Hunt A Killer: Welcome to Initiation – Catturare un serial killer a episodi

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Analisi Lettura da 5 minuti

Il prodotto di cui parliamo oggi è molto peculiare, un qualcosa che in Italia ancora non ha dei simili, e che di certo farà gola a tutti gli amanti dei misteri e dell’investigazione. Per la motivazione citata, è chiaro che se i giocatori vorranno entrare in possesso di queste scatole si troveranno di fronte solamente a dei componenti solamente in lingua inglese, e quindi che ci teniamo a consigliare solamente a coloro che hanno una buona padronanza di questa lingua. Hunt A Killer è un gioco “stagionale” che ci metterà di fronte alla risoluzione di un caso molto ostico riguardante un killer tutt’ora non catturato. Ogni scatola conterrà solo un episodio, e per raggiungere la soluzione dell’intero caso sfruttando le proprie capacità investigative sarà necessario mettere insieme tutti i pezzi tra le varie stagioni, così da avere un quadro generale e definitivo. Tuttavia ogni episodio sarà “la preparazione” per quello successivo, con una catena che ci condurrà verso il gran finale!

Prima di analizzare il contenuto delle scatole dei primi due episodi della serie di Hunt A Killer “Welcome to Initiation“, teniamo a precisare che la stessa guida introduttiva (disponibile nella prima box) ci consiglia di creare una vera e propria zona di ricerca nel mondo reale (ma anche ricercare indizi nel mondo reale!), per analizzare al meglio i codici ottenuti e risolvere puzzle, con tanto di collegamenti. Ricordiamo inoltre che esiste una vera e propria community per il gioco (con tanto di forum e gruppi Facebook), che sarà di grande aiuto ai giocatori per confrontarsi e scoprire nuove teorie!

Episodio 1

hunt a killer episode 1

Il primo episodio, contenuto nella first box, ci offre i primi indizi da spulciare, ovvero: la lettera di una certa Silvia, un ritaglio di giornale, un messaggio battuto a macchina da un certo (J)Asper, una piccola immagine, una foto con due cerchi colorati pieni di simboli, un orologio da taschino, e un dossier corrispondente alla lettera F pieno zeppo di documenti. Chiaramente in aggiunta ai reperti è presenta anche una spilla dedicata alla serie in omaggio, e un taccuino detective style per prendere appunti.

Al contrario di ciò che potete pensare, nella scatola non c’è proprio tutto ciò che vi serve, perché nascosti tra i reperti ci sono molti codici da risolvere, ma anche dei siti che devono essere scovati, rischiando altrimenti di finire in un circolo vizioso narrativo. Badate bene che nonostante si tratti di un episodio di apertura, la risoluzione di tali codici non sarà facile, e la vostra esperienza di gioco risulterà essere molto densa. La vere domande sono: quanto sarà importante infiltrarsi anche nella mente di chi ci scrive? E quando avremo la certezza di aver trovato tutto ciò che c’era da trovare?

Episodio 2

Sia nel primo, sia nel secondo episodio di Hunt A Killer: Welcome to Initiation, i materiali utilizzati per questo tipo di oggetti non è affatto scadente, con cartoncini piuttosto resistenti (anche ruvidi), vero metallo, e buste che nulla hanno da invidiare a quelle che vengono utilizzate in indagini ufficiali. Solo alcuni dei reperti, con cognizione di causa, sono stampati su classici fogli di carta, dato che come in una vera indagine tali indizi vengono utilizzati da foto o fotocopie (mentre gli originali sono al sicuro).

Per quanto possa sembrare strano, l’Episodio 2 sul piano dei contenuti risulta ancora più ricco del precedente, con moltissimi reperti a disposizione: un cartoncino con una rosa dei venti molto particolare, la foto di una scrivania con un PC e altri oggetti, un’altra lettera di Silvia, un foglio con degli appunti e dei bozzetti scritti a mano, un breve messaggio da Felix, una lettera dallo Sceriffo, l’ennesimo messaggio di Jasper e, infine, un piccolo contenitore metallico (probabilmente un porta gioielli).

Non solo ci troveremo di fronte più materiale, ma anche le nostre indagini con l’Episodio 2 si riveleranno essere ancora più complesse. Buttarsi all’interno della seconda box di questo Hunt a Killer ci condurrà inesorabilmente verso l’interno della mente del killer, iniziando a comprendere più da vicino che cosa frulla nella sua testa malata. Soprattutto, la cosa incredibile in cui riesce questo prodotto, è l’immedesimazione, dove ad un certo punto ci sembrerà davvero di risolvere un caso reale.

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.