In un’epoca sempre più contornata da patch correttive e aggiornamenti post lancio, la moda del DLC ha preso definitivamente piega, con ormai la quasi totalità dei titoli che gode di contenuti scaricabili aggiuntivi al titolo base. C’è chi come Capcom ne ha fatto un dogma imprescindibile, con l’esempio lampante del recente pluricriticato Street Fighter V, o chi come CD Projekt ne ha approfittato per creare del contenuto con la C maiuscola, giustificando assolutamente il prezzo e il tempo atteso con contenuti da far impallidire titoli venduti a prezzo pieno. From Software fortunatamente si aggrega sulla scia dello studio polacco, creando contenuti ad hoc che ampliano il background e il mondo di gioco creato coi loro visionari titoli; dopo il buon svolto con la saga delle corone in Dark Souls II e dopo i fantastici Artoryas of the Abyss e The Old Hunters, ecco arrivare sugli store digitali Ashes of Ariandel, il primo dei due DLC programmati per il più recente Dark Souls III. Sarà riuscita From Software a ricalcare gli ottimi lavori svolti con i vecchi DLC? Scopriamolo insieme!
Il favoloso mondo di Ariandel
Ashes of Ariandel è ambientato nel mondo dipinto di Ariandel, raggiungibile tramite un NPC presente nella Cattedrale delle Profondità. La location è una delle più suggestive di tutto Dark Souls III, presentando una mappa veramente estesa e piena di bivi in un magico mondo colmo di neve e morte. I richiami ai precedenti Souls e al mondo dipinto di Ariamis sono indiscutibili, location dalla quale prende ispirazione e parte del nome; i più attenti e incalliti giocatori non potranno non notare l’estrema somiglianza dell’ingresso al DLC con quella di Artoryas of The Abyss, oppure la scena del ponte che richiama fortemente quella presente ad Ariamis nel primo Dark Souls: è questo lo stile del maestro Miyazaki, omaggiando gli affezionati consumatori con scelte che stazionano nel limbo del fanservice, trovando comunque coerenza in un contesto realizzato magistralmente dalla mente del geniale producer. Il risultato è il solito orgasmo artistico al quale il maestro ci ha abituati, con tanto di lore e di background a fare da supporto: nonostante Ashes of Ariandel tratti una tematica principale diversa da quella di Dark Souls III, i collegamenti non mancano di certo, con tanto di NPC del gioco base che cambieranno il loro dialogo dopo aver completato il contenuto scaricabile. Lo stile di From è rimasto inalterato e, di conseguenza, per scoprire ciò che è successo ad Ariandel dovremo necessariamente speculare, leggere descrizioni e parlare con gli NPC presenti, costruendoci di fatto un percorso storico e credibile sino agli eventi che stiamo affrontando; il risultato è come sempre molto stimolante per il videogiocatore, rendendo questo DLC unico e estremamente interattivo come tutti i Souls principali.
Qualità > Quantità.
Se qualitativamente non abbiamo assolutamente alcun dubbio, è sulla “quantità” che il primo DLC di Dark Souls III ci lascia un po’ delusi: Ashes of Ariandel è infatti completabile in circa 5 ore, durata buona ma non eccezionale per un DLC, specialmente visto che il titolo base è estremamente longevo: nel contenuto saranno infatti presenti solo 2 boss fight, di fatto una degli elementi chiave di ogni Souls che si rispetti; se la boss fight opzionale ci ha lasciati un po’ perplessi, vista la semplicità e la poca ispirazione che la contraddistingue, non possiamo che ritenerci soddisfatti di quella principale che di fatto chiude il DLC: la battaglia è incredibilmente appagante, tecnica, varia e contraddistinta da una colonna sonora e da un’art direction incredibili, rendendola probabilmente una delle migliori di Dark Souls III e non solo; di forte ispirazione Bloodborniana, saprà regarlarci infatti emozioni incredibili, chiudendo in salire questo Ashes of Ariandel.
La mappa di cui abbiamo parlato prima è come già detto enorme, aperta e circolare, ma purtroppo limitata ad una sola grande area: finisce infatti piuttosto in fretta, spaziando da aree enormi ed innevate a un villaggio desolato ed abbandonato, abitato solo da malformati esseri corvini divorati dalla corruzione. I nemici presenti si limitano alla decina e sono decisamente ben realizzati, specie i nordici di Millwood e i lupi della neve; la caratteristica delle entità in questo DLC non sarà però la forza bruta, bensì il frequente sovrannumero: From ha infatti escogitato delle vere e proprie trappole nella quale far cadere il giocatore, sapientemente realizzate con la collaborazione dell’ottimo level design; il risultato è una ventata d’aria fresca e un’esperienza appagante, piuttosto diversa al gioco base e nella quale sarà necessaria una particolare attenzione all’ “aggro” e ai vicoli ciechi. Per quanto riguarda l’equipaggiamento abbiamo due binari piuttosto distinti: se da un lato le armi aggiuntive regalavo buone soddisfazioni, specie quelle basate su destrezza e sulla weapon art uniche, lo stesso non possiamo dire delle armature, presenti in numero veramente esiguo e limitate al mero fashion souls; discorso simile per anelli ed incantesimi: la loro presenza si conta sulle dita di una mano e la loro funzione è incentrata sul congelamento, meccanica poco approfondita nel titolo base.
Team Deathmatch.
Oltre a tutto ciò che vi abbiamo descritto, Ashes of Ariandel introduce una nuova area dedicata totalmente al multiplayer competitivo: uccidendo il boss facoltativo otterremo infatti un oggetto che, bruciato all’altare del vincolo, permetterà il raggiungimento dell’area in questione. Si tratta di una meccanica innovativa per i Souls in generale, con la possibilità di selezionare tramite matchmaking la partita più adatta a noi: si va da risse da 4 a 6 giocatori sino a duelli singoli, con la fantastica possibilità di disputare incontri a squadre di 2 o 3 persone anche con amici, vista la presenza delle password; le enormi possibilità che questa modalità ha da offrire vanno ad incocciare con due “macrodifetti” che ne limitano assolutamente l’esperienza. Innanzitutto il poco affollamento dei server non permetterà al matchmaking di trovare velocemente partite, se ne escludiamo la modalità duello; come già detto prima la nuova modalità sarà esclusiva del DLC e di chi lo ha completato a fondo, mentre sarebbe stato a nostro avviso più congeniale renderla disponibile a tutti con il conseguente miglior funzionamento della nuova modalità ad arena. A seguire, i mancati reward portano a stufare presto il giocatore medio, portando di fatto ad affollare questa modalità esclusivamente i fanatici del player versus player; la sola gloria non basterà infatti a stimolare il giocatore e sicuramente avremmo gradito delle ricompense basate sui classici patti online, vera croce dei cacciatori di trofei di Dark Souls III. In sostanza possiamo definirci soddisfatti solo in parte da questa nuova esperienza multiplayer, che siamo certi verrà approfondita a dovere con il secondo e ultimo DLC del titolo From Software.