A partire dal lontano 1987, anno d’uscita del primo leggendario capitolo della saga, il nome Final Fantasy è stato associato al Jrpg per eccellenza; il solo annuncio di un nuovo titolo della saga, un trailer, una limit break o l’attacco devastante di una summon riescono a suscitare nel videogiocatore appassionato emozioni che pochi altri titoli riescono a donare, grazie alla fiducia guadagnata nel tempo capolavoro dopo capolavoro. Il 2016 risulta essere un anno speciale per la saga grazie all’uscita di ben due Final Fantasy: il pluririmandato Final Fantasy XV, probabilmente il titolo con più hype dietro di tutta la storia dei videogiochi, e World of Final Fantasy, spin off della saga basato su un mondo “chibi”, coloratissimo e con tutti gli elementi che contraddistinguevano gli storici primi capitoli del brand. Ovviamente World of Final Fantasy è per forza di cose passato in sordina, data l’importanza mediatica e non data al suo fratellone maggiore Final Fantasy XV, ma in questa recensione vi assicuro che mai errore fu più grave: vi anticipo che World of Final Fantasy è un titolo validissimo, capolavoro che ora scopriremo passo passo tutti insieme!
C’era una volta a Grymoire…
In una classica giornata estiva, soleggiata e immaginiamo calda visto l’abbigliamento dei personaggi, il nostro protagonista Lann si avvia verso una canonica giornata di lavoro nel suo bar; l’unica cliente della mattina è un’avvenente ragazza dai capelli bianchi che, come se niente fosse, ordina un classico caffè e inizia a spiegare a Lann e a sua sorella Reynn che il mondo di Grymoire sta subendo delle gravi ripercussioni a causa di misteriose forze oscure. La ragazza si rivela essere la Dea Kross, potentissima entità che regola gli equilibri del mondo, estremamente bisognosa dell’aiuto dei due fratelli predestinati a salvare il mondo in salsa chibi di Grymoire. Il plot in generale non brilla assolutamente per originalità, cadendo in qualche clichè di troppo e regalando pochi colpi di scena durante l’intera narrazione; fortunatamente la presenza di personaggi canonici della serie, quali i leggendari Squall e Cloud e il simpatico maghetto nero Vivi, donano un incredibile elemento nostalgia e un carisma fuori dal comune a un titolo che forse pecca proprio nei personaggi principali, un pelino troppo stereotipati. Un plauso va fatto invece all’antagonista principale, che strizza l’occhio al leggendario Garland, e all’esercito Bahamut, nome che tra i fan non può che generare brividi su tutto il corpo. Altro punto che va sottolineato è il grandissimo lavoro di traduzione di Square Enix, con una localizzazione italiana sensazionale che saprà regalare risate a più non posso a grandi e piccini, con battute sempre divertenti e interessanti.
Acchiappali tutti!
World of Final Fantasy si discosta molto dalle ultime produzioni Square Enix sul lato gameplay, proponendo un sistema di combattimento a turni che strizza l’occhio alle gemme di PlayStation 1 e 2 con tanto di combattimenti casuali che possono più o meno piacere; lo fa però con estrema intelligenza, svecchiando decisamente il classico gameplay e proponendo piccoli sotterfugi per rendere meno pesante il farming. Andando con ordine troviamo infatti il menù semplificato con i vari comandi selezionabili dal comodo cursore a manina, veramente intuitivo e adatto ai neofiti del genere, in alternativa a quello classico a tendina; ma la vera chicca in grado di regalare gioia ai fan del combattimento è la possibilità di velocizzare le fasi di azione con la pressione del tasto R1, assoluta manna dal cielo per chi ama grindare per ore cercando di ottenere oggetti ed esperienza extra.
La vera novità di World of Final Fantasy sono però i miraggi, fulcro centrale del gameplay del titolo e della storia che lo accompagna; Grymoire infatti è colma di mostriciattoli chibi che i nostri eroi potranno “imprismare” grazie al loro potere innato: soddisfacendo determinate azioni in combattimento, che sia danneggiare con determinati elementi o infliggere un determinato status alterato, sarà possibile catturare letteralmente i miraggi selvatici e farli nostri, utilizzandoli poi successivamente in battaglia.
Una volta ottenuti dei miraggi sarà infatti possibile creare una vera e propria pila di mostri, una per protagonista, in base alla grandezza dei miraggi stessi: saranno infatti disponibili mostriciattoli di taglia S, M o L e, logicamente, ogni fila potrà essere composta da un solo miraggio per ogni taglia; vi ricordo che i nostri eroi in versione umana saranno di taglia L, mentre in salsa chibi verranno categorizzati come M: questo apre le porte a migliaia di varianti e combinazioni, contando che i miraggi sono circa duecento e tutti di diversissimo tipo. Ma non è tutto: strizzando anche poco velatamente l’occhio al fenomeno più incredibile degli ultimi 20 anni, un certo Pokémon, i miraggi catturati saranno potenziabili tramite un sistema simile alla sferografia di Final Fantasy X ed evoluti in più miraggi diversi, alcuni molto speciali che i fan di vecchia data non potranno non ricordare; un sistema assolutamente incredibile, soddisfacente e stimolante, portando il giocatore a girare ogni zona segreta e svolgere ogni missione secondaria al fine di trovare ogni miraggio possibile.
Milioni di cose da fare
Se pensavate che i miraggi fossero tutto vi sbagliate di grosso, poiché World of Final Fantasy porta con sé un’altra incredibile feature che potremo definire fanservice puro, ma che trova poi riscontro e filo logico nella storia stessa: stiamo parlando delle medaglie campione, oggetti sbloccabili e acquistabili tramite il completamento di compiti specifici nella trama e nelle quest secondarie. I campioni non sono altro che eroi leggendari presenti nei vecchi Final Fantasy, come il sopracitato Squall, l’avvenente Lightning e il regale Edgar da Final Fantasy VI. Una volta ottenuta ed equipaggiata la medaglia e caricato l’apposita barra grazie ai nemici sconfitti e ai danni subiti, essi saranno utilizzabili in battaglia, provocando ingenti danni ai nemici ed effetti nostalgia palpabili nei cuori dei più appassionati: vedere infatti gli eroi della nostra infanzia utilizzare le loro mosse più potenti in nostro aiuto ci farà scendere più di qualche lacrima, rendendo ogni attacco una vera e propria commemorazione di quanto fatto dalla nostra mamma Square (Enix) in questi lunghi anni.
Oltre alla storia principale e alle sopracitate missioni secondarie sarà presente una zona chiamata Arena, capitanata da un poco loquace Tomberry: l’Arena in questione ci metterà di fronta a combattimenti unici dalla difficoltà crescente, proponendo alcune delle sfide più ardue di tutto World of Final Fantasy; ovviamente maggiore sarà la difficoltà, maggiore sarà la ricompensa, cosa che comporterà l’ottenimento di oggetti altrimenti irreperibili nel mondo di Grymoire. Per finire, in una stanza misteriosa situata nella città dei due protagonisti, sarà presente una misteriosa ragazza che ci permetterà, grazie all’utilizzo di alcune limitate gemme speciali, di prendere parte come aiutanti a incredibili sfide che i nostri campioni avrebbero dovuto affrontare altrimenti da soli: il sistema funziona in modo molto simile ai fantastici Eventi in Tempo Reale introdotti unicamente in Final Fantasy IX e, vi assicuriamo, affiancare eroi storici della saga non farà altro che lasciarci inermi ai nostri ricordi, quasi a pungolarci nel cuore, ricordandoci quanto ci hanno lasciato dentro i capitoli precedenti di questa immortale saga.
Meraviglie in salsa chibi.
Parlando di comparto tecnico, World of Final Fantasy si dimostra un vero e proprio gioiellino; pur non mostrando assolutamente i muscoli potenti di Sony PlayStation 4, il titolo riesce a incantare per un comparto tecnico sublime, che molto deve ai suoi capitoli precedenti: lande deserte, boschi magici e meravigliose città medievali saranno all’ordine del giorno in World of Final Fantasy, insieme a dungeon riusciti e vari ma purtroppo abbastanza lineari. Il character design è invece incredibile, con una riproduzione in salsa chibi di un mondo di gioco che raccoglie la storia e l’essenza di venti anni e poco più di Final Fantasy: oltre ai sopracitati campioni, vedere creature come il potente Ifrit o la regale Shiva in versione deformed non farà affatto pensare al puro fanservice, bensì mostrerà un nuovo lato di esse che non avevamo mai scoperto, rendendo di fatto la presenza di quest’ultimi come una nuova “prima volta”; applausi anche al character design dei miraggi, veramente tutti incredibili, e ai protagonisti in forma umana che richiamano indubbiamente Kingdom Hearts: d’altronde la mano e lo stile di Nomura-San son quelli, stile che lo ha reso inconfondibile e lo ha catalogato come uno dei migliori al mondo in tal senso. Assolutamente promosso anche il comparto sonoro, passato sotto la sapiente mano di Masashi Hamauzu: per l’occasione il celebre compositore ha composto più di 50 tracce, spaziando dallo psichedelico battle theme a riarrangiamenti di temi leggendari, come l’immortale To Zanarkand. Quasi superfluo parlare della longevità: le sole missioni legate alla trama di World of Final Fantasy vi terranno impegnati per circa 50 ore, mentre per i dediti al completismo il contatore potrebbe tranquillamente superare le tre cifre.