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Twitch: streamer prende di mira un locale a Milano, social in rivolta

Negli scorsi giorni si è verificato uno spiacevole episodio in cui uno streamer di Twitch ha scatenato i social in un grosso attacco mediatico a un locale di Milano, il Crazy Cat Cafè.

Per chi non avesse avuto occasione di andarci, si tratta di un piccolo bistrot dove i clienti possono consumare le loro ordinazioni in compagnia dei gatti che sono ospitati tra le 4 mura, giocando con loro, accarezzandoli ma senza recare disturbo. A raccontare l’accaduto è stata proprio la stessa titolare del Crazy Cat Cafè tramite un post sui social: lo streamer in questione, di cui non faremo il nome nel rispetto delle volontà della donna, si è presentato sul posto lo scorso 16 giugno.

Si tratta di un content creator che propone delle dirette IRL in cui i follower possono interagire facendo donazioni e proponendo azioni da svolgere spesso con comportamento molesto. Al fastidio portato ai clienti e ai gatti sono sopraggiunte continue telefonate inopportune al Cafè da parte dei follower dell’uomo.

A seguito degli atteggiamenti che minavano la tranquillità della clientela, lo streamer di Twitch recatosi al locale di Milano è stato allontanato, e gli è stato chiesto di non tornare più.

Twitch Crazy Cat

Purtroppo, come racconta la titolare nel suo post, da quel giorno sono cominciate ad arrivare su Google innumerevoli recensioni negative non veritiere da parte della community dello streamer, a dimostrazione dell’influenza che può avere un personaggio del web sugli appassionati e sul loro modo di agire.

Siamo a tre settimane dalla riapertura dei locali dopo mesi di costrizioni dovute alla pandemia e un attacco del genere ha messo in seria difficoltà il Crazy Cat Cafè.

Fortunatamente, la richiesta di aiuto sui social da parte del locale è stata accolta da un gran numero di utenti. Oltre a coloro che sono già stati clienti del Cafè e altri utenti che hanno proposto delle soluzioni al caso, non ha tardato ad arrivare il sostegno di molti altri streamer di Twitch, che hanno espresso il disappunto nei confronti della persona in questione.

Come si legge nel post, una realtà ancora piccola come questa non dovrebbe essere bersaglio di derisione, soprattutto in un momento come questo in cui molti stanno faticando per rimettersi in sesto.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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