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Valerian e la città dei mille pianeti Recensione

01 Distribution ci porta al cinema, accompagnati da un redivivo Luc Besson, il regista francese famoso per le perle come Leon e Nikita: Valerian e la città dei mille pianeti è un’idea tanto originale quanto ambiziosa. Portare sul grande schermo un fumetto degli anni settanta, non deve essere stato uno scherzo ma d’altra parte, se dietro alla telecamera non c’era un novellino, davanti non si sono certo risparmiati i pezzi da novanta e qualche giovane che sgomita per arrivare alle vette del successo.

Mille Pianeti, Un Unica Città

Alpha: la città dei Mille Pianeti è una stazione spaziale costruita dai terrestri per unificare il nostro pianeta sotto un unico vessillo. Nel corso degli anni, o dei secoli per meglio dire, la stazione spaziale ha orbitato nello spazio accanto alla Terra e nel tempo altre civiltà aliene sono giunte, da subito ansiose di condividere conoscenza e pace. Quando la stazione è divenuta troppo grande per essere solo un porto spaziale, le generazioni che l’abitavano hanno deciso di prendere il “largo” e portare Alpha nel cuore dell’universo: in quattrocento anni, sono stati percorsi ben un miliardo di chilometri dalla Terra ed ora la città conta oltre trentamila abitanti, di cui circa il trenta percento umani che mantengono l’ordine come forza di polizia intergalattica; è di questo che si occupano Valerian (Dane DeHaan) e Laureline (Cara Delevingne), sono a tutti gli effetti agenti federali intergalattici. Dei due il ragazzo è sfrontato, sicuro di sé e preparato ad ogni evenienza mentre la ragazza è più seria, fredda e calcolatrice ma, al contempo non perde quel fascino da ragazzina che la contraddistingue: potremmo dire che si tratta di una guerriera implacabile dal cuore tenero. Senza svelarvi altro sulla trama, sappiate che i nostri eroi saranno chiamati a risolvere un mistero che avvolge il cuore di Alpha, fitto di segreti e zone grige.

Poliziotti e Cantanti nelle mani del Regista Francese

Come dicevamo poche righe più su, sappiamo che questo film scritto e diretto da Luc Besson, prende vita dalle pagine del fumetto originale di Pierre Christin, disegnato da Jean-Claude Mézières, intitolato Valerian e Laureline. La graphic novel colpì fin da subito il regista, che dichiara:

“Da giovane, mi innamorai di Laureline da subito: era un personaggio nuovo, negli anni settanta non si era mai vista una donna forte come lei; sognavo di essere Valerian e volare nello spazio con lei”

E’ bello vedere come i sogni possano diventare realtà: Dane DeHaan interpreta alla perfezione il suo ruolo, lo avevamo già visto nei panni di Harry Osborne in The Amazing Spider-Man: Il Potere di Electro, qui il giovane protagonista si conferma un ottimo attore, capace di portare davvero nel ventunesimo secolo un personaggio pensato quasi sessant’anni fa. Cara Delevigne non è certo da meno rispetto al suo collega: bravissima e bellissima, riesce sempre a stregare non per il suo fisico da modella e nemmeno per le sopracciglia, quanto piuttosto per la sua espressività e la forza che mette in ogni scena; non c’è che dire, i due sono una squadra perfetta, sotto tono invece Clive Owen che, nei panni di un generale intergalattico, non rende affatto l’idea: poco credibile e molto di contorno. Bellissima la performance di Rihanna, che presta carne e ossa alla mutaforma Bubble.

Mille Pianeti: Mille Emozioni

Il film è davvero lungo, dura due ore e diciassette minuti circa: un tempo che potrebbe scoraggiarvi all’ingresso in sala, eppure vi garantisco che passano in fretta grazie al ritmo della pellicola, al giusto connubio tra scene d’azione per nulla banali, a una trama serrata che scorre senza problemi e a una narrazione ben congenita, che permette allo spettatore di conoscere tutto (o quasi) su Alpha e che concede generosi dettagli sulla vita e le esperienze dei protagonisti. Potremmo considerare Valerian, come l’evoluzione diretta de Il Quinto Elemento: azione, fantascienza e un’ottima caratterizzazione dei personaggi principali; i tempi sono cambiati dagli anni novanta e l’eroe sfrontato che deve salvare la donzella in pericolo (Bruce Willis e Milla Jovovich nel film sopracitato), lasciano il posto ad una coppia nettamente più giovane e dinamica, capace di divertire con battute al momento giusto e di emozionare con il giusto mix di azione e pathos. Visivamente, il film è sensazionale: descrizione accurata e non stucchevole di tutto il mondo che circonda i protagonisti, tanta biodiversità dunque un tripudio di razze aliene (oltre tremila specie), effetti di luce mozzafiato e scene ad ampio spettro che lasciano spaziare la vista, permettendoci di cogliere anche dettagli nascosti sullo sfondo. Le musiche di Alexandre Desplat che accompagnano e amalgamo alla perfezione le scene, rendono Valerian un film che potrebbe dare origine a una vera e propria serie TV o una trilogia fantascientifica di tutto rispetto. La pellicola è anche una dedica silente al padre di Luc Besson, grande appassionato di fantascienza, così come leggiamo alla fine del film.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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