Foregone – Recensione del titolo di Big Blue Bubble

Ecco la nostra recensione di Foregone, titolo che fonde Roguelike e Metroidvania sulle orme dell'apprezzatissimo Dead Cells.

Giuseppe Fragola
Di Giuseppe Fragola Recensioni Lettura da 6 minuti
8
Foregone

Era solo questione di tempo e, prima o poi, un clone di Dead Cells avrebbe fatto la propria comparsa nell’universo videoludico. Il successo fatto registrare dall’opera realizzata da Motion Twin nel 2017 è stato tale da non poter essere ignorato, ed i ragazzi di Big Blue Bubble hanno raccolto la sfida, offrendo la loro visione di questo particolare genere. Già, il genere: un’interessante via di mezzo tra il Metroidvania e il Roguelike. Inquadrare un qualsiasi videogioco dell’era moderna in un solo genere è – lo sappiamo – quantomeno compito ardito. E infatti, è un compito del quale faremo volentieri a meno, incasellando questo splendido ammasso di vibranti pixel conosciuto con il nome di Foregone in più di una categoria: questo gioco miscela aspetti tipici di un metroidvania ad altri che caratterizzano, invece, i titoli appartenenti al genere dei roguelike.

foregoneIn Foregone, dunque, attraverso livelli non generati casualmente, saremo chiamati ad affrontare orde di terrificante creature, interpretando il ruolo di un Giudice, una creatura-soldato generata nei meandri dei laboratori della futuristica Città di Calagan (attaccata in passato, al culmine del proprio progresso scientifico, da un potente Stato rivale). Lo scopo è quello di difendere la stessa dall’impatto con una distruttiva forza del male conosciuta con il nome di Harrow, che sta infestando ogni strada, ogni mente, spegnendo la luce della speranza, facendo precipitare il mondo di gioco in un misto di terrore e malanimo, incatenando ogni velleità di successo agli oscuri e profondi abissi del male più puro.

Da queste catene il giocatore dovrà liberarsi per scatenare la propria potenza distruttiva sul male, rispondendo al sangue con il sangue, al fuoco con il fuoco, abbattendo sistematicamente orde di creature che, splendide e terrificanti, animate con enorme cura e realizzate in 2.5d, si stagliano fiere e nette, in contrasto coi fondali (realizzati a mano, in 2d). Pixel in alta definizione narrano di un mondo sulla soglia del disastro totale, e di un male al quale l’eroe potrà opporsi vantando un solido sistema di combattimento, contraddistinto da un ritmo frenetico ed una difficoltà di livello decisamente alto.

Ancora un forziere…

Foregone offre un combat system decisamente reattivo, adrenalinico, basato essenzialmente su due armi: una pensata per il combattimento ravvicinato, l’altra per quello a distanza. Analizzando in profondità, però, si scopre che le due armi sono soltanto la punta dell’iceberg di un sistema basato sulla continua ricerca di un bottino migliore (il “loot”, esatto), contraddistinto da oggetti fortemente caratterizzati da tre aspetti fondamentali: Statistiche, Effetti Secondari e Livelli di Rarità. Al gameplay viene aggiunta profondità inoltre con la presenza di un albero delle abilità legato all’eroe, con tutta una serie di skill, attive o passive, da sbloccare e (se lo si desidera) potenziare, in cambio di monete. La quantità di abilità e tipologie di poteri attivi o passivi garantisce una forte caratterizzazione del personaggio, che lentamente può essere plasmato e legato ai propri gusti in termini di approccio al combattimento.

A differenza di quanto accade in Dead Cells, in Foregone le abilità acquisiste non sono utili per raggiungere aree di livello precedentemente inaccessibili, e questo va ad intaccare in parte il fattore longevità, perché non vi è necessità di tornare sui propri passi. Dopo una morte il gioco tiene conto di tutti i progressi già raggiunti nel livello (come ad esempio porte sbloccate, forzieri aperti, e via discorrendo), rendendo di fatto una vera e propria corsa quella a cui si da vita da quando si rimette piede nel livello fino a raggiungere il punto in cui la vita è stata strappata vita.

La varietà offerta da Foregone in termini di oggetti ed armi da raccogliere non è ancora eccezionale (non siamo sui livello di un Diablo qualsiasi, per intenderci), ma da quando il titolo ha fatto registrare il proprio esordio tra le pagine dell’Epic Games Store (piattaforma sulla quale il titolo sarà disponibile in esclusiva su PC fino ai primi mesi del 2021, quando approderà anche su Steam), gli sviluppatori si sono dimostrati particolarmente attenti, reattivi e desiderosi di migliorare costantemente la propria creatura. Esempio lampante è l’update pubblicato lo scorso giugno che ha reso più profonda l’esperienza di gioco grazie alle introduzioni di un nuovo bioma (le Catacombe), inedite classi di nemici, due nuovi Boss e ulteriori abilità e potenziamenti, per incrementare ulteriormente il livello di caratterizzazione del proprio eroe. Gradiremmo che, all’aumentare di abilità e poteri all’interno dei menù, fosse possibile riscontrare in maniera più tangibile tali progressi anche all’interno del gioco stesso, dove sono poche le cose che cambiano (metà del senso di appagamento di un gioco che vanta un loot-system è dato sicuramente dal colpo d’occhio, ne converrete). Infine, sarebbe preferibile un miglior bilanciamento della difficoltà, non tanto per quel che riguarda la difficoltà degli scontri (complessi ma non certo impossibili), quanto per la gestione dei Checkpoint, che risultano essere posizionati attualmente a distanze decisamente notevoli (nulla che una patch non possa risolvere in tempi brevi).

Foregone
8
Voto 8
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Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!