Avowed Recensione: un divino richiamo tra natura e magia

Ecco la nostra recensione di Avowed, l'ultima fatica di Obsidian Entertainment e Xbox Game Studios: un GDR action adventure fantasy davvero affascinante.

Gianluigi Crescenzi
Di
Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
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Avowed
8.5 Ottimo
Avowed

Dopo un’attesa durata molto più di quello che avremmo voluto, finalmente è giunto il momento dell’arrivo di Avowed. Il GDR action di stampo fantasy propostoci da Xbox Game Studios porta la firma niente meno che di Obsidian Entertainment, un team di sviluppatori veterani che di giochi di ruolo se ne intende, e non poco. La tortuosa avventura che abbiamo vissuto durante i nostri test è stata senza dubbio piacevole, dopo averci immersi in una lore sempre più profonda, e facendoci sgomitare sfruttando uno dei sistemi di gioco più adattabili al giocatore che si siano visti negli ultimi anni. Tra gioie, dolori, decisioni critiche e tanta esplorazione, approfondiamo in recensione quello che pensiamo di Avowed.

La malattia dell’anima

Ciò che metterà in moto gli eventi di Avowed, è la nascita di una terribile piaga che si sta diffondendo all’interno delle Terre Viventi. Noi interpreteremo il ruolo dell’Inviato/a dell’imperatore di Aedyr, che mentre si trova al sicuro da un’altra parte del mondo di Eora, con una nave ci manderà proprio in queste terre lontane per risolvere il problema. Tuttavia il nostro personaggio, di cui sceglieremo sia nome che fattezze, non è un individuo comune: si tratta infatti di un “Deiforme“, ovvero una persona che è stata “toccata” da una divinità prima della nascita. Ciò ci ha conferito un aspetto molto peculiare, con delle parti del nostro corpo da cui spuntano rami, o funghi, o altre parti vegetali.

La Piaga dei Sogni, questo il nome della malattia, è qualcosa che sembra intacchi l’anima stessa, non se ne conosce la provenienza, ed è in grado di colpire umanoidi, animali, e anche parti della terra. Tale corruzione porta ad un cambiamento estetico, simile a quello del nostro Inviato, ma soprattutto porta i malati a parlare in modo sconnesso, quasi senza senso, fino a diventare particolarmente ostili e violenti.

Non è chiaro – e non sarà chiaro per gran parte del gioco – in che modo potremo effettivamente provare a contrastare la piaga che sta corrodendo dall’interno le Terre Viventi, ma sappiamo solo che sarà molto difficile, sia per la questione in sé, sia perché il popolo degli Aedyr è all’effettivo un popolo di invasori, che si sono stabiliti nelle Terre Viventi per “portare la civiltà e l’ordine”, con chiare mire espansionistiche. Uno dei bracci dell’impero presenti sul campo, è la Garrota d’Acciaio, particolarmente famosa per il potenziale bellico e per la spietatezza dell’inquisitrice a suo capo. La loro presenza sul territorio, sarà un altro fattore che influirà moltissimo sulla nostra storia… ma starà a noi e alle nostre scelte, come in ogni GDR di Obsidian che si rispetti, stabilire in che modo.

Ciò che non abbiamo detto sul nostro Deiforme, è che sarà accompagnato nella sua avventura anche dalla divinità stessa che lo contraddistingue. Questa si manifesterà spesso, come una voce che sussurra nella sua testa, che comparirà in sogno, e che in specifiche occasioni ci offrirà in dono dei poteri. La cosa strana è che l’Inviato inizierà a sentire questa voce solamente dopo essere arrivato nelle Terre Viventi. Come mai?

Avowed

L’unione di tante cose buone

Se prendiamo la somma di tutto, possiamo dire che Avowed non fa nulla di veramente nuovo, ma ciò che fa è eseguito in modo egregio. Questo significa che all’interno della nostra avventura giocheremo adattando il personaggio al nostro stile, che non sarà mai uno e uno solo, ma che sarà per tutto il tempo ibrido e cangiante. Significa anche che le situazioni che vivremo saranno sempre pronte a metterci in difficoltà, con scelte morali davvero importanti che ogni volta ci faranno dubitare su quale sia davvero quella giusta. Significa però anche una versatilità invidiabile, una chiarezza importante tra menù di gioco e spiegazione di lore del mondo, e la non scontata sinergia tra tutti questi fattori.

Se dovessimo citare delle similitudini con nomi d’eccezione, diremmo che c’è molto del manga/anime Hell’s Paradise (chi lo ha seguito capirà) dal punto di vista della malattia e del viaggio dell’Inviato in una terra ostile; citeremmo anche Pentiment, altro titolo di Obsidian, da cui il team ha attinto per l’importanza del background del personaggio prima di diventare una figura alla destra dell’imperatore (influirà dandoci competenze, e sbloccando centinaia di opzioni di dialogo legate ad esse).

Ci metteremmo in mezzo anche Baldur’s Gate 3, con Avowed che presenterà in modo molto simile l’importante meccanica dell’accampamento, posto dove potenziare il proprio equipaggiamento, parlare a cuore aperto con i propri compagni di viaggio, e stringere con loro legami importanti.

Quella che però è l’analogia che personalmente ho colto di più, è quella con Kingdoms of Amalur: Reckoning, titolo con il quale Avowed condivide l’incredibile capacità di plasmare il personaggio e le sue abilità a proprio piacimento, sfruttando degli alberi delle abilità appositi, e senza fare in modo che una strategia sia più importante di un’altra, ma di questo parleremo più avanti.

Un party ben assortito

Prima di entrare nel vivo del gameplay, è importante parlare dei compagni di viaggio che saranno insieme al protagonista, dato che anche loro saranno parte integrante delle nostre azioni, sia in combattimento, sia durante dialoghi e discussioni.

In Avowed, senza spoilerare in che modo o in che ordine, 4 personaggi si uniranno alla nostra causa per combattere la Piaga dei Sogni, e ci seguiranno per tutte le terre viventi. La cosa fondamentale è che ognuno di loro ha la sua valenza strategica, le proprie abilità attive e passive, e chiaramente la propria morale. Purtroppo potremo portarne con noi solamente 2 alla volta, mentre gli altri rimarranno in panchina all’interno dell’accampamento.

Questo si traduce che in combattimento saremo chiamati ad attivare non solo le nostre abilità, ma anche quelle dei compagni, che non ci sbilanciamo a dire che sono pressoché fondamentali. Possiamo scegliere noi stessi sia quali sbloccare, con i loro alberi delle abilità dedicati (saliranno di livello insieme al nostro Deiforme), sia quali potenziare e/o equipaggiare nel menù dei comandi rapidi.

Perché ciò è così importante nel gameplay? Perché come in tutti i GDR che si rispettino, questi compagni andranno a completare quello che è il vostro gruppo, sopperendo alle mancanza che necessariamente si creeranno nella vostra build. Se ad esempio state mirando a diventare dei bulldozer nel combattimento corpo a corpo, probabilmente avere un curatore sarà fondamentale, con il supporto a distanza di un mago o di un ranger. E se il mago siete voi? Potreste avere bisogno di un guerriero coriaceo che faccia da avanguardia, mentre distruggete i nemici con magie elementali.

Arsenale letale

Come abbiamo più volte ribadito, il gameplay e lo stile di gioco di Avowed sono molto versatili, e ci permetteranno di plasmare le nostre abilità come vogliamo, gestendo sia le nostre priorità in combattimento (con ben 3 alberi delle abilità, dedicati a Guerriero, Ranger e Mago), sia nei dialoghi (le caratteristiche che faremo salire sbloccheranno dialoghi speciali). Va da sé che quindi avere una modalità di respec rapida – al costo di qualche moneta – sia basilare, cosa che potremo sfruttare anche per i nostri commilitoni.

Le armi a disposizione sono di vario tipo, divise in armi a una mano e a due, dove prendono importanza anche la mano dominante e quella “debole”. Peculiari le scelte che si possono fare, magari equipaggiando due armi in due mani diverse (un grimorio per gli incantesimi e una bacchetta ad esempio, o magari due pistole, o una spada e uno scudo, e così via), oppure sfruttare la potenza distruttiva delle armi a due mani (una potente ascia bipenne, o magari un archibugio, o un arco…).

La cosa più comoda è che potremo avere 2 set di armi equipaggiate, che potremo intercambiare rapidamente con la pressione di un solo tasto, adattandoci alla situazione che si è creata. Se volete qualcosa di equilibrato ad esempio potreste optare per un set da mischia e uno a distanza o magico, ma se sfruttate entrambi i vostri compagni per colpire da lontano, allora magari potreste essere il baluardo del corpo a corpo.

La cosa più particolare però riguarda la progressione: tutti i tipi di armi e di armature (tranne bracciali, gambali e ninnoli) possono essere potenziati all’accampamento sfruttando i materiali rinvenuti in natura o dai loot. La rarità (e di conseguenza la forza) di questi equipaggiamenti è divisa in tier, e un’arma che prendete a livello “comune” può man mano essere portata fino al livello massimo a forza di modifiche. Chiaramente man mano che si avanza nel gioco potrete trovarli o lootarli già potenziati, ma potreste non trovarli forti quanto vi servono, o magari non dello stesso tipo.

Le tipologie di equipaggiamento che però, se vi piacciono, conviene assolutamente potenziare, sono armi e armature speciali (contraddistinti da un contorno dorato), che oltre ad avere una peculiarità standard come le altre, avranno anche delle abilità o delle caratteristiche aggiuntive. Magari infliggeranno l’accumulo di status alterati, o magari andranno ad aumentare la percentuale di danno, o di altre statistiche. Ce ne sono davvero molte nel gioco, quindi avrete l’imbarazzo della scelta.

Non sottovalutate poi l’importanza di vendere ciò che trovate, o di smantellarlo: sia le monete, sia i materiali, sono risorse indispensabili e che vi accorgerete non sono mai abbastanza. Il come sfruttarli, crearli, plasmarli eccetera, sarà spiegato nel dettaglio nei vari tutorial del menù di gioco (una delle cose meglio riuscite in Avowed).

Le Terre Viventi, croce e delizia del mondo conosciuto

Il viaggio sarà lungo, e ci vedrà calcare il suolo di diverse ambientazioni, che saranno caratterizzate da altrettanti biomi. Una delle cose di sicuro meglio riuscite di Avowed è proprio la caratterizzazione di queste terre, che non si somigliano tra loro, nonostante siano afflitte – chi più chi meno – dalla stessa piaga. Man mano che si procede nel gioco, le mappe si faranno sempre più estese: non si tratta di un’unica mappa del mondo gigantesca, ma di diverse grandi mappe che in genere circondano una città importante delle Terre Viventi (cosa che ricorda la struttura di The Outer Worlds, sempre di Obsidian). Potrete gustarvele sia con la telecamere in prima persona, disponibile di deafult, sia in terza persona effettuando uno switch.

L’esplorazione sarà sempre molto gradevole e particolarmente consigliata: in ogni angolo della mappa c’è sempre qualcosa da scoprire, e praticamente mai rimarrete a bocca asciutta: che sia un forziere da aprire, un cadavere da cui raccogliere oggetti, o magari uno dei posti dove rinvenire oggetti speciali o i ricordi del mondo passato, la mappa sarà ricca di cose. Certo, per ottimizzare il tutto è consigliato accettare quante più missioni secondarie possibili (tra quelle degli NPC e le taglie della bacheca, un po’ alla The Witcher). In questo modo potrete imbattervi in segreti che stavate cercando, senza neanche sforzarvi.

La bellezza delle mappe sta anche nella loro conformazione e nel level design, che più di altri titoli di Obsidian sfruttano la verticalità: spesso ci troveremo a scalare torri e rocce, o magari a scovare cunicoli e grotte segrete (sfruttando anche abilità dei compagni o granate per risolvere piccoli enigmi ambientali), il tutto con i nemici che saranno sempre in agguato.

Sulle prime i combattimenti saranno davvero coinvolgenti, cosa assolutamente innegabile, ma col passare delle ore vi renderete conto di una sorta di ripetitività di fondo, sia del tipo di situazioni, sia delle tipologie di nemici: purtroppo si tratta di uno dei nei più evidenti di Avowed, che non influirà eccessivamente, a meno che non siate giocatori che tendono ad esplorare in lungo e in largo qualsiasi angolo delle mappe (ma se siete qui a leggere, so già che fate parte del club, ndr). Dagli Xaurip agli spettri, dagli umanoidi agli animali, tutti potranno essere contagiati dalla Piaga dei Sogni, quindi aspettatevi quanto meno di affrontarli in una versione molto più arrabbiata (e pericolosa).

La progressione del gioco e del personaggio è molto ordinata, anche se più che sull’ambiente e sui nemici, si basa molto sul livello dell’equipaggiamento, di cui abbiamo già parlato. Se non siete giocatori abituati a dedicare il giusto tempo al vostro gear, potreste uscirne penalizzati, dato che la difficoltà potrebbe subire un improvviso picco verso l’alto.

Plasmare la storia

Il mondo di Avowed è un misto di molte cose, tra cui spicca anche una lore davvero “radicata”, forte di un pantheon interessante, un passato che tende a riaffiorare ogniqualvolta ce ne sia possibilità, e soprattutto di cui il nostro protagonista si sentirà parte man mano che si procede. A darci una mano a comprendere il tutto ci saranno anche i documenti che troveremo nel nostro peregrinare, che andranno a schedarsi in modo chiaro ed ordinato all’interno del menù.

Quello che ci circonda, insieme ai compagni di viaggio, alle scelte morali, e alle situazioni scomode, andranno a plasmare la nostra storia unica. Sarà importante agire come meglio si crede, perché ogni scelta che faremo avrà delle conseguenze, e alcune avranno un peso decisamente maggiore rispetto ad altre. Quello che diremo o faremo farà anche effetto sui nostri amici, che non esiteranno mai a dirci la loro: a volte potremo noi stessi chiedere un parere durante i dialoghi, e potremo ascoltare i loro commenti sui vari avvenimenti una volta tornati all’accampamento.

I nostri compagni potrebbero anche decidere, quando avremo un certo rapporto, di insegnarci qualcosa in cui loro sono bravi, magari aumentando le nostre statistiche in modo permanente. Diventando più vicini a loro, parlando della loro vita, sbloccheremo anche delle missioni compagno a loro dedicate, che vi immergeranno ancor di più, in modo empatico.

I temi che vengono trattati in Avowed, in generale, possono essere anche molto profondi, ma sempre presi in esame con il giusto tatto, mettendo sul piatto della bilancia il giusto e lo sbagliato. Sessualità, oppressione, problemi familiari, razzismo, amore, ricerca del proprio posto nel mondo. C’è un po’ di tutto, chiaramente traslato in un contesto fantasy.

Un comparto tecnico traballante

Alla fine si arriva sempre alle note dolenti, e nonostante qualche difettuccio sia già stato citato durante la recensione, di certo il comparto tecnico è quello che più influisce sul risultato finale. Abbiamo testato Avowed su Xbox Series X, ed è stato un turbinio altalenante di gioie e fitte al cuore. Partiamo dal dire ciò che è riuscito meglio: il lato artistico. Sia a livello visivo, sia di level design, Avowed è molto solido, e la colonna sonora si è rivelata un contorno adeguato, che non è mai stato invadente. I personaggi principali sono ben caratterizzati, ed hanno degli stili più che riconoscibili.

La note dolenti stanno in altro: partiamo col dire che non saranno rari alcuni piccoli bug visivi, come compenetrazioni degli oggetti equipaggiati con le parti del personaggio, che saranno evidenti quando cambierete la telecamera selezionando quella in terza persona. Anche le animazioni dei movimenti sembreranno goffe e innaturali quando questa sarà selezionata. La cosa più grave però si rivelano gli fps: in alcuni casi, specialmente nelle sezioni con più nemici a schermo, il gioco subirà dei cali impossibili da non notare, alternati a volti a dei mini freeze grafici ingiustificati durante la semplice esplorazione. Peggio ancora, i cali di fps senza quasi alcun motivo logico ci sono durante i dialoghi con i personaggi, e solamente quando viene inquadrato un personaggio specifico in quella scena (nel senso, il resto scorre fluido).  I caricamenti sono un po’ lunghi per questa generazione di console, ma non in modo così eccessivo da sfociare nel tedio.

Ultima piccola nota dolente è dedicata alla mappatura dei tasti: la schivata. La combinazione dei tasti per schivare è a dir poco non intuitiva a livello di mappatura, e di certo avremmo trovato più consona la scelta del tasto “B” del controller, tanto che spesso ci siamo trovati ad accucciarci (comando dedicato al tasto B ndr) invece di schivare come avremmo voluto (cosa che si fa combinando il tasto A del salto e una direzione con la levetta).

Importante: da alcuni piccoli indizi in ogni caso, abbiamo intuito che la versione del titolo da noi testata non è definitiva al 100%, quindi molto probabilmente alcune magagne tecniche sono già in via di risoluzione da tempo, ma quello potremo constatarlo solamente dopo la patch al day one che andrà ad aggiornare anche il nostro contenuto. Data la bontà del lavoro complessivo di Obsidian, ci aspettiamo dei risvolti positivi in tal senso molto presto.

Avowed
Avowed
Ottimo 8.5
Voto 8.5
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Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.