World of Horror – Anteprima, viaggio nella città degli orrori

Dopo aver dato un primo sguardo all'epopea di World of Horror, siamo ora pronti a darvi i nostri giudizi preliminari sulla produzione.

Luca Di Carlo
Di Luca Di Carlo Impressioni Lettura da 9 minuti

Tra i tanti generi dell’industria videoludica, uno dei più affascinanti e intriganti si riassume nel grande mondo delle esperienze survival horror, produzioni pensate per terrorizzare il pubblico e per tenerlo con il fiato sospeso dall’introduzione all’epilogo. Ambientazioni oscure e lugubri, creature orripilanti a ogni angolo, soundtrack attentamente pensate per aumentare la tensione, tutto questo e molti altri fattori ancora rappresentano le colonne portanti di ogni buon horror che sappia incutere paura nei cuori dei giocatori. Con World of Horror, però, si è puntato verso una strada diversa, indubbiamente più intrigante ma al contempo anche molto più rischiosa. I ragazzi di Panstasz si sono infatti voluti lanciare sul mercato con una produzione a dir poco peculiare, pensata nella struttura e nelle meccaniche affinché andasse a riprendere sotto ogni aspetto le tante esperienze punta e clicca che negli anni 80 popolavano i PC d’innumerevoli utenti, il tutto arricchito però anche da qualche meccanica spiccatamente GDR. La creatura del team, fortemente ispirata alle opere di Junji Ito (che se non doveste conoscerlo, potremmo definire come uno dei più famosi mangaka giapponesi in termini d’opere pensate per terrorizzare e impressionare i lettori), è ancora lontana dalla release definitiva, ma in compenso il 20 febbraio 2020 giungerà su Steam la sua versione in Early-Access, la quale permetterà a tutti gli interessati di dare un primo sguardo alla produzione. Noi di Game Legends abbiamo però potuto provare l’opera con un po’ d’anticipo e ora siamo pronti a darvi le nostre prime considerazioni a riguardo.

Indagatori dell’incubo in erba

Strane voci parlano di un villaggio in cui inspiegabili avvenimenti continuano a presentarsi. Persone scomparse, oscuri esseri che si aggirano nella notte, inquietanti notizie in cui si parla dell’imminente arrivo di una non meglio specificata divinità maligna, queste sono solo alcune delle situazione che con sempre più insistenza stanno distruggendo la normale quotidianità della popolazione. In una situazione che appare sempre più preoccupante, ecco però che una studentessa decide di prendere la situazione in mano per far luce sugli inspiegabili avvenimenti che stanno stravolgendo la sua vita, munita solo delle sue capacità deduttive e di tanto coraggio. Da qui avrà così inizio la nostra avventura, con vari casi affrontabili legati a varie situazioni diverse, tra studenti che dicono di aver visto una strana figura aggirarsi di notte negli edifici scolastici e persone scomparse nella foresta e mai più ritrovate. Giocando ci verrà data piena libertà di scelta sull’ordine in cui affrontare tali casi e, soprattutto, sul modo in cui affrontarli. Come detto poco sopra, World of Horror si prefigura come punta e clicca vecchia scuola sotto ogni aspetto possibile. Attraverso un’interfaccia piena zeppa d’informazioni sulla mappa circostante, sulla protagonista, sugli oggetti equipaggiati e molto altro ancora, dovremo quindi cliccare su oggetti d’interesse da raccogliere e su luoghi importanti in cui dirigerci cercando, al contempo, nuovi indizi e informazioni con cui avanzare nella storia e completare così il caso in cui ci saremo lanciati.

I primi momenti in-game sono quantomeno destabilizzanti e neanche il tutorial presente è riuscito a metterci totalmente a nostro agio; riuscire a prendere confidenza con la struttura ludica ha richiesto tempo, padroneggiare le meccaniche presenti a necessitato un po’ di pazienza e nel mentre che tentavamo di muoverci agilmente tra i menù non è mancata qualche imprecazione, ma una volta esplorato il corpus della produzione siamo riusciti a districarci al suo interno senza troppi problemi. Parlando di elementi RPG, la nostra protagonista presenterà varie statistiche – quali carisma, destrezza e percezione – che più saranno elevate, più ci assicureranno la riuscita dei diversi enigmi che affronteremo, il tutto ovviamente affiancato da punti esperienza ottenibili vincendo scontri o completando puzzle attraverso i quali salire di livello. Ogni caso, inoltre, potrà essere affrontato in vari modi e a seconda delle nostre scelte le situazioni che andranno presentandosi potrebbero venire completamente stravolte, con finali multipli per ogni investigazione che saranno determinati dal nostro comportamento e dalle nostre azioni. Proprio in tal senso, le varie missioni che potremo affrontare si sono rivelate decisamente piacevoli e sufficientemente intricate, con qualche colpo di scena interessante affiancato da incontri inaspettati che hanno contribuito ad aggiungere all’esperienza quel pizzico di pepe in più che non guasta mai. Detto questo, essendo di fronte a un’opera ancora in Early-Access, sono molti i dubbi che riguardano il numero di casi che sarà possibile affrontare e, conseguentemente, la longevità che il titolo riuscirà a sfoggiare. La speranza, ovviamente, è che il prodotto finale si riveli sufficientemente vario e ricco di contenuti.

Scontri a suon di click

Nel calderone di World of Horror non mancherà poi neanche un sistema di combattimento a turni che andrà presentandosi quando un nemico tenterà di farci la pelle, situazioni durante le quali sarà essenziale sfruttare ogni mossa e oggetto che avremo nel nostro inventario. Di turno in turno, infatti, potremo eseguire un certo numero d’azioni offensive e difensive che saranno determinate dai “punti azione” a nostra disposizione. Attacchi particolarmente forti richiederanno molti punti mentre mosse basilari saranno meno esose e potranno permetterci di compiere più azioni, il tutto ovviamente a discapito della potenza d’attacco. Il risultato che viene così a presentarsi è un combat-system semplice ma efficace e che, vuoi anche per il numero di combattimenti attentamente centellinati, diverte e stuzzica le capacità strategiche dell’utente. State attenti, però, poiché il gioco è piuttosto punitivo e la presenza del permadeath vi costringerà a ricominciare da capo nel caso in cui doveste giungere prematuramente ai titoli di coda.

Da un punto di vista squisitamente grafico, l’esperienza rievoca con estrema forza gli orrori visti con le opere di Junji Ito nel character design delle creature e nella creazione d’ambientazioni sempre affascinanti e oscure. Al contempo, però, il peculiare stile grafico spiccatamente rétro che si è voluto adottare contribuisce a smorzare l’effettiva sensazione di paura che il gioco vorrebbe trasmettere – vuoi anche per una colonna sonora 8-bit chiptune sicuramente ben fatta ma che mal si sposa in un contesto horror – e il tutto affiancato da una gran quantità di testi non doppiati e disponibili unicamente in inglese. Ci teniamo infine a lasciare una piccola postilla conclusiva per quanto riguarda la pulizia del codice, il quale per ora necessità ancora parecchio lavoro; in più di un’occasione ci è infatti capitato di eseguire una qualche azione che ha portato a un imprevisto crash del gioco, problematiche che speriamo di vedere risolte prima della release definitiva. World of Horror è insomma un progetto dallo spiccato carisma che ha saputo mostrare ben più di qualche freccia al suo arco, ma attualmente sono ancora tante le domande e i dubbi che ruotano attorno alla produzione. Per ora non possiamo far altro che attendere speranzosi e vedere come il team porterà avanti lo sviluppo della sua creatura.

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Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.