Voglio andare dove mi va…
…. E non fermarmi qua – cantava Giorgio Vanni nella sigla della prima serie dell’anime dedicato al titolo numero uno della GameFreak: Pokémon. Un gioco che ha sicuramente segnato una generazione (forse anche 2) con i suoi mostriciattoli iconici e che ci ha portato a sognare di essere un allenatore dalla sua prima uscita. Ora il sogno diventa realtà! L’uscita dell’app per mobile Pokémon GO ha reso il sogno di tutti possibile, avvicinandosi il più possibile fra il gioco che conosciamo già e quello che abbiamo sempre immaginato e voluto: avere i mostriciattoli accanto a noi.
Oltre i cieli dell’avventura
Pokémon GO, rilasciato da Nintendo e Niantic come app gratuita per dispositivi iOS e Android, ci permette di essere noi stessi degli allenatori; dopo aver inserito la nostra data di nascita potremo accedere ad un menù di customizzazione per il nostro personaggio. Superata questa accederemo al gioco vero e proprio, dove un professore dall’aspetto molto cool ci introdurrà nel fantastico mondo Pokémon (sapete, qualcuno potrebbe non conoscerli) e ci porterà alla scelta più difficile di sempre: Squirtle, Bulbasaur o Charmander? Perché mai questi 3 Pokémon? Bhe, detto fatto: dato che ci sono SOLO 721 (senza considerare quelli che faranno parte di Sole e Luna), i creatori hanno avuto la giusta idea di limitare il gioco ai primi, e meravigliosi, 151 Pokémon che hanno fatto la storia e ci hanno rapito il cuore.
Un ultimo controllo prima di partire
Appena passati quegli step introduttivi, il gioco si rivela essere molto semplice ed intuitivo, grazie alla mappa fullscreen, dove si muoverà il nostro avatar, e tre pulsanti sul basso che andremo ad analizzare assieme. Partiamo dal primo a sinistra, ovvero l’icona del nostro allenatore: cliccando su di essa infatti possiamo accedere all’avatar completo del nostro personaggio, alla sua barra esperienza, al nostro contatore di Pokémonete (vedremo più avanti come ottenerle) e al nostro Team (anche questa parte sarà ben spiegata nel capitolo seguente). Il pulsante centrale, quello a forma di Pokéball, ci farà accedere alla lista dei nostri Pokémon, al Pokédex, al negozio e alla sezione dedicata agli oggetti. Il terzo pulsante invece, dalla forma rettangolare, ci aiuterà a capire quali sono i Pokémon nelle vicinanze e, grazie al numero di impronte vicine alla loro icona che variano da tre a zero, riusciremo a comprendere la distanza reale che ci separa dal nostro ambito Pocket Monster.
Torniamo ad approfondire un po’ le icone che troveremo nella Pokèball, partendo dal Pokédex di Pokémon GO: qui potremo vedere i Pokémon che abbiamo catturato, quelli che abbiamo solo visto in lotta ma che sfortunatamente ci sono sfuggiti e naturalmente, cliccando su uno di quelli in nostro possesso, potremo vedere le sue caratteristiche base (nome, altezza, peso e tipo). La borsa degli oggetti ci aiuterà a portare con noi tutto quello che ci serve per la nostra avventura come Pokéball, Pozioni, Revitalizzanti, Bacche e chi più ne ha più ne metta. Il negozio è la parte dedicata allo scambio delle Pokémonete, ottenute durante il nostro viaggio da allenatore, con merce di ogni genere partendo dalle semplici Pokéball e passando poi a Fortunuovo, Incubatrici e via dicendo. Naturalmente questa è la parte dove chi vuole può comprare con soldi reali per velocizzare alcuni passaggi ma, fortunatamente, questo gioco non è un pay-to-win, quindi state tranquilli giocatori, il tempo che dedicherete al gioco non sarà rovinato.
Gotta catch ‘em all!
Naturalmente in Pokémon GO i pilastri portanti del gioco rimangono gli stessi: catturare tutti i Pokémon e allevarli per essere al top durante le lotte. Per quanto riguarda la loro cattura, non dovremo far altro che cliccare su di loro e lanciargli le Pokéball con l’ausilio delle nostre dita; una volta entrato nella sfera ed aver aspettato le tre fatidiche vibrazioni, avremo nel nostro team un nuovo compagno e ci donerà delle caramelle dedicate al suo ramo evolutivo e delle polveri di stelle. In questo gioco però la caratteristica dei Pokémon non sarà il livello, ma una nuova statistica, i Punti Lotta, che potremo far salire utilizzando le caramelle e la polvere di stelle; al loro aumento il nostro amico aumenterà i suoi Punti Salute e, arrivati ad un certo punto, potrà sbloccare anche la sua evoluzione, la quale può essere ottenuta anche grazie ad una quantità maggiore di caramelle. A differenza del titolo originale, qui i nostri mostriciattoli avranno a disposizione due mosse ed è qui che arriviamo al secondo pilastro: le lotte!
Marva allenatore vuole combattere!
Le lotte… finalmente arriviamo alle lotte! Ricordate prima quando parlavamo dei team? Ecco ora tutto avrà senso: raggiunto il livello 5 potremo finalmente accedere alle lotte in palestra ma prima di questo il professore ci chiederà di scegliere fra tre team: Saggezza, Coraggio e Istinto. In Pokémon GO, una volta prese la seconda scelta più difficile di sempre, potremo accedere alle PokéGym e prenderne possesso inserendo dentro uno dei nostri mostriciattoli ogni venti ore; accedendo al negozio potremo ritirare un premio di 10 monete e 500 polveri a Pokémon, cliccando sul pulsante in alto a destra a forma di scudo. Ma ora parte il divertimento, dato che gli altri team potranno assalire la nostra palestra e, naturalmente, noi la loro. Qui possiamo scegliere di conquistare/riconquistare le palestre avendo a disposizione una squadra di 6 Pokémon oppure rinforzare le nostre aumentando il loro livello di prestigio e permettendo ai nostri compagni di inserire anche i loro Pokèmon per creare palestre più difficili da sconfiggere.
Ok Free to Play ma…
Capisco benissimo che Pokémon GO, essendo un Free to Play, non debba avere un enorme quantità di caratteristiche, ma qui forse andiamo a raggiungere un livello di minimalismo di elementi visivi e sonori veramente forte: non ci sono caratterizzazioni di melodie dati da altre zone o stati ed il comparto grafico molto carino va nel dimenticatoio dato che avremo sempre la stessa scena, sia nella mappa che nelle lotte; l’unica differenza è nel cambio fra il giorno e la notte, con qualche modifica ai colori della mappa, ma niente di che. Ci sono altri giochi del genere che in un comparto creativo visivo o uditivo riescono a darci grandi emozioni e posso dire senza problemi che questo gioco, da questo determinato punto di vista, è molto debole. Un altro difetto è dato dalla quantità di bug presenti al momento del lancio, difetti che ancora oggi ci danno problemi, ad esempio, con l’identificazione della distanza del Pokémon, senza considerare gli innumerevoli crash del gioco durante la cattura o la conquista di palestre e/o Pokéstop che rende il gioco da divertente alla personificazione della frustrazione allo stato puro.
Mobile is the Word
Prima di arrivare alla conclusione vorrei analizzare Pokémon GO in una maniera più approfondita a livello sociale. Tralasciando la solita solfa riguardante il far uscire da casa i nerd ramificati nelle loro poltrone, questo gioco si presenta ora come un valore della persona e della comunità amanti dei Pokémon e non solo: l’arrivo su mobile dei mostriciattoli infatti ha rilanciato fortissimo il brand prendendo tutto quel target i giocatori da App (anche di una certa età) che hanno snobbato i piccoli mostriciattoli col pensiero Nintendo + Console Portatili = Giochi per bambini. Questa manovra del mobile ha fatto sì che chiunque possieda un cellulare, anche non di ultimissima generazione, possa approcciarsi ai Pokémon a costo zero e sono abbastanza fiducioso che questa mossa valorizzerà di molto le vendite di Sole e Luna, titoli per Nntendo 3DS in uscita a Novembre.