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The Last of Us: Part II, Neil Druckmann non credeva nel successo del titolo

Recentemente, Neil Druckmann ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’atteso The Last of Us: Part II. Druckmann non credeva che il primo capitolo della serie Naughty Dog avrebbe avuto successo e, anzi, non era per nulla contento del lavoro svolto. Con il tempo ha però dovuto ricredersi e ad oggi si dice soddisfatto del proprio lavoro, dichiarando che alcuni fan del titolo hanno preso d’esempio la determinazione della software house nel rappresentare così apertamente l’omosessualità della protagonista Ellie, per trovare il coraggio di fare coming out.

All’epoca ero uno dei designer di Naughty Dog e dopo aver lavorato sulle serie Uncharted e Jak & Daxter, con The Last of Us sono diventato un direttore insieme a Bruce Straley. Non ero però molto contento e tra me e me pensavo che il gioco facesse schifo… Io lo amavo, intendiamoci, ma ero seriamente convinto che non son sarebbe piaciuto a nessun altro, tuttavia ero contento per avere avuto la possibilità di dirigere un videogioco… pensavo che non mi sarebbe ricapitato mai più.

Molti fan sono venuti da me e mi hanno ringraziato, dicendo chiaramente che grazie al gioco hanno trovato il coraggio di fare coming out con la famiglia e gli amici. Queste cose mi rendono orgoglioso, come Naughty Dog vogliamo che i nostri giochi abbiano un serio impatto sull’industria e sulle persone, stiamo raccontando storie con personaggi unici e incredibilmente caratterizzati ed il pubblico ha capito la nostra filosofia.ù

Vi ricordiamo che The Last of Us: Part II arriverà il 21 febbraio 2020 in esclusiva PlayStation 4.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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