VideogiochiRecensione

Yurukill: The Calumniation Games – Recensione, uno knockout mortale

Siete amanti delle avventure grafiche in stile giapponese, piene di colori, design assurdi e personaggi fuori di testa? Allora siete capitati nella recensione giusta, parliamo oggi infatti di Yurukill: The Calumniation Games, gioco nato dalla mente di Homura Kawamoto, celebre autore di Kakegurui (manga basato sul gioco d’azzardo), e Hikaru Muno, e sviluppato da IzanagiGames. Un titolo che ha la pretesa di riunire al suo interno 3 generi totalmente diversi tra loro, ma di amalgamarli al meglio per rendere tutto unico e particolare.

Yurukill: The Squid Game

Partiamo subito col dire che racchiudere Yurukill: The Calumniation Games appunto in un unico genere non è del tutto corretto. Il titolo infatti oltre ad essere inquadrato come visual novel, ha al suo interno anche sezioni shoot’em up e punta e clicca/escape game, un mix decisamente interessante e che ha saputo uniformare abbastanza bene.

Come da cliché di ogni escape game, inizieremo la storia risvegliandoci in un luogo sconosciuto, senza ovviamente alcun ricordo di come siate finiti in quella situazione. Dopo un primo momento di confusione però, arriverà una particolare e bizzarra figura mascherata di nome Binko a chiarirvi le idee. Siete infatti stati selezionati per partecipare agli Yurukill Games, dei mortali giochi – in pieno stile Squid Game – che si svolgono tra vari criminali che si ritengono innocenti e che vorrebbero riavere indietro la loro libertà.

Vestirete i panni di Sengoku, ragazzo condannato all’ergastolo con l’accusa di aver commesso un efferato omicidio di massa, e per il quale è in carcere da almeno 10 anni. Durante il viaggio, vi verrà inoltre consegnato un misterioso biglietto in cui vi viene rivelato che il reale colpevole del vostro reato si trova tra gli altri partecipanti ai giochi. Questo vi spingerà ancora di più a parteciparvi, con l’intenzione non solo di vincere, ma anche di riuscire a smascherare colui che vi ha incastrato.

Non appena la nave sulla quale siete attraccherà nell’isola, tornerà Binko a spiegarvi come si svolgeranno i giochi: divisi in vari gruppi, i concorrenti dovranno affrontare diverse sfide in ognuna delle attrazioni del parco “divertimenti” e sconfiggere tutte le altre squadre. Chi riuscirà infine a sopravvivere riceverà la grazia assoluta per il proprio crimine e la tanto agognata libertà.

Yurukill: The Calumniation Games
Nonostante tutte le somiglianze con la ormai super famosa serie Netflix coreana, Yurukill: The Calumniation Games ci mette del suo per rendere unica la sua avventura. In ogni squadra infatti ci sarà anche un Esecutore, che avrà la facoltà di uccidere il proprio compagno in qualunque momento. sarebbe molto strana come possibilità vista l’entità dell’obiettivo finale, se non fosse per un piccolo dettaglio: gli Esecutori sono tutte persone che sono legate alle vittime del crimine che ogni concorrente dice di non aver commesso. Non basterà quindi sopravvivere a tutti i giochi mortali, dovrete anche convincere volta dopo volta il vostro compagno che in realtà siete stati incastrati e non c’entrate nulla con la loro perdita.

Tanti generi, ma in loop

Come abbiamo già accennato all’inizio di questa recensione, Yurukill: The Calumniation Games non appartiene ad un singola categoria , ma anzi dovrete dimostrare volta volta le vostre abilità in diversi generi dipendentemente dalla sezione di gameplay nella quale vi trovate. Nonostante infatti durante la maggior parte del tempo avrete a che fare con una visual novel classica, non sarà così durante i giochi per esempio, dove sarete chiamati ad investigare in vari scenari di punta e clicca per riuscire a risolvere i vari enigmi che vi si porranno davanti. Oppure la sezione di shoot’em up in cui dovrete, appunto, farvi largo per tutto il livello sparando e cercando di sopravvivere.

Yurukill: The Calumniation GamesNonostante questa grande varietà all’inizio possa far sperare bene per quanto riguarda la longevità e la giocabilità del titolo però, a lungo andare arriverà a stancare un po’ quando vi accorgerete che si tratta semplicemente di un ciclo ripetuto fino alla fine. Ogni attrazione – che come abbiamo detto racchiude un gioco mortale diverso – avrà sempre lo stesso modus operandi: avanzamento della storia scritta in stile visual novel con personaggi 2D che volta volta appariranno sullo schermo, risoluzione del gioco effettivo con sezione punta e clicca, ed infine parte shoot’em up dove dovrete convincere il vostro compagno della vostra innocenza (scelta molto interessante dove inserire la parte sparatutto). Molte di queste dinamiche ricordano alcuni schemi del ben nota serie Danganronpa.

Andando a cercare proprio il pelo nell’uovo, dobbiamo ammettere che la parte narrata certe volte può risultare un po’ troppo prolissa e lunga, arrivando a stancare parecchio visto come si discosta dal resto del gameplay. Anche la risoluzione dei vari enigmi pecca un po’ di ripetitività, infatti già dopo i primi capitoli si può notare come, se uno è un minimo avvezzo al genere, non vi si trovi niente di estremamente complicato da capire. Una volta capita la struttura generale con la griglia 3×3 fatta di due stanze laterali ed una centrale, vi verranno tutti abbastanza automatici.

Nota di merito invece per le sezioni di shooting in cui, nonostante anche queste non siano eccessivamente difficili, risultano sempre molto veloci e dinamiche, e quindi molto piacevoli da completare grazie anche alla differenza tra le “navicelle” e i vari stili di sparo.

Yurukill: The Calumniation Games

Pensieri finali

Diamo quindi una degna conclusione a questa recensione, Yurukill: The Calumniation Games si presenta bene, con una storia interessante e coinvolgente, che nasconde alcuni intriganti colpi di scena, narrata ottimamente in stile visual novel. Purtroppo alle volte i dialoghi risultano un po’ troppo lunghi e pesanti, inoltre va fatta notare la mancanza della lingua italiana che, sebbene non sia il più grande dei difetti di solito, in questo caso si fa sentire maggiormente vista la natura fortemente narrativa del titolo.

Il gameplay si spezza bene poi grazie anche alla parte investigativa che si ricollega alla storia e ai vai crimini dei personaggi, peccato per la semplicità degli enigmi che dopo un po’ risulteranno molto infantili. Menzione d’onore invece per la parte shoot’em up in cui invece il gioco mostra un gameplay molto rapido e divertente, che ben si interseca con quello più lento e guidato dell’avventura grafica. Se foste interessati anche ad altre visual novel, vi ricordiamo che su Nintendo Switch è approdato un imperdibile pacchetto contente i tre capitoli principali di Danganronpa, e un particolare titolo inedito. Si tratta della collezione Danganronpa Decadence, e potete trovare qui la nostra recensione.

Leonardo Mesce
Nasce nel 1997 e fin da piccolo ha una grande passione per l'informatica trasmessagli da suo padre. Ottiene la sua prima console a 4 anni e si innamorerà molto velocemente di quel mondo, ampliando poi i suoi interessi anche verso fumetti, film e serie tv. Grande appassionato del mondo Pokémon e The Legend of Zelda.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche