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The Walking Dead 11 – Recensione del mid-season finale episodio 16

Siamo arrivati così al secondo Mid-Season Finale di questa stagione numero 11 di The Walking Dead e dopo la recensione dell’episodio numero 15, siamo pronti per parlare per l’ultima volta di questa saga, prima di una lunga pausa verso l’ultima parte di stagione – che potrebbe durare fino al prossimo ottobre. L’ultima stagione, come sappiamo, è composta da ben 24 episodi divisi in tre tranche da 8, di cui è appunto appena terminata la seconda. In questo episodio 16 ritroviamo aperte tutte le sotto-trame che l’ultima stagione sta gestendo, in un Commonwealth sempre più minato dai movimenti nati all’interno. Non solo una presunta Resistenza di cui ancora non sentiamo parlare abbastanza se non tramite quel famoso cameriere che è impazzito durante un evento organizzato da Pamela Milton, la governatrice della Comunità, ma anche un ristretto gruppo di nostri eroi, Connie e sorella, Eugene, Max, Carol, Ezekiel e Magna che indagano dall’interno. Sempre più oscurità sta venendo a galla e lo stesso Mercer, il capo della sicurezza, sembra non essere più sicuro della bontà del grande progetto di Pamela Milton.

Intanto, Lance Hornsby, il suo secondo, è sempre più spinto verso le sue mire espansionistiche, che includono le comunità di Alexandria, Hilltop e Oceanside. I cittadini della prima comunità sono ormai inglobati nel Commonwealth stesso, ma Maggie resiste ancora e si è voluta opporre allo stesso Daryl, diventato ormai un soldato alle dipendenze di Mercer, insieme a Rosita. Gli ultimi episodi hanno trattato anche il ritorno di Negan, insieme alla moglie Annie, della comunità che si era opposta ad una squadra del Commonwealth durante un attacco per un presunto furto di armi, che invece era stato condotto da Leah, ex compagna di Daryl ed ultima sopravvissuta del gruppo dei Mietitori, che abbiamo conosciuto nel primo terzo di stagione.

the walking dead 11

The Walking Dead 11 – parte due, un finale poco convincente

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per un finale di serie esplosivo, non siamo veramente in grado di dare la nostra opinione completa, come se rimanesse un giudizio sospeso. Sì, perché sembra che ci sia troppa fretta di chiudere la storia, ma scarsa attenzione nel farlo in maniera adeguata. Molte situazioni infatti rimangono ancora poco approfondite, mentre se ne introducono di nuove, rubando tempo. In ogni caso, Hornsby decide inspiegabilmente di assoldare Leah nonostante sia la responsabile del furto che voleva perseguire, per attaccare il gruppo di Alexandria e quella che ha inizio sarà una nuova ennesima guerra in cui i nostri protagonisti sembrano in immenso svantaggio.

Senza andare troppo oltre per non fare spoiler, fermiamoci qui, perché ci troviamo un po’ sempre nella stessa situazione. Un nuovo cattivo: Lance Hornsby, dipendente della via di mezzo tra leader e villain Pamela Milton, che vuole espandersi e conquistare territorio. Diventa spietato come tanti leader che abbiamo già conosciuto in precedenza (anche lo stesso Rick Grimes) anche se inizialmente non sembrava esserlo. Uno scontro scontatissimo tra Leah e Maggie, molti dialoghi banali e Negan che non si riprende lo spazio che si merita. Insomma, niente di molto convincente, ma un semplice episodio di transizione, per una serie che ormai è a soli otto episodio dal definitivo finale. Nel contorno inspiegabile per cui tutti i nostri personaggi abbiano deciso di non far davvero parte di una comunità che conta cinquantamila abitanti, ma di volersi opporre ad essa o comunque a non viverci normalmente, solamente il ritorno di Rick potrebbe dare un degno finale a un viaggio che dura ormai da più di 10 anni. Ne parleremo con la recensione del primo degli otto episodi finali di The Walking Dead 11, che sarà pubblicato sempre su Disney+.

The Walking Dead 11: episodio 16

6

Episodio che chiude un capitolo a suo modo importante, ma in maniera non convincente e troppo telefonata. Siamo ancora lontani dal clamoroso finale che tutti aspettiamo, eppure mancano così pochi episodi che bisognerebbe iniziare a preoccuparsi...

Claudio Baldacci
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.

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