Starship Samurai è un titolo di Isaac Vega, autore di Dead of Winter e Ashes: Rise of the Phoenixborn, pubblicato nel 2018 da Plaid Hat Games. L’espansione Shattered Alliances ha visto invece la luce nel 2019.
Ambientazione e meccaniche
Nella Lotus galaxy, i Daimyo dei clan maggiori sono in guerra fra loro. Nel tentativo di guadagnare onore per la nostra fazione, stabiliremo il controllo sui pianeti della galassia, otterremo il favore dei clan minori e guideremo contro i clan rivali la nostra flotta di navi e Samurai Mech.
Starship Samurai è un titolo di maggioranze e controllo del territorio. Scopo del gioco è guadagnare il maggior numero di punti vittoria, i quali vengono assegnati alla fine di ogni turno in base ai pianeti conquistati da ciascun giocatore ed alla track delle alleanze con i clan minori.
Ad ogni round nuovi pianeti divengono disponibili ed i giocatori utilizzano i quattro token “ordine” in dotazione. Tali segnalini riportano un numero che determina la loro efficacia e vanno posizionati sulla plancia del giocatore in corrispondenza di una delle quattro azioni utilizzabili. Giocare il segnalino “3” sull’ordine “Draw cards” ad esempio ci consentirà di pescare tre carte, mentre giocare il “2” su “Move units” ci permette di muovere due unità (astronavi o Samurai Mech).
I due robot di ogni giocatore, draftati ad inizio partita, sono caratterizzati da un valore specifico di forza ed un’abilità speciale unica. Tutte le abilità sono ben bilanciate fra loro, abbastanza utili da caratterizzare il Robot ma mai troppo potenti da sbilanciare gli equilibri.
Materiali di Starship Samurai
I componenti di gioco sono tutti di alta qualità e curati in ogni dettaglio: buoni i token in cartoncino, ottime le miniature (soprattutto i robot in stile Gundam), e fantastiche le illustrazioni, non tanto quelle del mazzo azione quanto quelle che rappresentano pianeti.
L’ergonomia è buona: abbiamo apprezzato il regolamento lineare (veloce da leggere e da spiegare), la simbologia semplice e la chiarezza nelle plance giocatore e nei settori da controllare. I poteri dei Samurai sono ben rappresentati dalle miniature: il robot che può colpire a distanza impugna ad esempio un arco sovradimensionato, quello in grado di spostarsi gratuitamente ha in dotazione due imponenti ali meccaniche. Avremmo gradito dei dischi colorati di plastica da posizionare sotto le basi dei robot, in stile CMON, per ricordarci meglio da quale giocatore sono controllati (nelle nostre partite abbiamo risolto con dei dischetti adesivi, come avrete notato dalle foto). Se disponete di una stampante 3D, un utente di Boardgamegeek ha disegnato le basi da stampare in diversi colori: le trovate a questo link.
Il testo sulle carte richiede una buona padronanza dell’inglese, ricordiamo che il titolo non è stato localizzato in italiano.
Considerazioni finali
Nonostante presenti meccaniche già viste in numerosi giochi, questo Starship Samurai ci è piaciuto molto: il suo maggiore punto di forza è l’ambientazione insolita per un boardgame, perfettamente resa dai componenti e dall’impianto regolistico. I turni si susseguono rapidi e senza interruzioni, le partite sono di durata medio-breve (90-120 minuti con la spiegazione, 60-90 minuti le partite successive) ma appaganti.
Il costo del titolo (intorno ai 60 euro) è giustificato dalla cura dei componenti. Purtroppo non possiamo affermare lo stesso per l’espansione, la quale introduce per circa 30 euro due miniature e 40 carte aggiuntive.
Nutriamo qualche dubbio sulla rigiocabilità: nonostante non ci abbia ancora stancato, dopo la prima partita avrete già visto quasi tutto ciò che Starship Samurai ha da offrire. Avrebbe aiutato la sua longevità un albero tecnologico da esplorare, tipicamente presente in questo genere di titoli.
Va menzionato anche l’effetto “bash the leader” nei turni finali, reso possibile dalle carte azione e dall’impatto diretto di un ordine sulla track delle alleanze ma parzialmente mitigato dai punti vittoria offerti dai set di pianeti diversi (che restano nascosti fino a fine partita).
Il gioco rimane comunque altamente consigliato sia agli appassionati di sci-fi e di mecha giapponesi, sia a chi cerca un titolo di complessità medio-bassa ad alta interazione da proporre anche a neofiti.