Animali Fantastici: I Crimini di Grindewald – Recensione del nuovo film della saga di Newt Scamander

Pierfranco Allegri
Di Pierfranco Allegri Recensioni Lettura da 5 minuti
6.5
Animali Fantastici: I Crimini di Grindewald

Arriva finalmente nel cinema il secondo capitolo della serie Animali FantasticiI Crimini di Grindewald, nata dalla indomabile fantasia di J.K. Rowling, autrice della serie fenomeno di libri per ragazzi di Harry Potter.

“Nell’ambito della serie Animali Fantastici,” -afferma la scrittrice  e sceneggiatrice del film J.K. Rowlng- “racconto una storia che è stata solo accennata nei libri di Harry Potter: l’ascesa di Grindewald, il mago oscuro predecessore di Voldemort che ha profondamente minacciato sia il mondo dei maghi che quello dei babbani (non maghi) e il suo antagonista/amante Albus Silente, che diventerà un personaggio chiave della saga di Potter.”

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Inizialmente il mago oscuro venne solo citato all’interno in Harry Potter e la Pietra Filosofale, e tornò a essere menzionato solo verso la fine della saga, nel pieno della guerra del maghetto protagonista contro le forze del mago oscuro Lord Voldemort.

Alla fine del primo film, Animali Fantastici e Dove Trovarli (2016), ambientato nella New York degli anni ’20,  Grindewald (Johnny Depp) viene catturato dagli Auror, anche grazie all’aiuto del goffo magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia il Mago Oscuro riesce a scappare alla detenzione e fugge a Parigi, dove inizia a radunare seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: dominare sia il mondo magico che non magico. Nel tentativo di contrastare i piani di Grindewald, Silente (Jude Law), insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, recluta Newt per sventare i piani dell’acerrimo nemico. Aiutato dal fidato amico no-maj Jacob (Dan Foegler), Scamander si recherà nella capitale francese alla ricerca di Credence (Ezra Miller), l’obscuriale che ha portato il caos a New York due anni prima e che sarà la chiave del piano di dominio di Grindewald.

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David Yates (già regista degli ultimi tre film di Harry Potter e del primo Animali Fantastici) dirige il nuovo capitolo di questa saga (che comprenderà cinque film) ambientata nel fantastico wizarding world, accompagnato da un cast corale di vecchi e nuovi personaggi: il premio Oscar per La Teroria del Tutto (2015) Eddie Redmayne, Katherine Waterson (Tina Goldstein, interesse amoroso del protagonista), Dan Foegler, Alison Sudol (la svampita sorella di Tina nonché fidanzata di Jacob, Queenie), Ezra Miller, Zoe Kravitz (Leta Lestrange, amica d’infanzia di Newt), Callum Turner (Theseus Scamander, fratello di Newt e promesso sposo di Leta), Claudia Kim (il maledictus Nagini, che diverrà fedele compagna di Lord Voldemort anni dopo), Jude Law e Johnny Depp.

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I Crimini di Grindewald è un ritorno gradito nel familiare mondo della magia, fatto di luci e incantesimi, luoghi e creature da sogno, aprendo inoltre un’interessante parentesi sul mondo magico fuori da Hogwarts e dall’Inghilterra: dalla America dei ruggenti anni ’20, alla Parigi della gioventù perduta, ferita nel corpo e nello spirito dalle ripercussione della Grande Guerra, sia per i maghi che per i babbani, ognuno con un sistema di valori, sedi e regole perfettamente delineate dal genio della Rowling. Questo secondo capitolo alza l’asticella della storia, presentando, contro le bizzarre avventure del primo capitolo, un autentico clima di pericolo e paura, dove la pace e l’equilibrio tra i mondi è in bilico a causa delle ambizioni di Grindewald, la cui tattica della paura e della demagogia (che fa eco al primo Nazismo di Hitler) non potrebbe essere più attuale.

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Sono tante e nobili ambizioni quelle di questo secondo film, ma falliscono sotto la pressione di riuscire a raccontare tutto e alla svelta in un preludio affrettato ai successivi capitoli: ciò che dispiace sottolineare (e questo già dal primo film) è la poca dimestichezza di J.K.Rowling con la scrittura per il cinema, che danneggia una storia sicuramente avvincente con dialoghi posticci, buchi di trama e un dispiegamento accartocciato della storia. Le promesse, poi, di un cattivo nuovo, capace di ammaliare solo con il potere delle sue parole e meno che con la potenza della sua bacchetta, vengono infrante da scene inconsistenti e battute mediocri, nonostante il grande impegno e l’innegabile capacità di Johnny Depp

I Crimini di Grindewald è la solita e preziosa festa per il cuore di grandi e piccini, meno però la storia e i personaggi che hanno reso l’autrice madre di Harry Potter un tesoro mondiale. Sarebbe il caso, visto che è stato appurato uno schema, che la Rowling, per quanto riguarda il ruolo di sceneggiatore, passasse il testimone.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindewald
6.5
Voto 6.5
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Pierfranco nasce a Chiavari il 1 Aprile 1994. Si diploma presso il liceo Classico Federico Delpino e studia Cinema e Sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. Al momento scrive recensioni online (attività cominciata nel 2015) presso varie riviste tra cui GameLegnds e Cinefusi.it