Quasi tre anni or sono i bravissimi ragazzi di Fatshark pubblicavano il loro primo grande esperimento: Warhammer: End Times – Vermintide, titolo frenetico e caotico che conquistò i giocatori a metà. Scopriamo dunque se Warhammer: Vermintide 2 è riuscito laddove il primo non ha saputo arrivare.
Prologo
La storia di questo secondo capitolo della serie riprende dopo le vicende del suo predecessore, quando anche gli ultimi baluardi della resistenza imperiale nella città di Ubersreik vengono sopraffatti dall’immensa legione di ratti. In questa sconfitta troviamo anche i cinque eroi che vengono catturati e portati a marcire in una delle ultime fortezze oscure degli Skaven, Helmgart. Sarà l’eroe imperiale Marcus Kruber a raccontare ai giocatori le ultime vicende e a introdurli nel tutorial iniziale. Scopriremo subito che gli uomini ratto hanno stretto un subdolo patto con i seguaci di Nurgle, per sbarazzarsi ancora più velocemente di tutta la resistenza imperiale che li fronteggia. Il nostro gruppo di eroi riesce a scappare dalle grinfie del nemico grazie all’intervento di Olesya Pimenova, una maga già apparsa nel primo capitolo della serie, e trova riparo in una rocca abbandonata che farà da ritrovo lungo tutte le vicende di gioco.
Un’evoluzione a tutto tondo
Warhammer: Vermintide 2 è sicuramente un gioco migliore del primo sotto ogni punto di vista, a partire dal gameplay fino ad arrivare all’aspetto grafico, che è davvero di altissimo spessore. La prima differenza tra il primo e il secondo capitolo che incontriamo è che finalmente i giocatori potranno scegliere autonomamente con quale personaggio giocare. Questa libertà, ovviamente, dà quel tocco di varietà in più che ci si aspetta, ma purtroppo viene frenata dal fatto che i livelli che si guadagneranno in gioco saranno assegnati ai personaggi e non al profilo dei giocatori. Questo vuol dire che se iniziamo utilizzando spesso e volentieri due personaggi differenti, sarà difficile nel mezzo della nostra avventura iniziare ad utilizzare un terzo personaggio che dovrà combattere con equipaggiamenti, abilità e livelli bassi. Far crescere bene il vostro eroe in questo nuovo capitolo è veramente fondamentale, perché ogni tot livelli si sbloccheranno delle abilità passive che garantiranno agli eroi dei boost notevoli in game, come l’aumento di statistiche di forza, di agilità o addirittura la possibilità di portare con sè più munizioni. La vera e interessante novità riguarda il sistema di “carriere” che ognuno dei cinque eroi possiede. Esistono tre diverse classi che modificano gli eroi non solo nell’aspetto esteriore, ma anche nelle abilità e nella possibilità di utilizzare o no alcuni pezzi d’equipaggiamento adatti alle nuove abilità. Questa piccola parte RPG permetterà ai giocatori di decidere se utilizzare l’Elven Kerillian come una “Waystalker“, capace di sparare frecce in rapidissima successione, oppure prendere la via di “The Handmaiden“, che invece prediligerà gli attacchi corpo a corpo. Accanto a ogni classe poi vi saranno tantissime piccole sfaccettature che legheranno l’albero dei talenti innati agli effetti positivi o negativi della via che i giocatori decideranno di prendere nelle lunghe battaglie.
A migliorare di gran lunga, inoltre, è stata anche la varietà di nemici che incontreremo in battaglia. Il primo titolo della serie venne criticato ampiamente per questo aspetto, che è stato sicuramente implementato dagli sviluppatori. Già solo l’aggiunta dell’esercito del Chaos non può che migliorare la realizzazione del gioco, ma nelle lunghe sessioni di combattimento i giocatori potranno incontrare davvero di tutto. Passeggiare tra le orde dei nostri nemici sembrerà come aprire i codec degli eserciti pubblicati da Games Workshop, gli Skaven, come nel gioco da tavolo, manderanno a morire migliaia di schiavi, bombardando i nemici a distanza con gli insidiosi cannoni Warp. Troveremo i più pericolosi Ratti d’Assalto in versione con alabarda o con spada e scudo. Torneranno i Globardieri del Vento Venefico, capaci di riversare tra le nostre fila delle nubi di fumi acidi, e gli ultimi e strabilianti Ratling Gun, enormi toponi armati di mitragliatrici che già avevano impressionato i giocato sui tavoli da gioco, capaci di infliggere tantissimi danni. Immancabili poi nella loro putrida veste troveremo i Monaci della Peste e i Ratti dei Vicoli, i migliori assassini dell’esercito di ratti che punteranno velocemente l’eroe più vicino. Dalla parte più brutale del Chaos, invece, troveremo i predoni armati con spade, mazze e scudi: la fanteria pesante, i guerrieri armati d’ascia e i possenti Prescelti. Tra le novità migliori poi ci saranno i Leech, negromanti capaci di immobilizzare i giocatori e succhiare loro tutta l’energia vitale e i Blightstormer, che invece evocano un tornado di magia. Per quanto riguarda invece i boss di intermezzo gli Skaven potranno contare sul pericoloso Rattogre, il ratto più grosso e pericoloso che c’è, che troveremo sia corazzato che in versione lanciafiamme warp. Mentre per le immense forze del Chaos troveremo Il Bile Troll, l’ultima creatura di Nurgle sudicia e disgustosa come solo un seguace di Nurgle può diventare.
Per quanto concerne il comparto grafico, non c’è proprio nulla da dire: i ragazzi di Fatshark sono stati davvero grandi. D’altronde c’era da aspettarselo, ma possiamo dirvi con piena tranquillità che le bellissime ambientazioni create dalla Games Workshop sono state fedelmente riprodotte in ogni livello di gioco. La grafica a volte può lasciarvi a bocca aperta se paragonata a quella del primo capitolo; alcuni scorci sono incredibili e in ogni luogo respiriamo quella che è la lunga storia del mondo di Warhammer. La stessa bellezza la ritroviamo nelle lunghe battaglie, perché i ratti in gioco e le enormi bestie che incontriamo hanno un livello di resa di altissimo livello e riescono a rapire ogni fan della serie di giochi da tavola e non, rendendo la grafica un vero punto di forza del gioco. I giocatori potranno essere pervasi da una perenne frenesia che li guida tra un livello e un altro, continuando imperterriti ad affrontare nemici e boss fight. Anche la mappa non è da sottovalutare, perché con l’avanzare dei livelli gli utenti dovranno studiarla attentamente per poter erigere delle difese o delle strategie vincenti. Inoltre ogni piccolo anfratto potrà celare qualche bella sorpresa per tutti quei giocatori che cercano qualche sfida in più, perché la cattura di Tomi o Grimori, oltre a permettere di ricevere un bottino molto più ricco a fine livello, serberà loro grossi svantaggi. Raccogliendo un tesoro ed equipaggiandolo, infatti, si abbasserà drasticamente la barra della vita del personaggio e le sue statistiche.
Conclusione
Warhammer: Vermintide 2 è un gioco che tutto sommato consiglierei a tutti gli amanti dell’universo Games Workshop e non. Il titolo ci ha fatti contenti e ci ha convinti sotto quasi tutti gli aspetti perché, se verrà sostenuto a dovere dalla software house con contenuti sempre nuovi, i giocatori saranno invogliati a percorrere più di una singola run, anche se ad oggi la godibilità scema via via con il tempo trascorso: falcidiare orde di mostri, infatti, è sì bellissimo, ma alla lunga qualcuno potrebbe anche stancarsi. La grafica è uno dei punti di forza del gioco anche se quando lo scenario si riempie di nemici a volte mostra il fianco, così come il comparto narrativo, che poteva essere più ispirato, mentre al momento risulta solamente una voce che tiene uniti i punti di una storia che stenta a prendere il volo.