In un decennio dove la nostalgia e le novità hanno convissuto a braccetto, sono stati molti gli sviluppatori (che provengano dallo stivale o da oltreoceano) ad avventurarsi in titoli con piene caratteristiche retrò vagliando tutti i generi e gli stili in voga negli anni novanta. Nel Bel Paese però c’è un publisher in particolare che ha dato piena fiducia agli sviluppatori tricolore con la volontà e la fantasia di proporre al pubblico titoli che ricalcano tali stilemi, regalando loro il giusto riflettore su un palcoscenico di titoli indie estremamente competitivo e pieno (anche troppo, forse) di nuove uscite. Si tratta di Gamera Interactive, che dopo l’ottimo lavoro svolto con (tra gli altri) The Wardrobe, Unit 4 e Timothy and the Mysterious Forest stavolta ci propone The 7th Circle: Endless Nightmare, un dungeon crawler atipico per questa generazione. Una sfida ardua creata da 68k Studios che saprà chiamare a raccolta i giocatori in cerca di pane per i propri denti.
Lasciate ogni speranza, o’ voi ch’entrate
Come vi abbiamo appena anticipato, The 7th Circle: Endless Nightmare è un dugeon crawler atipico che si ispira a piene mani ai giochi classici che ci hanno fatto sognare (e anche terrorizzare) durante gli anni 90, adottando una grafica in prima persona e mettendoci a tu per tu con tutte le minacce dell’oscuro luogo che stiamo per esplorare. Già dalla sua presentazione, il gioco punta ad essere una grossa, gigantesca metafora, un viaggio in senso figurato (ma neanche troppo) all’interno del subconscio, un circolo vizioso che porterà il giocatore a scavare sempre di più per scoprire la parte più oscura e nascosta della propria mente, liberandola dai demoni che la popolano. Questo si traduce anche nella feature in cui ogni personaggio che creeremo morirà in modo permanente, ma lasciando in eredità qualcosa di particolare all’alter ego che verrà creato successivamente (che siano abilità, esperienza o skill).
Quello che infatti punta a fare Endless Nightmare è proprio innovare e modernizzare il genere con delle meccaniche e delle feature che lo rendano un gioco “ciclico” (“Endless”, non a caso). Badate bene che il poter tornare con un nuovo alter ego non significa necessariamente che il tentativo successivo sarà più facile, quindi guardatevi bene dall’approcciare alla leggera. Quella che 68k Studios ha creato è una trappola bell’e buona, un titolo adatto principalmente agli hardcore gamer data la sua difficoltà e la sua predisposizione alla complessità. “Predisposizione”, ma se si è avvezzi al genere GDR le meccaniche offerte non saranno difficili da padroneggiare. Tuttavia un impedimento (anche troppo comune, purtroppo) potrebbe essere la mancata localizzazione in italiano del gioco, data la grande quantità di contenuti da leggere all’interno del gioco, che siano inerenti agli oggetti, o alla trama.
Lame e demoni
Se si supera questo scoglio sarà facile e quasi inevitabile finire risucchiati dal vortice di questo titolo. Dopo aver creato il vostro personaggio per la prima volta (quasi alla cieca, dato che ancora non saprete cosa vi aspetta… ma lo scoprirete) vi ritroverete in una gigantesca mappa, che sulle prime non conoscerete. Per esplorarla ovviamente dovrete muovervi, ma essendo un gioco vecchio stile non si possiederà una padronanza a 360 gradi della visuale: potremo infatti ruotare di 90 gradi alla volta, e potremo muoverci nelle quattro direzioni dei punti cardinali (tenendo a fronte qualsiasi direzione con la telecamera); va da sé che non è possibile muoversi in diagonale, dato che il terreno è strutturato a quadrati quasi fosse una scacchiera. Fin qui tutto facile, ma le gioie e i dolori che questo enorme e buio labirinto nasconde sono innumerevoli: da inferriate da sbloccare con le leve, forzieri da aprire e segreti da scoprire, fino a trappole, a portali che ci trasporteranno in altri punti della mappa e a demoni che ci attaccheranno in determinate zone (o mentre schiacciamo un pisolino).
L’esplorazione è alla base di tutto, e solamente progredendo il gioco acquisterà senso e forma. La parte difficile però sta, oltre che nel sopravvivere, a fare in modo che il vostro alter ego sia pronto per affrontare tale avventura. L’editor è infatti molto particolare, e ci farà scegliere caratteristiche generali ed abilità, ma anche il nostro tipo di personalità (che influirà direttamente dei nostri guadagni di esperienza, adrenalina e così via).
Chiaramente man mano che morirete (si, perché morirete spesso) saprete scegliere sempre meglio in cosa specializzare il vostro alter ego, e farlo partire con caratteristiche e abilità più consone al vostro stile di gioco, che sia uno spietato barbaro o un potente mago. Tra le possibilità c’è anche quella di scegliere una delle impostazioni base predefinite, di certo un buon punto equilibrato per partire col piede giusto. Ricordiamo che la permadeath di ogni personaggio vi costringerà a crearne un altro da zero, e scegliere quale eredità passare al prossimo sarà una scelta da fare oculatamente. vi basti pensare solamente che per terminare l’esperienza, se sarete abbastanza in gamba, ci vorranno almeno 50 ore di gioco. In bocca al lupo.
La situazione sarà molto complicata nel dungeon, e non solo perché questi sono generati casualmente. Quando incontreremo i demoni partirà un combattimento a turni molto particolare, dove l’ordine di attacco sarà scandito in base alla velocità e all’iniziativa, e dovremo anche tener conto della portata degli attacchi, non solo dei nemici, ma anche della nostra arma o dei nostri incantesimi: in combat potremo infatti spostarci avanti e indietro su un corridoio unico di 7 caselle totali, per poter prendere misure e distanze. Ecco qui che perciò bisognerà essere equipaggiati al meglio, per mettere fine agli scontri il prima possibile, ma sempre con un occhio al peso del nostro equipaggiamento.
Power up
Come vi ho anticipato, l’old school è stato fuso al moderno grazie a delle interessanti feature che rendono molto più “veritiero” The 7th Circle. In primis, la personalizzazione è veramente elevata, con la possibilità non solo di plasmare a piacimento attributi, perk e skill, ma anche gestendo gli oggetti grazie ad un intuitivo sistema di crafting, che ci farà creare e potenziare armi e medicine. Egregio e altrettanto veritiero è il modo in cui sono gestite le magie: inutilizzabili finché non troveremo la formula scritta da qualche parte, e con la necessità di utilizzare una mano e castarla scrivendo di nostro pugno la formula utilizzando la tastiera del PC. Gli incantesimi disponibili in game, tra magia bianca e magia nera, sono ben 60!
In fine, va fatta una doverosa menzione alla malinconia e all’anima retrò del gioco, che si traducono in uno stile grafico e musicale non solo capaci di riportarci indietro nel tempo, ma anche di trasmettere quel senso di angoscia e tensione che è obbligatorio per un titolo come The 7th Circle: Endless Nightmare, pregno fino al midollo di elementi esoterici.