno importante, come immaginerete se scendessimo nel dettaglio incappereste in degli spoiler tanto inutili quanto indesiderati. A rimanere in primo piano è indubbiamente il cuore da GDR puro di Baldur’s Gate e non i combattimenti, ma se il bilanciamento è quello risulta anche difficile parlare di un capolavoro.

Non rende il gioco ingiocabile e ripetiamo come andando avanti ci sia un lento ma progressivo attenuamento del problema, sia per armi, Abilità e Incantesimi dalla potenza minima sempre maggiore e sia per il fisiologico aumento delle statistiche con i level-up, però il problema in parte rimane e dipende dall’aver voluto replicare D&D con tutta questa fedeltà. Gli appassionati di GDR carta e penna ameranno Baldur’s Gate 3 magari anche e soprattutto per questo, ma se siete principalmente videogiocatori o non avete mai avuto occasione di giocare un GDR di quel tipo, potreste non apprezzare questa soluzione.

Baldur’s Gate 3: una marcia in più

Da ciò che avete letto finora si delinea praticamente un gioco con una macro fase non eccezionale, quella del combattimento appunto, eppure come vedrete a fine recensione la valutazione è rimasta comunque molto positiva: come mai? Il motivo è che nonostante i problemi di bilanciamento discussi poco fa e qualche inciampo tecnico che vedremo a breve, Baldur’s Gate 3 è e rimane il nuovo apice assoluto dei GDR occidentali vecchio stampo. Abbiamo detto che non avremmo fatto spoiler e ovviamente non lo faremo, ma volevamo prendere questa piccola parentesi extra per sottolineare una cosa: Baldur’s Gate 3 ci ha lasciato di stucco ben più di una volta. Personaggi e vicende sono estremamente credibili, la scrittura è pressoché impeccabile e anche soprattutto gli NPC principali, come per esempio quelli reclutabili, hanno sì un carattere molto ben delineato e a tratti macchiettistico ma, scavando bene nei dialoghi, tirano fuori moltissime sfumature e diventa quasi impossibile rimanere indifferenti e né amarli né odiarli almeno un po’.

Si tratta di un qualcosa talmente ben scritto che sembra quasi assurdo il come sia così tanto malleabile, sempre con la “risposta pronta” a quella che è ogni nostra singola decisione. GDR o meno, un mondo di gioco così vivo nell’evoluzione e nella mutazione delle vicende in base a ciò che noi, da giocatori, decidiamo di dire o fare è praticamente senza precedenti. Se non lo etichettiamo come capolavoro vero è proprio è solo perché i combattimenti sono, di fatto, delle scelte morali e influiscono attivamente nel sistema di gioco complessivo. Il dover, a volte, rinunciare a uno scontro perché troppo rischioso con il bilanciamento che presenta, di fatto taglia una scelta, non sempre magari ma appunto a volte sì.

Detto ciò però, è eccezionale la profondità nella personalizzazione della propria avventura, a partire dal vastissimo editor per la creazione del personaggio (molto curato sia nelle opzioni estetiche che in quelle relative alle caratteristiche) fino alla vera e propria “campagna” che andiamo a intraprendere. Baldur’s Gate 3 poi regala momenti su momenti a dir poco memorabili, a volte anche molto forti, ed è quasi impossibile rimanere indifferenti.

Tecnicamente altalenante

Se come esperienza di gioco Baldur’s Gate 3 presenta una qualità ruolistica fuori scala con però degli intoppi di bilanciamento, una situazione molto simile la si trova anche dal punto di vista tecnico. Visivamente Baldur’s Gate 3 è molto bello su PC, con colori belli vivi e una qualità sia nei visi che nelle animazioni facciali di buonissimo livello. L’espressività dei personaggi è forse uno dei punti forti, perché pur non essendo perfetta è comunque convincente, e le varie animazioni di contorno, quindi linguaggio sia facciale che del corpo, donano un valore aggiunto ai tantissimi dialoghi. Anche la regia aiuta molto, e rende anche le conversazioni più lunghe mai banali e mai stucchevoli (al netto di quelli che sono i soggettivi gusti personali ovviamente). Anche il doppiaggio è molto buono, i personaggi hanno tutti un loro tono caratteristico anche se spesso si tende all’inglese britannico (non è né un bene né un male, semplicemente è così).

baldur's gate 3

Come detto però anche il comparto tecnico di Baldur’s Gate 3 ha luci e ombre e non mancano i vari problemi. Alcuni stacchi tra overworld e sequenza di dialogo sono molto netti e forzati, il proprio personaggio quando si sdraia o si siede da qualche parte non ha una vera e propria animazione, e si siede/sdraia istantaneamente. I controlli non sempre sono il massimo, soprattutto se si vuole usare solo il mouse per fare tutto. Un altro piccolo problema legato ai controlli è che, dato che ci si muove cliccando sul punto da raggiungere con il mouse, se non si fa attenzione e si hanno tanti compagni di party NPC, si rischia di avviare spesso dialoghi indesiderati, perché magari cliccando troppo vicino al proprio personaggio si fa click su un alleato portando a un dialogo. Si poteva ovviare a questa cosa rimuovendo la possibilità di parlarci con il click del tasto sinistro del mouse, assegnando il comando rapido per il dialogo a un doppio click con il destro magari, ma basta appunto fare un pochino più d’attenzione. Ci sono poi tutta una serie di altri problemi sparsi, come qualche bug qua e là che però non riduce davvero la qualità dell’esperienza di gioco.

Ciò che invece potrebbe influenzare parecchio l’esperienza, ma va preso con le pinze, è un problema riscontrato da una nostra collega. Lei aveva ucciso un NPC pensato per poter essere inserito nel party, nello specifico dopo averlo reclutato, però successivamente in una quest è riapparso perché “serviva per la quest”. Non è ben chiaro come sia successo o se magari le sparirà nuovamente in seguito, né tantomeno con quanti e quali NPC è possibile che possa succedere. Non è nemmeno chiaro se sia un bug (del tipo che la quest sarebbe dovuta sparire ma è rimasta) oppure se succede a prescindere facendo ciò che ha fatto lei in quell’ordine. Non avendo risposta a tutti questi dubbi per ora ci limitiamo segnalare la cosa senza però influenzare la valutazione finale.

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In definitiva

Baldur’s Gate 3 è un videogioco che farà parlare di sé ancora molto a lungo e che richiederebbe ben più di una ventina di giorni per essere valutato davvero appieno. Ci sono tantissimi scenari possibili, forse anche troppi, e pur confrontandoci con run diverse non siamo neanche lontanamente andati vicini a vedere tutto ciò che c’era da vedere. Quello che possiamo fare è senza dubbio valutarne la struttura anche sulla base delle nostre esperienze personali, e riteniamo che sia un videogioco must have per tutti gli appassionati di GDR occidentali (soprattutto se si ama D&D). Parliamo forse del GDR migliore di sempre per quanto riguarda l’esperienza di Ruolo nuda e cruda, in termini di libertà e scelte possibili, ma allo stesso tempo di un titolo che come videogioco in senso stretto non è davvero nulla di che, il combattimento non è nella maniera più assoluta il punto forte dell’esperienza. Se siete interessati solo all’esperienza GDR pura lo amerete, se guardate principalmente al gameplay potrebbe non entusiasmarvi. Noi in questo siamo più neutri, quindi lo riteniamo un gioco estremamente valido e di alta qualità, che ridefinirà gli standard delle esperienze GDR, ma non un vero capolavoro.

Baldur's Gate 3
8.6
Voto 8.6
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Contributor
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.