Ci sono saghe nel nostro caro ed amato mondo videoludico, che nel bene o nel male hanno segnato una vera e propria linea temporale del nostro recente passato: Gears of War è ovviamente tra queste. Nel lontano 2006 infatti, un piccolo team di sviluppo denominato Epic Games e capeggiato dal buon Cliff Bleszinski, diede alla luce il primo capitolo di una futura ed iconica trilogia su Xbox 360. Oggi, 2016, dieci anni dopo ci ritroviamo in una realtà completamente mutata: un nuovo hardware, una nuova visione di Microsoft e sopratutto un nuovo team di sviluppo al comando della saga; The Coalition. Bisogna precisare che, come successo ad Halo durante il passaggio di testimone tra Bungie e 343 Industries, anche qui ci ritroviamo ad avere degli ex dipendenti del precedente team di sviluppo, sotto l’ala protettrice di Rod Fergusson. Dopo aver fatto le prove generali lo scorso anno con la Gears of War: Ultimate Edition, è giunto finalmente il tempo di Gears of War 4; sarà un degno erede e nuovo punto di svolta per la saga? Mettetevi comodi e scopritelo attraverso la nostra recensione!
Di Padre in Figlio
Dopo aver visionato un breve ed interessante Prologo riassuntivo della prima trilogia di Gears of Wars, possiamo finalmente addentrarci nel nuovo capitolo della serie, ambientato 25 anni dopo i fatti del terzo capitolo: la sconfitta delle Locuste ed il conseguente arresto del terrificante Imulsion. La popolazione di Sera, dopo un lungo periodo di guerra e stenti, sta cercando di ritrovare il proprio posto nel mondo (con l’aiuto fidato dei COG) devastato però delle conseguenze dell’Imulsion: il clima e molte aree naturali sono cambiate generando mortali fenomeni atmosferici chiamati “Eruzioni di Vento”. Problematiche interne non riescono totalmente a rendere unita le gente, e di conseguenza vedremo una piccola fazione ribellarsi ai COG, chiamata semplicemente “Estranea”; e chi conosceremo immediatamente grazie a questa spaccatura? Ovviamente i protagonisti di questo capitolo: JD Fenix, Del e Kait.
Senza dilungarci oltre nella trama, onde evitare spiacevoli spoiler, iniziamo ad analizzare nel dettaglio le molteplici sfaccettature della Campagna. Innanzitutto, come preannunciato dal titolo, in Gears of War 4 ci troveremo ad assistere costantemente ad un confronto di Odi et Amo tra l’iconico e stoico Marcus Fenix e suo figlio JD; tra discussioni animate e tante azioni riusciremo a carpire (anche grazie alla ridondante personalità del main character della prima trilogia) le sensazioni provate tra i due durante tutto l’arco narrativo. Sebbene questo duo funzioni, il resto non riesce ad emergere evidenziando dunque nel complesso una scarsa caratterizzazione e personalità dei nuovi giovanti protagonisti. Caratterizzazione ben riuscita invece, per quanto riguarda lo Sciame, i nuovi nemici ed eredi delle Locuste.
Ci troviamo di fronte ad una – personalmente parlando – saggia scelta da parte di The Coalition, un mix tra fan service ed un pizzico di novità. Sia chiaro, non voglio far passare tale lavoro come un riciclo di idee del passato, bensì la giusta linea guida per accomunare la vecchia utenza con la nuova: questo infatti è semplicemente un nuovo punto di inizio, ma con qualche richiamo al passato e senza dare un taglio netto. La Campagna è godibile e condita dai giusti climax emozionali, che renderanno piacevole tale esperienza seppur breve: potrete completare la campagna singolarmente o in Co-op con altri tre giocatori in neanche 8-9 ore (il tempo potrebbe variare in base alla difficoltà selezionata: Facile, Normale, Difficile e Folle). Immaginate Gears of War 4 come una semplice presentazione in generale dei nuovi personaggi e dei vari e possibili futuri intrecci narrativi, nel complesso è più che positiva con la speranza di giudicarla magnifica nei futuri capitoli a venire.
Tamarragine allo stato puro!
Sobrietà in Gears of War? Ma quando mai! ed è giusto così dannazione! The Coalition non ha voluto minimamente intaccare il gameplay dandoci il nostro atteso pane videoludico quotidiano: sangue, motoseghe, esecuzioni e chi più ne ha ne metta. La struttura di gioco è sostanzialmente rimasta invariata ed è un bene: perché mettere troppo le mani su una macchina ben rodata, divertente e sopratutto appagante? Solamente un folle avrebbe pensato di farlo, e ciò rafforza i miei elogi a Fergusson ed al suo team. Come detto precedentemente, non è un titolo riciclato anzi, andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio le novità introdotte:
– Possibilità di interagire ancor di più con l’area di gioco, oltre ad utilizzare strutture mobili per ripararsi, ora si potrà ad esempio sparare a dei tubi oppure a delle infrastrutture per realizzare tattiche offensive e/o difensive.
– Anche il celebre sistema della copertura è stato rinnovato, ad esempio in questo nuovo capitolo è possibile tirare a sé gli avversari accucciati dall’altra parte della copertura e accoltellarli all’istante, oppure scavalcare in corsa e piombargli addosso, lasciandoli storditi per qualche istante grazie ad un bel pugno diretto sul loro volto.
– Nuove armi: grazie ad esempio al Buzzkill potrete rimanere al sicuro e lanciare delle mortali seghe circolari che rimbalzeranno sulle superfici dell’area di gioco provocando non pochi dolori allo Sciame; oppure il nuovo e scintillante Dropshot, il quale trapassando direttamente gli ostacoli esploderà diretto sul nemico.
Insomma, vecchi fan e sopratutto nuovi non verranno minimamente delusi da questa scelta ed il divertimento è assicurato. Sotto il livello tecnico, avendo spolpato il titolo su Xbox One, non ho notato nessun evidente calo di frame rate, salvo durante i cambiamenti climatici causati dall’Eruzione di Vento: noteremo infatti intorno a noi aree pressoché statiche, quasi amorfe rispetto al caos generato dal brutale fenomeno atmosferico. La resa grafica è ottimale ed il comparto sonoro, supervisionato dal celebre Ramin Djawadi (compositore delle musiche di Game of Thrones), è una magia per le orecchie. Unica nota negativa, purtroppo, è il doppiaggio in italiano del titolo, e consiglio vivamente di ascoltare le varie cut-scene in lingua originale.
Competitività estrema
La componente Multiplayer, è sempre stata il fiore all’occhiello della serie. Nel corso di questi dieci e lunghi anni, grazie anche allo sviluppo delle reti Internet, server e molto altro, siamo cresciuti assieme a questa saga, e con il sorriso stampato sul viso mentre batto sulla tastiera posso dirvi che ci troviamo di fronte all’esperienza online definitiva, e mai provata in nessun altro capitolo di Gears of War. Affermazione forte, lo so, ma permettetemi di giustificarla elencandovi semplicemente le nuove modalità introdotte:
– Dodgeball è una simpatica variante del classico Deathmatch a squadre, uccidendo infatti un nemico riporterete automaticamente in vita un vostro fidato Alleato
– Corsa agli Armamenti vi permetterà di provare tutto l’arsenale messo a disposizione da The Coalition, combatterete ed uccidere il vostro nemico con ogni tipo di arma, partendo dalle più potenti fino ad arrivare alla pistola: ogni tre uccisioni, verrà cambiata l’arma per tutto il team
– Escalation, l’attesa nuova modalità pensata unicamente per il mondo degli e-Sports. Tra frenesia e tattica, conterà non il singolo, bensì il gioco di squadra. Escalation è l’evoluzione dei nostri giorni della vecchia modalità Execution, nella quale si gioca a squadre 5 vs 5 e ogni squadra deve conquistare almeno 3 zone appartenenti al team avversario. Tra le novità più determinanti, sono utilizzabili alcuni “diversivi”, come ad esempio le torrette difensive. Ogni partita è suddivisa in classici round e consente anche al pubblico esterno al match di poter seguire un’intera partita o un giocatore in particolare.
Non vi sembrano magnifiche? Il tutto viene accompagnato ovviamente dalle celebri e storiche modalità multiplayer come ad esempio Re della Collina oppure Esecuzione. Altra novità introdotta è la Classificazione per Abilità: giocherete 5 match per ciascuna modalità e, dopo aver finito, verrete automaticamente classificati in base alla vostre Vittorie e rapporto Uccisioni/Morti. Come avviene dunque in altri titoli, basti citare Halo 5: Guardians ad esempio, sarete etichettati “Argento 1” oppure “Oro 5” e così via: perdendo match perderete gradi mentre vincendo ne acquisterete.
Infine è il momento di parlare della celebre modalità Orda, denominata in questo nuovo capitolo con la sigla 3.0. Tante sono le novità aggiunte rispetto al passato, innanzitutto per chi non la conoscesse lo scopo ultimo è questo: sopravvivere strenuamente assieme ai vostri amici ad orde di nemici che cresceranno man mano sia di numero, sia di difficoltà. Per stimolare ancora di più la cooperazione, sono state introdotte cinque classi di gioco: Soldato, Ingegnere, Scout, Cecchino e Pesante. Ogni classe, durante le varie orde, sbloccherà determinate abilità ed equipaggiamenti utili al fine della sopravvivenza.
Altra nuova feature è il fantastico Fabbricatore, una efficiente stampante 3D militare. Grazie a questo speciale “scatolone fabbricone” potrete creare a vostro piacimento (previo utilizzo di speciali crediti consumabili) nuove armi e sopratutto delle importante fortificazioni, per poter rallentare ad esempio l’avanzare dei nemici oppure massacrarli a suon di mitragliatrici.