L’hype è alle stelle, soprattutto perché per la prima volta ci troveremo davanti a persone vere, oltre che alle orribili creature mutate del mondo post apocalittico. Fallout 76 si è mostrato con la sua B.E.T.A., prima su Xbox One, e ora anche su PC e sulla console ammiraglia di Sony, PlayStation 4. Questa nuova iterazione del brand Bethesda si suppone avrà una vita ben più longeva di come accaduto ai precedenti capitoli, soprattutto per la sua natura online in continua evoluzione. Con poco meno di due settimane che ci dividono dall’uscita del gioco ufficiale, andiamo ad analizzare quello che le sessioni di gioco ci hanno offerto fino ad ora. Buon Reclamation Day!
Un nuovo inizio…
Dopo un non molto longevo video esplicativo dove veniamo introdotti a quello che è il mondo dei Vault, e soprattutto la motivazione della creazione del Vault 76, inizieremo la nostra avventura come di consueto con la creazione del nostro personaggio. Questa sarà molto dettagliata per quanto riguarda i dettagli del volto, e molto più generalizzata per la stazza corporea. Una volta terminata la creazione, vivremo il nostro primo faccia a faccia ravvicinato con la vita del Vault… o per meglio dire, l’ultimo faccia a faccia prima della nostra “liberazione”.
Questa piccola parte fungerà soprattutto da tutorial per i giocatori inesperti, mentre per i più avvezzi non sarà altro che una passeggiata di salute ripassando i concetti base del brand Fallout. Eppure, già da questa primissima fase, possiamo notare una differenza sostanziale: data la natura online del titolo e il mondo in condivisione con altri giocatori, il modo in cui caratteristiche S.P.E.C.I.A.L. e livelli saranno gestiti è totalmente diverso, e passiamo dalla libera distribuzione dei punti iniziali a un più conservatore metodo dove il nostro personaggio ha le abilità settate a 1, con parametri e abilità che saranno gestiti tramite delle carte. Testando qua e là olonastri caricabili e scaricabili (con tanto di minigames!) e alternandoci tra la prima e la terza persona nella visuale, Fallout 76 ci mostra il primo accenno di storia quando interagiremo con il computer del sovrintendente.
…diverso dal previsto
Non fraintendete, il mondo di gioco è esattamente come NOI abbiamo previsto, ma non come se lo aspettavano i coloni del nuovo mondo che hanno vissuto nel Vault per tutto questo tempo aspettando il giorno della reclamazione. Seguendo le tracce lasciate dal sovrintendente (una donna, per precisare) ci accorgeremo di quanto il gioco sia solo in parte story driven, e di come sia facile perdersi nelle varie attività offerte. Dagli audio riusciamo però a scoprire appunto quanto le previsioni della guerra nucleare siano andate oltre l’immaginazione, con il mondo devastato e radioattivo a fare da sfondo, e a popolarlo robot impazziti e animali che soffrono delle più bizzarre mutazioni.
La via per la sopravvivenza nasce da qui, cercando di sfruttare al meglio tutto quello che ci viene offerto da nuovo – e inospitale – mondo. Per cominciare, la concessiva e a quanto pare risoluta sovrintendente ci ha lasciato un piccolo accampamento (il C.A.M.P., sviluppato direttamente dalla Vault Tec.!) nel quale craftare e creare le nostre prime armature e armi, in modo da affrontare le minacce del mondo esterno. Senza dilungarci troppo sulle meccaniche di combattimento – rimaste più o meno standard – e sulla gestione delle quest, sappiate che Fallout 76 sul piano tecnico risulta già dalla beta estremamente solido, arricchito da una grafica molto curata. Testando la Beta su PlayStation 4 Pro infatti, i risultati sono sembrati a dir poco eccellenti.
Da lupo a branco
Sul piano pratico per quanto riguarda la componente più innovativa, ovvero quella online, abbiamo testato quanto sia facile entrare in team con delle persone, anche se conosciute sul momento in game: basterà mandare semplicemente una richiesta, e starà al giocatore invitato accettare o meno la nostra offerta. Una volta entrato in team, sarà possibile vedere in basso a sinistra anche la sua condizione di salute, e qualora decidessimo di dividerci per intraprendere percorsi diversi, potremo controllare anche sulla bussola la sua posizione in lontananza. In questo senso anche la mappa di gioco sarà indispensabile: molto più curata e colorata, non sarà più posta all’interno del Pip Boy, ma sarà disponibile a sé. In questo modo anche perderci sarà più difficile, e i punti di riferimento per orientarci risolveranno parecchie grane prima ancora che si presentino… perché nella zona contaminata del West Virginia, le situazioni saranno tutt’altro che tranquille. Per ora non ci rimane altro che aspettare il gioco completo, con la nostra recensione che andrà a toccare molto più dettagliatamente ogni singolo comparto!