A Quiet Place: The Road Ahead, sviluppato dagli italianissimi Stormind Games, è un gioco survival horror con dinamiche stealth ispirato alla omonima serie di film della Paramount Pictures, uscito per console e PC via Steam. Il gioco narra le vicissitudini di un personaggio mai visto nell’universo creato su pellicola, in una storia totalmente originale ma che riprende con coerenza le dinamiche già presentate nei film. Siete pronti a scoprirlo nella nostra recensione?
Le creature venute dallo spazio
Come nei due film scritti e diretti da John Krasinski e nello spin-off curato da Jeff Nichols, il mondo è in balia di strane creature atterrate sul pianeta a bordo di un meteorite. Questi alieni sono completamente ciechi, corazzati e di dimensioni gigantesche, ma possiedono un udito eccezionalmente sensibile, e tengono sotto scacco l’umanità, ora costretta a rinchiudersi in rifugi isolati nel più completo silenzio.
La protagonista, Alex, è una ragazza affetta da asma che vive in un ospedale assieme ad altri sopravvissuti, tra cui suo padre, il suo fidanzato e la madre di lui. Spinti dalla necessità di provviste, Alex e il fidanzato Martin escono per far ricognizione sfruttando il favore della pioggia, che copre in parte i rumori da loro prodotti, ma finiscono con lo scontrarsi con le creature una volta finito il temporale. Per salvare Alex, Martin si sacrifica attirando i mostri nella sua direzione, lasciando la povera ragazza sola e piena di sensi di colpa.
Non emettere un suono, non fiatare
Ad appesantire una situazione già psicologicamente insostenibile, subentra un altro imprevisto: Alex scopre di essere incinta, e di dover combattere non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quella del piccolo non ancora nato. Questo è il motivo per cui la ragazza decide, dopo l’invasione da parte delle creature nel suo rifugio, di cercare un gruppo di superstiti che sembra abbiano trovato un luogo sicuro in cui vivere, per far cosi crescere suo figlio il più possibile lontano dai pericoli.
Regola fondamentale per sopravvivere in questo futuro distopico popolato da creature cieche ma sensibili ad ogni minimo suono, è di muoversi sempre con cautela, aprendo le porte, i cassetti o anche solo utilizzando l’inalatore (in quanto asmatica) con la massima attenzione.
Per essere certa di non attirare attenzioni indesiderate, la protagonista viene dotata di un fonometro, con cui può misurare l’intensità dei suoni che provoca facendo qualsiasi azione: nell’apparecchio è presente anche un indicatore, rappresentato da dei quadrati rossi luminosi posti sulla cima, che misura il grado di allerta dei mostri.
Un posto tranquillo
Il viaggio di Alex è costellato da imprevisti, pericoli e ostacoli: sfruttando appieno gli strumenti che trova sul suo cammino, come la torcia elettrica, il citato fonometro, dei bengala o degli oggetti da lanciare, la ragazza si fa strada sino ad arrivare (forse) al suo obiettivo. Le creature la braccano in ogni momento, ma sfruttando lo stealth e le risorse a sua disposizione prosegue caparbia alla ricerca del tanto agognato rifugio sicuro, un posto tranquillo in cui crescere suo figlio.
Il microfono può essere implementato per rendere l’esperienza ancora più immersiva, la cui sensibilità è impostabile a seconda anche dell’ambiente in cui ci si trova.
Il gioco è quasi privo di una vera e propria colonna sonora, avendo perlopiù scenari completamente immersi nel silenzio, ma gode comunque di un ottimo comparto sonoro evidenziabile prettamente negli spazi aperti e negli ambienti di gioco. Il silenzio totale in cui si è immersi viene interrotto solamente dai movimenti di Alex, ma anche dagli inquietanti suoni che emettono le creature: una sorta di schiocco leggero, quasi un click (ricorda tanto quello dei Clicker di The Last of Us) con cui riescono a “vedere” le loro vittime.
Un mondo post apocalittico tutto da ammirare
Stormind Games ha utilizzato sapientemente l’Unreal Engine 5, donandoci una visione chiara e netta di quel mondo post apocalittico popolato da una moltitudine di creature aliene, presentando degli scenari variegati e complessi. Gli fps sono stabili, le cutscene molto piacevoli e pulite, i comandi sono semplici e comodi su qualsiasi piattaforma (la nostra prova è stata effettuata su PlayStation 5).
I giochi di luce sono interessanti, anche se non perfetti, soprattutto considerando che il più delle volte Alex si muove in ambienti bui o al calar delle tenebre. Le creature, riprodotte esattamente come quelle proposte nei film, angosciano con i loro movimenti imprevedibili, e qualora scappasse un passo falso si mostrano in tutto il loro “splendore” alieno.
L’IA delle creature è ben costruita, a parte qualche sbavatura: se collocate su un’altura, spesso saltano letteralmente in testa al personaggio, presumibilmente perché calibrate per rimanere nelle sue vicinanze, causando molte morti accidentali.
Una piacevole sorpresa
A Quiet Place: The Road Ahead è quindi una piacevolissima sorpresa sotto ogni punto di vista, considerando anche il fatto che è stato presentato in maniera molto discreta, quasi senza un’adeguata pubblicità, se non vicino alla data di lancio. Stormind Games ha saputo regalarci un bel survival horror a tinte stealth, che ben si colloca in quello che è l’universo fantascientifico e thriller proposto nella saga dei film di A Quiet Place.
Non mancano i momenti drammatici o di tensione crescente, ma anche situazioni cariche di azione, alternando scene di vita nel presente (Giorno 150) a quelle del Giorno 1, ossia l’arrivo delle creatura sulla Terra. A Quiet Place: The Road Ahead è esattamente ciò che prometteva di essere, senza fronzoli o scivolate: un bel gioco horror ben inserito nel contesto cinematografico da cui è tratto, che spaventa e coinvolge, tenendo incollati allo schermo i videogiocatori sino alla fine del viaggio di Alex, sperando di trovare un posto tranquillo, assieme a lei.