Come tutti sappiamo la localizzazione di molti JRPG in genere è alquanto lenta, e spesso e volentieri molti prodotti non arrivano neanche in occidente; fortunatamente però, questo non è il caso di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel. Il titolo infatti è uscito nel lontano 2013 in Giappone, primo di una trilogia che vedrà l’uscita del suo ultimo capitolo nel 2016 (ovviamente nel paese del Sol Levante). Nonostante però The Legend of Heroes sia un brand che va avanti dal 1989, questo gioco aprendo una trilogia ci introduce dei nuovi personaggi, raccontandoci le loro vicende contestualizzate all’interno del vasto impero di Erebonia, facente parte del continente di Zemuria. Gli sviluppatori di Nihon Falcon ci sapranno far immergere fin da subito in questo mondo a metà fra medievale e steampunk, facendoci appassionare ai personaggi e alle loro vicende. Ma andiamo dunque a conoscere il nostro protagonista, Rean Shwarzer, uno studente che si ritrova catapultato nella prestigiosa accademia militare di Thors, dove è stato convocato insieme ad altri 8 ragazzi per prendere parte al progetto sperimentale chiamato Classe VII. Questa sezione dell’istituto ha la particolarità di essere formata da membri di tutte le estrazioni sociali, mentre in tutto il resto dell’impero non è così, all’interno di Erebonia vi è infatti una marcata distinzione fra gli aristocratici e le persone comuni, che si riflette in un aspro scontro politico che farà da contorno alla nostra avventura. Ovviamente fra i personaggi principali troviamo un po’ tutti gli stereotipi tipici giapponesi, dal ragazzo altezzoso a quello arrogante, fino alla ragazza piccola e “kawaii”, starà a noi scegliere, un po’ in stile Mass Effect, con chi relazionarci di più in modo da stringere legami più forti da sfruttare in battaglia.
E qui arriviamo al combat sistem, ovviamente considerando il tipo di gioco ci troveremo spesso a combattere contro creature più o meno forti e dunque il sistema di combattimento è un dato da tenere molto in considerazione per valutare il titolo. Ci troveremo di fronte un classico sistema a turni, con tanto di barra sulla destra per l’ordine di attacco. Fra le opzioni di combattimento troviamo oltre alle classiche voci attacca, oggetti, fuga, anche le crafts (usabili tramite i CP), abilità uniche del personaggio che si acquisiranno coi livelli e le arts (usabili tramite gli EP), magie che potremo personalizzare dal menu di gioco, tramite delle orbs (sfere) da inserire nel nostro ARCUS, dispositivo che ha a disposizione ogni studente. Riprendendo il tema dei legami fra i personaggi troviamo anche la possibilità di effettuare dei combat links, permettendoci di effettuare attacchi simultanei con i nostri studenti, forti a seconda del livello del loro legame. Ultime ma non per importanza sono le S-Crafts, potentissime mosse speciali che consumano tutti i nostri CP e che ogni personaggio sbloccherà ad un certo punto della trama. Tutto questo insieme di regole può sembrare complicato ma il gioco ci introdurrà tutte le meccaniche con molta calma, in modo da farcele assimilare al meglio.
Parlando invece del reparto tecnico del gioco tocchiamo un tasto leggermente dolente. Sebbene infatti gli sviluppatori abbiamo costruito una trama magistrale, orchestrata alla perfezione, con un gameplay allo stesso tempo classico e innovativo, sotto il punto di vista grafico il gioco arranca. Certo dobbiamo pensare che si tratta di un titolo del 2013, ma le texture ambientali certe volte peccano davvero tanto, rischiando di rompere la magia che ci fa immergere nel mondo di Zemuria. I personaggi sono leggermente più curati, ma comunque i modelli rimangono squadrati e le animazioni lasciano un po’ a desiderare. Tutt’altro discorso invece quando si parla di comparto audio. La colonna sonora è magistrale, con musiche ed effetti sonori ben curati e con un doppiaggio praticamente perfetto, se non fosse che inspiegabilmente in alcuni dialoghi è assente. Possiamo però giustificare la produzione data la mole immensa di dialoghi che compongono il titolo. Se infatti non siete pratici con la lingua inglese il gioco potrebbe risultarvi alquanto ostico in quanto è l’unica lingua disponibile, sia per le voci che per i menu e tutto il resto. Una nota positiva riguarda i viaggi rapidi, che ci consentiranno di spostarci nelle varie parti di una città senza alcun caricamento. Per quanto riguarda la componente longevità, beh avrete pane per i vostri denti, nonostante il gioco abbia quattro difficoltà, per completarlo in modalità normale avrete bisogno di un’ottantina di ore, ma se mettete in conto di voler esplorare ogni luogo in ogni angolo allora il tempo di gioco aumenta notevolmente. I dungeon sono di complessità crescente ma gli elementi alla fine vengono semplicemente rimescolati quindi a lungo andare potremmo riscontrare alcuni cenni di ripetitività.
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è disponibile per PlayStation 3 e PlayStation Vita, con una funzione di cross-save che ci permette di portarci dietro la nostra avventura ovunque noi vogliamo. Sfortunatamente però il gioco non ha cross-buy quindi se vogliamo sfruttare la sopracitata caratteristica dobbiamo possedere, ed acquistare quindi, due copie del titolo.