Se pensiamo alla Polonia le prime cose che ci vengono in mente sono l’invasione tedesca che diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale, il patto di Varsavia e la patria del defunto papa Giovanni Paolo II. Negli ultimi anni si è però rafforzata l’idea di un Paese che ha dato i natali ad alcune software house di rilevante importanza, prima tra tutte CD Projekt RED che è riuscita a dare vita a una delle saghe GDR più apprezzate di sempre, The Witcher. E in un clima tanto favorevole allo sviluppo di videogiochi nasce Event Horizon, una software house indipendente che, spinta da quest’ondata di creatività, è riuscita a proporci un titolo innovativo che fonde gli elementi tipici dei giochi di ruolo con quelli degli strategici, Tower of Time. Seppur di mondi fantasy l’universo dei videogiochi di ruolo sia sempre stato pieno, e lo stesso si possa dire di civiltà corrotte dal potere che si sono lanciate nel turbine senza fine dell’autodistruzione, questo titolo riesce a sfruttare tali elementi come mera cornice a quello che in realtà è il suo punto di forza, un gameplay fresco e innovativo che dà nuova linfa a un genere ormai saturo di idee. Ma andiamo a scoprire assieme perché Tower of Time ci ha così tanto entusiasmato.
Una trama un po’ scontata, ma dal forte appeal
Il mondo è ormai in rovina, la corruzione ha devastato ogni cosa e sono poche le aree che ancora non risentono di questa nefasta calamità: come piccole oasi nel deserto, queste danno vita a insediamenti sporadici, ma le leggende narrano che molto tempo prima le terre di Artara erano fiorenti e i suoi abitanti vivevano nelle comodità concesse dalla fusione tra tecnologia e magia. Purtroppo di quell’epoca sono rimaste solo delle rovine, ma un giovane ragazzo, durante una battuta di caccia, si imbatterà in una strana torre che nessuno aveva mai notato, perché completamente capovolta all’interno del suolo. Qui una grande forza modificherà il suo destino, legando la sua vita a quella della torre stessa e, dopo aver condizionato le sue azioni. Essa lo costringerà a tornare in quel luogo solo successivamente, quando trovato il suo posto nel mondo sarà in grado di ottenere il potere della Torre del Tempo. Ed è così che anni più tardi il giovane, ormai diventato uomo, partirà alla volta della torre con una piccola delegazione e, scendendo nelle sue profondità allo stesso modo in cui Dante discese negli inferi, scoprirà perché la corruzione ha devastato il mondo in cui vive.
Come detto inizialmente, l’incipit della trama è forse un po’ scontato e non troppo diverso da ciò a cui negli anni il genere fantasy ci ha abituati. I ragazzi di Event Horizon hanno però usato un piccolo stratagemma che permette al giocatore di immergersi meglio all’interno della storia. Il protagonista sarà infatti l’unico in grado di interfacciarsi con il potente artefatto situato alla base della torre e grazie alla sua magia potrà vedere, sentire e parlare attraverso i membri della sua delegazione. Grazie a questa cornice il giocatore sarà portato a immedesimarsi maggiormente nel suo ruolo, impersonando non gli avventurieri che esploreranno la torre, ma bensì chi li comanda.
Il primo passo all’interno della torre
Iniziando la propria partita il giocatore dovrà prendere la sua prima e importante decisione: scegliere la difficoltà. Grazie a cinque diversi livelli di sfida l’utente potrà decidere come avvicinarsi a Tower of Time: potrà infatti scegliere in base alle proprie capacità e al proprio stile di gioco come approcciarsi alla partita. Da qui la vostra “visita” all’interno della torre avrà inizio.
Grazie a una visuale isometrica l’utente potrà muovere con semplicità il proprio contingente all’interno della Torre del Tempo esplorando in lungo e in largo il piano, quantomeno fino a quando non si imbatterà in uno dei tanti mostri presenti al suo interno. Un breve caricamento vi introdurrà in quella che sarà a tutti gli effetti la parte più importante del gioco: il combattimento.
Qui il giocatore dovrà prendere delle decisioni strategiche importanti: ogni combattente sotto al vostro comando infatti avrà abilità peculiari che ne determineranno la posizione sul campo di battaglia. Ognuno dei vostri eroi potrà sfruttare fino a quattro diverse tecniche per contrastare i nemici, facilmente selezionabili attraverso i tasti Q-W-E-R. Seppure potrebbe sembrare facile controllare due personaggi contemporaneamente, lo stesso non sarà quando sotto il vostro comando ci saranno quattro diversi eroi: proprio per questo motivo gli sviluppatori di Event Horizon hanno implementato una funzione di Pausa/Slow Motion che permette al giocatore di scegliere con calma la migliore strategia per quel combattimento.
Cadere nella monotonia delle battaglie sarà pressoché impossibile: infatti saranno disponibili diverse tipologie di arene, che cambieranno in base al mostro che dovrete affrontare. Passerete quindi dal classico “sconfiggi tutti i nemici”, al “chiudi tutti i portali” o al “difendi le torrette di guardia”. In ogni caso, al termine del combattimento riceverete oggetti, gemme e, cosa più importante, denaro.
Quando i soldi fanno la felicità…
La quasi totalità dei GDR ci ha insegnato che uccidere mostri e completare missioni ci permette di guadagnare esperienza utile per aumentare il nostro livello, permettendoci così di disporre di nuove abilità e di ampliare le nostre capacità. Questo non vale però per Tower of Time. L’unico modo per aumentare il livello dei propri eroi è infatti quello di allenarli nelle apposite strutture presenti nell’accampamento. Per farlo il giocatore dovrà disporre di un quantitativo sempre crescente di denaro, fattore di non poco conto considerato che l’oro trovato per i vari livelli della torre sarà limitato. In questo modo viene imposto all’utente di scegliere con cura quale degli eroi potenziare in base alle esigenze strategiche richieste dal momento. I semplici soldi però non vi porteranno lontano: infatti oltre al vil denaro Tower of Time richiederà al giocatore di recuperare degli specifici saggi ricchi di antichi insegnamenti con i quali aumentare il level cap dei propri eroi.
Mediante questa strategia gli sviluppatori si assicurano che i livelli tra i diversi eroi non siano mai sproporzionati e, al contempo, spingono intelligentemente il giocatore a visitare tutti gli anfratti nascosti di ogni singolo livello, aumentando così esponenzialmente la longevità di questo titolo.
Abbiamo finora solo accennato qualche parola sulle abilità, ma è giusto approfondire anche questo punto. Inizialmente gli eroi avranno accesso a sole tre tecniche di combattimento e con l’aumentare del livello guadagneranno dei punti per sbloccarne altre. Ogni abilità potrà essere però potenziata secondo uno schema ad albero strutturato da un filone principale e da due ramificazioni diverse, che permetteranno di variare sensibilmente l’utilizzo di tale abilità. Danni maggiori o consumo ridotto di mana e cooldown della tecnica più veloce? Danni ad area o aumento sensibile dei colpi critici? Starà all’utente scegliere come personalizzare le proprie tecniche, adattandole perfettamente al proprio stile di gioco e alle continue sfide a cui sarà sottoposto.
…Ma non del tutto
Come detto qualche paragrafo fa, al termine dei combattimenti riceverete anche delle gemme, ma a cosa servono? Tower of Time, a differenza dei più comuni giochi di ruolo, ha deciso di non implementare un mercato per la compravendita di oggetti: non sarà infatti presente il classico negozio dove vendere tutto il ciarpame ottenuto all’interno della torre, ma al suo posto troveremo un umile fabbro che vi permetterà di smontare tutti gli oggetti inutili creando un quantitativo variabile di gemme. Queste in base alla loro rarità potranno essere trasmutate per creare armi e armature per proseguire nell’esplorazione, utilizzate per migliorare gli armamenti già posseduti o, in alternativa, per incantarli con potenti magie trovate nella Torre del Tempo.
Scegli il tuo destino
Negli ultimi anni, all’interno dei giochi di ruolo, il giocatore è stato abituato a prendere decisioni difficili che cambieranno per sempre il destino dei suoi eroi. Spesso però queste scelte si rivelano marginali o sono visibili solo negli atti finali dell’opera e non incidono particolarmente sul rapporti interpersonali della propria squadra. Tower of Time invece vuole differenziarsi da questo standard e lo fa egregiamente: grazie a un interessante sistema di allineamento, fa sì che gli scontri verbali tra i membri del proprio contingente influiscano sul loro umore, ripercuotendosi ovviamente anche sul campo di battaglia. Favorire la scelta di un personaggio rispetto a un altro aumenterà una determinata statistica, ma al contempo ne diminuirà un’altra. Per esempio in un conflitto, dando ragione all’arciera anziché al mago, tutti gli eroi guadagneranno un piccolo boost alla velocità di attacco, ma di controparte otterranno un malus alla rigenerazione del mana. Questo metterà a dura prova le intenzioni del giocatore facendolo scegliere tra la risposta secondo lui più sensata e quella strategicamente più utile.
Un commento a mente fredda
Se avete letto fin qui avrete sicuramente capito il valore di questo gioco, ma è possibile che non ci sia nulla di imperfetto in Tower of Time? Sfortunatamente anche questo titolo presenta qualche difetto e, anche se molti sono trascurabili, una cosa proprio non ci va giù: la mancata localizzazione in italiano. Lo so perfettamente che seppur bellissima, la nostra lingua madre non è numericamente conosciuta come l’inglese, lo spagnolo o il francese, ma la mancata traduzione dei testi presenti in questo gioco non aiuta sicuramente tutti coloro che non masticano bene l’inglese. Tower of Time, oltre a offrire una trama elaborata e degna di un gioco di ruolo europeo, è infatti un titolo molto tecnico e, per sfruttare alla perfezione tutte le possibili strategie d’attacco, il giocatore ha bisogno di comprendere precisamente cosa fa una determinata abilità e tutte le sue variabili. Proprio per questo motivo la scelta di non localizzare questo gioco potrebbe rivelarsi un vero e proprio ostacolo per tutti coloro che hanno difficoltà con le lingue straniere.
Riassumendo, Tower of Time, proprio come un mulinello, riesce ad attrarre il giocatore e a rapirlo, intrappolandolo in un vortice di goduria senza fine composto da una buona trama, da combattimenti strategici ben congegnati e da un livello di sfida sempre crescente. Con un design grafico semplice, quasi cartoonesco, riesce a essere bello e al contempo funzionale, adattandosi anche a configurazioni PC un po’ obsolete senza presentare cali di frame rate percettibili. La colonna sonora poi, molto epica, riesce a trasportare il giocatore all’interno di quel mondo fantasy ormai in rovina, creando la giusta atmosfera per apprezzare fino in fondo l’opera. L’unico vero neo sta proprio nella mancanza di una traduzione nella nostra lingua madre, caratteristica che avrebbe sicuramente portato questo titolo un passo più avanti nel difficile cammino verso la perfezione.